lunedì, gennaio 17, 2011

Quando subire il bunga bunga provoca bruciori

C'è poco da fare, malgrado l'insipienza del PD (ma quando si scioglie?) questo tirzio deve andare in galera. 

Fonte corsera

Le istruzioni alle ragazze, la Minetti parla prima della festa:«Ne vedrai di ogni»

Una danzatrice del ventre racconta ai pm: «Io disgustata»

il premier conferma in tv: ho dato soldi a Mora, «un prestito»
Le istruzioni alle ragazze, la Minetti parla prima della festa:«Ne vedrai di ogni»
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Nicole Minetti (Fotogramma)
Nicole Minetti (Fotogramma)
MILANO
- «Ti devo briffare, ne vedrai di ogni!». Non solo reclutare e selezionare ragazze per le feste di Berlusconi ad Arcore, ma anche addestrarle, istruirle su cosa vedranno e faranno a casa del premier: dalle intercettazioni telefoniche appare questo il compito di Nicole Minetti, l'ex igienista dentale di Berlusconi e per poco ballerina tv a Colorado Café imposta dal premier ed eletta nel «listino bloccato» di Formigoni alle elezioni per il Consiglio regionale lombardo, e la notte tra il 27 e 28 maggio 2010 preannunciata al telefono dal Cavaliere alla Questura di Milano come «delegata per la presidenza del Consiglio» a prendere in carico la minorenne marocchina Karima «Ruby» el Marough prima che la 17enne straparlasse magari delle otto notti trascorse ad Arcore fra febbraio e maggio.
Nel settembre 2010 Minetti invita una sua amica riminese, studentessa universitaria della quale era stata compagna di scuola, a una delle cene di Arcore. Non è una felice idea: la studentessa uscirà assai infastidita dalla serata con Berlusconi e il gruppo di altre ragazze, dalle richieste del premier, dalle scene alle quali assiste. E nei giorni successivi se ne lamenterà al telefono con le amiche.
Per questo, a posteriori, diventa di qualche rilievo un passaggio di una telefonata della fase invece iniziale della storia: quella nella quale l'intercettata Minetti, nel preparare l'amica alla serata di Arcore, le si rivolge con una espressione di slang aziendal-meneghino tratta dal marketing d'impresa: «Ti devo briffare, ne vedrai di ogni!», dove il neologismo briffare, brutto calco italiano dell'inglese briefing, significa comunicare sommariamente le richieste di un cliente su una determinata commessa, fare una riunione per aggiornare informazioni e istruzioni necessarie a un progetto.

Una marocchina come Ruby ma non si conoscono

Una reazione psicologica identica a quella della studentessa amica della Minetti, e una analoga descrizione delle scene che nelle feste del premier ad Arcore si sarebbero svolte determinando appunto quella reazione, sono state testimoniate anche da una ragazza interrogata appena l'altro ieri per la prima volta dai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, come persona informata sui fatti.
È una giovane marocchina come Ruby, ma non si conoscono. È una ballerina di danza del ventre. È stata ingaggiata per una delle serate del premier ad Arcore, dove dunque è stata come Ruby ma in epoca successiva a Ruby. È insomma di un «giro» diverso da quello di Ruby e delle sue amiche intercettate. Eppure del modello di quella serata la ballerina marocchina ha riferito gli svolgimenti imbarazzanti, al punto da dirsene letteralmente «disgustata», proprio negli stessi termini già appresi dagli investigatori attraverso i racconti intercettati di altre ragazze in altri periodi.

E la deputata si raccomandò:«Però a mezzanotte tutti a letto»

La natura delle feste del premier ad Arcore, specie nella parte che segue l'iniziale cena per mutarsi in spettacolo sceneggiato e sfociare infine nella scelta delle ospiti ammesse a trascorrere la notte in villa, è stata del resto poco a poco ricostruita dall'indagine attraverso quella parte di dichiarazioni di Ruby prese con le molle dai pm che sono state invece indirettamente confermate dalle intercettazioni di altre partecipanti. Sui loro cellulari intercettati sono state captate anche conversazioni con l'europarlamentare Licia Ronzulli e la deputata pdl Mariarosaria Rossi riguardo alle feste di cui ma sempre solo nella fase iniziale della cena l'una sarebbe stata ospite in una occasione e l'altra qualche volta in più. Le telefonate compaiono nell'invito a comparire a Berlusconi perché per l'accusa indirettamente dimostrano che nelle feste del premier c'erano di norma dopocena molto vivaci a notte inoltrata: sicché sembra evocare una eccezione la telefonata in cui l'onorevole Rossi alla ribalta delle cronache estive per avere organizzato al Castello di Tor Crescenza due cene politiche di donne parlamentari pdl in onore di Berlusconi nei giorni della crisi con Fini alla vigilia di una delle serate di Arcore scherza con una delle ragazze e, in considerazione di un impegno ufficiale l'indomani con il presidente del Senato Schifani, si raccomanda: «A mezzanotte, però, stavolta tutti a letto!».

Niente uso di intercettazioni nel caso di parlamentari

Le intercettazioni delle ragazze con le due parlamentari sono utilizzate solo verso terzi, quali gli asseriti reclutatori di ragazze come Minetti-Mora-Fede. Del resto la scelta della Procura è stata quella di non utilizzare quali fonti di prova nei confronti di parlamentari come l'onorevole Berlusconi alcun dato che richiedesse autorizzazioni delle Camere: quindi niente uso di intercettazioni né trascritte né sunteggiate, o anche solo di tabulati o celle telefoniche. La giurisprudenza di Corte costituzionale e Cassazione, ammettendo nei confronti dei terzi non parlamentari la captazione casuale di conversazioni tra un parlamentare e l'utenza intercettata di un non parlamentare, è infatti severa nel sanzionare il magistrato che però poi faccia il furbo continuando a contrabbandare per «casuale» l'ascolto di relazioni telefoniche invece prevedibili con un parlamentare. Per questo, ad esempio, quando l'intercettato Fede nel settembre 2010 ha avuto una conversazione con l'onorevole Berlusconi, non soltanto la telefonata non è stata utilizzata, ma da quel momento le intercettazioni di Fede sono state totalmente sospese. Così come nell'invito a comparire a Berlusconi non è riportata alcuna telefonata del premier, tantomeno con Nicole Minetti.

La perquisizione tentata nell'ufficio di Spinelli

Nel videomessaggio diffuso ieri da Berlusconi, intanto, spunta una importante informazione con la quale il premier conferma la matrice individuata ieri su queste colonne della perquisizione tentata dalla polizia nell'ufficio a Milano Due di Giuseppe Spinelli e bloccata dal consiglio dell'avvocato Ghedini con la motivazione che l'ufficio sarebbe «di pertinenza» della segreteria politica dell'onorevole Berlusconi. L'impressione era che lo scopo della perquisizione fosse accertare i «rapporti economici» intuiti dalle intercettazioni attorno al milione e mezzo di euro tra Berlusconi l'«utilizzatore finale» delle prostitute e l'impresario tv Lele Mora indagato per favoreggiamento della prostituzione quale «convogliatore» ad Arcore delle ragazze tramite Spinelli, l'uomo di fiducia del Cavaliere e storico gestore del suo «portafoglio» personale, non indagato ma indicato dall'accusa come mero pagatore delle prostitute con buste di denaro da 500 euro di taglio e con disponibilità di alloggi. E in effetti ieri, a sorpresa, pur senza dettagli sulle ragioni e sull'entità di una erogazione qualificata come «prestito» ancora non restituito, proprio il presidente del Consiglio ha ammesso di aver finanziato Mora: «Lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset, e ho aiutato Mora in un momento di grande difficoltà economica e di salute. Sono orgoglioso di averlo fatto e so che, quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato».
Luigi Ferrarella, Giuseppe Guastella

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