Prodi non si presenta alla manifestazione di Milano contro la violenza (che fra l'altro non è che sia andata granché bene). C'erano solo quelli di destra e, ovviamente, i giovani Aennini avevano organizzato un comitato di benvenuto. Allego una foto di un manifestante che aveva intenzione di manifestare il suo garbato dissenso nei confronti del professore.
Seriamente ecco un po' della cronaca:
Corteo anti-violenza: Prodi rinuncia
Assieme a Fassino non partecipa per «evitare strumentalizzazioni»
MILANO - Romano Prodi e Piero Fassino decidono, all'ultimo istante, di non partecipare alla manifestazione di Milano contro gli atti di violenza di sabato scorso. Il motivo? Alleanza Nazionale ha tappezzato il percorso del corteo «con striscioni dal tono provocatorio». Sugli striscioni si vede un giovane che tira una bomba incendaria e, sotto, una scritta con un doppio senso: "No ai prodi autonomi".
Immediate le polemiche. «Prodi è scappato ancora», dice Berlusconi, arrivato pochi minuti prima della partenza del corteo. Ci sono, per il centrosinistra, il presidente della Provincia, Penati (ma la sua è una presenza istituzionale) ed esponenti della Cgil.
La manifestazione è organizzata dalla Confcommercio e dall'Unione del commercio per dire "no" alla violenza e, nei giorni scorsi, tutte le forze politiche (esclusa Rifondazione comunista) hanno confermato la propria adesione. Anche perchè il presidente di Confcommercio, Sangalli, aveva espressamente invitato tutti i leader politici. Invece la tanto attesa manifestazione bipartisan, al di sopra e al di là della politica, non c'è stata.
Alleanza Nazionale ha schierato con grande anticipo molti suoi manifestanti alla partenza del corteo. Tante le bandiere tricolori, tanti gli striscioni e i manifesti che, sfruttando la parola "prodi" come aggettivo, dicevano "no" agli autonomi, ma anche "no" al leader dell'Unione.
Ai lati, sui marciapiedi, ci sono i militanti di An a gridare: «Chi non salta, comunista è».
Evidente che, in questo clima, Romano Prodi abbia preferito evitare lo scontro. La notizia della mancata partecipazione di Prodi arriva quando la manifestazione sta per iniziare, con Nando dalla Chiesa, evidentemente non informato, che grida al telefonino. «Io sono qui, ma voi dove siete?» Pochi istanti e arriva anche la disdetta di Piero Fassino, con i Ds che accusano il partito di Fini di «fomentare atteggiamenti provocatori nei confronti di Prodi». «Confermo la solidarietà ai cittadini e ai commercianti milanesi - dirà poi Fassino - ma condivido le ragioni di Prodi che ha deciso di non prendere parte al corteo».
Prodi subito dopo, alla radio, spiega: «Una seria prudenza ci obbliga ad astenerci dal partecipare e perciò, con dispiacere, non sarò presente. Credo sia serio non partecipare a un corteo in cui slogan e tensioni sembrano presenti».
La risposta del centrodestra non si fa attendere. Il primo è l'ex ministro Calderoli. «Prodi - dice - è in imbarazzo perchè è sostenuto da esponenti di frange estreme». Duro Ignazio La Russa: «Faceva bene a manifestare per quelli che hanno fatto gli scontri». E mezzo metro più in là suo fratello Romano (consigliere regionale di An) grida: «Milano onesta, in piazza con la destra». E ancora: «Vattene a casa, Ferrante vattene a casa», rivolto all'ex prefetto ora candidato sindaco del centrosinistra.
Anche Fini dice la sua: «Se Prodi non è venuto per uno striscione di An, allora la motivazione è davvero risibile».
Berlusconi attacca a testa bassa: «Prodi è scappato ancora una volta. Sarebbe stato accolto da una bordata di fischi».
A distanza gli risponde ancora Prodi: «Mi avrebbero fischiato. Per questo era bene non andare. Sono venuto a Milano per una manifestazione unitaria contro la violenza e invece è stata preparata una manifestazione contro di noi. Berlusconi è felice per il fatto che mi avrebbero fischiato? Un leader non si comporta così».
Gigi Furini fonte: Libertà
Nessun commento:
Posta un commento