venerdì, ottobre 31, 2008

Scontri violenti a piazza Navona

Per dimostrare che quella che racconta Nitto Palma è una sequela di balle ecco il video trasmesso da annozero. La polizia conosceva diversi militanti di estrema destra (teppisti dico io). Gustatevelo e se possibile scaricatelo prima che la censura lo faccia sparire dalla rete.

Nitto, Nitto....



Adesso il buon Nitto Palma non poteva dire altrimenti. Forse non erano infiltrati quegli energumeni che non si sa a che titolo sono venuti a provocare, armati di mazze tricolori e che sono stati mostrati da AnnoZero, allora non si capisce che cosa significhi la parola "provocazione". Come minimo il senatore vive fuori dal mondo e per uno che si occupa di comunicazione la cosa è piuttosto grave. Spassosissima poi la specifica sulla mancanza di infiltrati. Certo non si poteva pretendere che Manganelli (nomen omen), il capo della polizia, dicesse: "gli infiltrati? Certo li abbiamo messi noi."


da corriere.it

«A piazza Navona polizia corretta.
Gli scontri più duri avviati dai collettivi»
Il sottosegretario Palma: «L'operato delle forze dell'ordine ispirato a criteri di equilibrio e prudenza». La scuola e la proteste scatenate dal libera al decreto Gelmini restano in primo piano all'indomani dei cortei anti-riforma a Roma e in altre città italiane. A margine dell’inaugurazione della nuova sede dell’università Bocconi di Milano il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano annuncia che riceverà una rappresentanza degli studenti. «Mi esporranno più ampiamente le loro posizioni» ha detto il Capo dello Stato. Alla Camera nel frattempo, nel corso di un'informativa urgente del governo, il sottosegretario dell'Interno Francesco Nitto Palma ha riferito sugli scontri di mercoledì tra studenti «rossi» e «neri» a Roma. Per l'esecutivo, l'operato delle forze dell'ordine in quel frangente è stato «ispirato a criteri di equilibrio e prudenza, cercando di tutelare la libertà di espressione e la sicurezza e l'incolumità pubblica». Il sottosegretario all'Interno ha voluto precisare che gli «scontri più duri a piazza Navona sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani dei collettivi universitari e della sinistra antagonista» e che gli agenti non sono intervenuti direttamente a piazza Navona durante i primi momenti di tensione tra «rossi» e «neri» per evitare di acuire le ostilità.


LANCIO DI SEDIE E TAVOLINI - Prima dell'arrivo del gruppo dei 400-500, ha ricostruito il sottosegretario, c'erano stati momenti di tensione e contatti tra i manifestanti del Blocco Studentesco e quelli di sinistra, ma «l'interposizione del personale di polizia in abiti civili ha evitato possibili tafferugli. In questo frangente - ha sottolineato - il personale di polizia non ha udito cori apologetici del fascismo, ma slogan contrapposti». In seguito, molti studenti hanno cominciato ad abbandonare la piazza. «Quelli del Blocco Studentesco, raggruppati intorno al camioncino ed invitati più volte ad allontanarsi dalla piazza dalle forze di polizia - ha proseguito Nitto Palma - avevano iniziato a spostarsi portandosi verso piazza delle Cinque Lune con l'intenzione di andare verso il ministero della Pubblica Istruzione. Ma arrivati nella piazza il gruppo ha deciso di fermarsi». Nel frattempo, ha riferito, «da Corso Vittorio sono giunti circa 400-500 persone appartenenti a collettivi universitari ed alla sinistra antagonista che si sono uniti agli altri studenti. Alcuni indossavano caschi di motociclista e, invece di attestarsi nella piazza a manifestare, si sono fatti largo tra i ragazzi e, arrivati all'altezza di piazza delle Cinque Lune si sono dapprima schierati urlando slogan contro i fascisti e poi hanno iniziato un fitto lancio di oggetti, sedie e tavolini prelevati dai bar della piazza». Alcuni esponenti del Blocco, ha continuato il sottosegretario, «ma in numero molto minore, si sono schierati ed hanno preso bastoni dal camioncino, mentre i ragazzi dei Collettivi sono avanzati venendo a contatto. Le forze dell'ordine hanno quindi separato i contendenti».

«CAMIONCINO? USUALE» - Palma ha spiegato che in piazza quel giorno c'erano un centinaio di persone del Blocco Studentesco, con un camioncino. «È usuale - ha sottolineato - che durante le manifestazioni i mezzi con altoparlanti raggiungano piazza Navona».

NESSUN INFILTRATO - Il sottosegretario ha poi precisato che in piazza «non c'erano infiltrati della polizia tra i manifestanti di destra». «Ieri - ha spiegato Nitto Palma - è stato diffuso in Rete un filmato degli scontri che indica un giovane con in mano un bastone tra gli elementi di destra. Successivamente il giovane è ripreso a bordo di un mezzo della polizia, avanzandosi il sospetto che il soggetto fosse un infiltrato della polizia». In realtà, ha osservato, «è un giovane del Blocco Studentesco, fermato ed accompagnato in questura, dove è stato identificato e rilasciato. La sua posizione è tuttora al vaglio degli inquirenti».

giovedì, ottobre 30, 2008

Il coraggiosissimo Bobo Maroni


Da bravo leone di carta Bobo Maroni (ministro dell'Interno espressione di un partito che si dice secessionista) prima si lancia in un'accorata difesa della propria indipendenza "decido io". Poi cambia idea e se ne esce con questa chicca.

Reuters: Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha detto che gli studenti che occupano scuole e università saranno denunciati.

"Se ci saranno illeciti ci saranno denunce e per chi occupa illegalmente qualora si presentasse situazione di occupazione abusiva", ha detto Maroni.

Adesso una occupazione è di per sé abusiva quindi è automatico che OGNI occupazione sarà considerata abusiva.

Slogan scorretti


Alcuni slogan dalla manifestazione.

SIAMO SUL BARATRO, MA QUESTA RIFORMA E' UN PASSO AVANTI.

Dalla facoltà di chimica de la Sapienza:
CHIMICA REAGISCE!

NON C'E' PIU' IL FUTURO DI UNA VOLTA

"Maestra unica e sola costretta ad insegnare tutte le discipline in 24 ore a 30 alunni per classe cerca psicoterapeuta"

SE PENSATE CHE L'ISTRUZIONE SIA COSTOSA, PROVATE CON L'IGNORANZA

Solo un IMPEGNO: Gelmini Brunetta e Tremonti con l'insegnate di SOSTEGNO!!!!

Dopo 17 anni di precariato entro di ruolo nella fascia dei disoccupati!!

133: PIU' IRRAZIONALE DI √2

Incidenti provocati secondo Maltese

Infiltrati

Guardate questo video, è poi andate al post precedente e ritroverete in una foto presa da Panorama, lo stesso tizio che sta manifestando violentemente. È la prova del fatto che la dottrina Cossiga è stata definitivamente assunta dalle Forze dell'Ordine o da parti di esse?

Mala tempora currunt II


Un camion carico di spranghe e in piazza Navona è stato il caos. La rabbia di una prof: "quelli picchiavano e gli agenti zitti".

di CURZIO MALTESE
da Rapubblica.it

AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.

Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.

Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.

Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".

Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto".

Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".

È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati".

Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.

Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.

A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".

Il peggior Presidente italiano



Questa intervista non è uno scherzo. È stata concessa da un uomo che ha immeritatamente rivestito le più alte cariche dello Stato.

Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?

«Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché è l'Italia è uno Stato debole, e all'opposizione non c'è il granitito Pci ma l'evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà quantomeno una figuraccia».

Quali fatti dovrebbero seguire?

«A questo punto, Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno».

Ossia?

«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...

«Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti?

«Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio».

Quale incendio?

«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà ad insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate Rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

E' dunque possibile che la storia si ripeta?

«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all'inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com'era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro. La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c'è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».

[Fonte: Intervista di Andrea Cangini per «Quotidiano nazionale»]

mercoledì, ottobre 29, 2008

Lo stile e l'uomo

ROMA, 28 OTT - ''Io non faccio ricorso ai militari morti, si vergogni! Con la sua faccina educata... Non parli dei militari morti con quel tono'': sfuriata del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, stasera a Sky tg24, contro il direttore dell'Unita', Concita De Gregorio (definita anche ''ignorante'').
Nel corso della trasmissione, presente anche Rosy Bindi, La Russa aveva stigmatizzato il fatto che durante la manifestazione di sabato del Pd non fossero stati affatto ricordati gli otto militari morti nell'incidente di elicottero avvenuto in Francia. Secondo il direttore dell'Unita', che ha poco dopo preso la
parola, il ministro avrebbe fatto ricorso in modo ''inappropriato'' a quel lutto per nascondere una propria difficolta'. Un'affermazione di fronte alla quale La Russa e'
sbottato, invitando la De Gregorio a ''tapparsi la bocca con un turacciolo''. ''Se usa in tono oltraggioso la memoria di quei ragazzi io mi alzo e me ne vado'', ha proseguito il ministro. ''Si vergogni! E' tipico del suo giornalaccio, che non e'
migliorato con quella nuova veste grafica''. Inviti alla moderazione sono arrivati dalla Bindi e da Maria Latella, conduttrice del programma, e alla fine la calma e' tornata.Al termine della trasmissione, infatti, con fare questa volta
pacato, La Russa ha spiegato: ''non volevo soltanto che la signora Concita intendesse il mio riferimento ai militari caduti come uno strumento perche' ero in difficolta'. Questo la prego di non pensarlo, le assicuro che non e' cosi. Era una mia opinione convinta, non dettata da uno stato di necessita', perche' io le posso giurare che al vostro posto, in piazza, un riferimento a quell'episodio l'avrei fatto. E non perche' ero in difficolta' o per strumentalizzare''.

La Russa, da ottimo avvocato, è un tecnico del chiagn'e ffotte. Non c'entrava nulla ricordare i "poveri ragazzi morti sull'elicottero". Si sarebbe magari potuto rinfacciare la morte di quei cittadini italiani (anche i militari sono cittadini italiani) costretti a volare su di un catorcio.

domenica, ottobre 26, 2008

Pazzesca tv....



I Guzzanti in televisione non ci vanno, ma schifezze come Artù con Gene Gnocchi e Glob con Enrico Bertolino, vengono mostrate giusto per riempire ore di palinsesto. Sono programmi terribili. Brutti. Non capisco quale azienda possa tenere aperti questi obbrobri che non fanno ridere anzi infastidiscono. Giustificati solo per sfottere Berlusconi e la PdL. Si tratta di programmi comici che NON fanno ridere. Con gente così.....

Si può assassinare una terra?




da Repubblica.it
Taranto, battaglia sui veleni dell'Ilva. Il ministero rimuove i tecnici anti-diossina
GIULIANO FOSCHINI

Impianti industriali dell'Ilva a Taranto
TARANTO - Sul loro tavolo c'era il futuro del più grande stabilimento siderurgico d'Europa, l'Ilva di Taranto. E la salute di centinaia di migliaia di cittadini. Avrebbero dovuto decidere, infatti, se concedere o meno alla fabbrica l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), una carta necessaria per la prosecuzione dell'attività. Invece, non decideranno nulla. Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, li ha rimossi: al loro posto ha nominato tecnici di sua fiducia. "Una decapitazione del sapere tecnico-scientifico che dà forte ragione di inquietudine" attacca il presidente della Regione, Nichi Vendola.

Che a questo punto ha deciso di fare da solo: nelle prossime settimane il governatore presenterà infatti al consiglio regionale una legge che imporrà all'Ilva, così come a tutte le altre aziende che producono in Puglia, la riduzione delle emissioni inquinanti. "Stabiliremo un cronoprogramma: più passa il tempo - dice Vendola - e più dovranno tagliare. Altrimenti saremo costretti a farli chiudere".

La decapitazione ministeriale dei tecnici è stata scoperta dai pugliesi il 15 ottobre. "Convocati a Roma ci siamo trovati davanti il nuovo presidente del nucleo di coordinamento scelto dal ministro Prestigiacomo - spiega l'assessore all'Ambiente, Michele Losappio - Stranamente, più volte e con grande enfasi, ha voluto sottolineare come le emissioni dell'Ilva siano tutte nei limiti dell'attuale normativa nazionale". "Per la prima volta poi - continua il direttore regionale dell'Arpa pugliese, il professor Giorgio Assennato - al tavolo c'erano anche i tecnici dell'azienda".

"Insomma l'aria sembra cambiata, almeno al ministero" dice invece Vendola, proprio lui che appena insediato aveva fatto proprio un piano industriale d'accordo con la famiglia Riva. L'Ilva effettivamente ha speso 300 milioni di euro per modernizzare gli impianti e ha dimostrato la possibilità di ridurre le emissioni. "Non ha mantenuto però molti degli impegni presi - continua il governatore pugliese - E soprattutto nel piano presentato al Ministero parla di riduzioni delle emissioni di diossina molto lontane rispetto alla nostra pretesa: indicano limiti tre volte superiori rispetto a quelli che noi chiediamo".

Ecco perché la Regione Puglia ha già annunciato che se le carte in tavola non cambieranno, esprimerà parere negativo al rilascio dell'Aia. Ma il parere non è vincolante. Da qui la decisione di intraprendere la strada della legge regionale. "Qui si vuol far credere - spiega ancora il presidente pugliese - che in realtà non c'è niente da fare. Che o c'è la fabbrica con tutti i suoi veleni, o c'è una salubrità mentale assediata dalla disoccupazione. Ci si mette davanti all'opprimente aut aut che o si muore di cancro o si muore di fame. Invece investendo nelle tecnologie quelle riduzioni possono arrivare. In caso contrario, meglio una vita da povero che una morte sicura".

L'Ilva negli ultimi quattro anni ha prodotto utili per 2,5 miliardi. "E approfittando del vantaggio competitivo che deriva dal non avere i rigori normativi di altre aree d'Europa farà sempre più utili" dice Vendola. "In qualsiasi parte d'Europa, Slovenia esclusa, l'Ilva fosse stata, avrebbe dovuto chiudere o abbassare le emissioni" spiega il professor Assennato. "Soltanto in Italia esiste una legge con dei limiti così alti".

Il governo pugliese, in più riprese, ha chiesto di cambiare quella norma sia al governo di centrosinistra sia a quello di centrodestra. "Mai abbiamo avuto risposte. E ora mi trovo con i dirigenti cambiati, con Emilio Riva, il padrone dell'Ilva, come socio della Cai e sempre lui come principale beneficiario della processione anti Kyoto del governo Berlusconi. Io ho il dovere di mettere tutti gli interlocutori di fronte alle proprie responsabilità".

Questo scontro istituzionale arriva dopo un altro, violentissimo, avvenuto quest'estate. Per motivare la richiesta di diminu-zione degli inquinanti, e in particolare del benzoapi-rene, l'Arpa pugliese aveva allegato una serie di analisi dell'Università di Bari. Soltanto da due anni, infatti, l'Agenzia regionale per l'ambiente sta monitorando l'Ilva. Il direttore regiona le del ministero, Bruno Agricola, ha sostenuto che "le campagne effettuate non pos sono essere ritenute valide". I criteri di rilevamento, nel 2005 e nel 2006, non avrebbero rispettato quanto previsto da una legge del 2007. In sostanza, avrebbero dovuto prevedere il futuro.

sabato, ottobre 25, 2008

Le orripilanti cagate di Christian De Sica



Nella speranza che il titolo di questo post non mi provochi querele, mi accingo a scrivere dopo aver visto un fantastico intervento del figlio del grande attore-regista. Come SEMPRE gli accade, ha dato un'intervista che lascia senza parole. Bellissima, commovente senza essere piaciona, travolgente. Io capisco che quelle schifezze che fa in occasione delle feste lo riampiano d'oro, ma è mai possibile che uno dei (credo potenzialmente perché ne ha i cromosomi) più grandi attori italianidebba rassegnarsi a fare schifezze come "vacanze a non so dove?" Soldi ne ha fatti tanti, ma perché non si prova, non rischia a fare non dico un film sul padre, ma almeno a interpretare ruoli diversi. Tanto per cambiare. Una volta ogni tanto. E su....

Cacciari è impazzito?



Per il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, la manifestazione organizzata dal Pd per sabato prossimo 25 ottobre ''e' frutto di errori tattici e strategici'' e quindi ''io non ci saro', ci vadano i demagoghi''. In una intervista al Giornale Cacciari spiega che ''e' folle ridursi ad attendere passi falsi di Berlusconi, giocare di rimessa''. ''Una grande forza di opposizione - aggiunge - dovrebbe mostrare grande attenzione alla costruzione di progetti alternatitivi all'attivita' di governo'' ma ''il governo ombra ha fatto poco o nulla e andrebbe gia' reimpastato''.

Il Pd e' ''a mala pena un'ipotesi di partito'', dice Cacciari aggiungendo che avrebbe bisogno ''di una netta svolta federalista''.

Su Walter Veltroni, Cacciari afferma di non parlare con lui ''da molto tempo: evidentemente non lo ritiene utile o e' sepolto dagli impegni''.

Questa è un'agenzia di stampa finalmente completa. Cacciari, uomo di un ego enorme, è stato definito in ogni modo. In realtà, secondo me ha solo parzialmente torto. È importante andare in piazza, come diceva Geymonat, è importante "fare politica", ma nel PD ci vuole un repulisti. In un momento storico normale si sarebbero potuti tollerare anche degli incapaci. In un momento drammatico come questo invece, queste persone (parlo degli inapaci non dei delinquenti) vanno messe in condizioni di non nuocere. Se è impossibile allora si caccino a calci in culo. Uno come Cacciari è stato lasciato solo a farsi massacrare contro il Pdl. Il Pd NON ESISTE sul territorio. La politica non si fa così. E persino Veltroni cominci a capirlo.

This is my country



...unfortunately.....

By Guy Dinmore in Rome (Financial Times)

venerdì ott 17 2008 15:35

Banks and markets are tumbling but the crisis is benefiting Silvio Berlusconi, whose treatment in some parts of the media is nearing North Korean levels of adulation as his government exerts an authority not seen for decades.

The Italian prime minister declared on front pages that "state aid, which until yesterday was considered a sin, is now absolutely essential", along with promises of money for the car industry and other enterprises.

Ilvo Diamanti, a sociologist, said: "Disgraced in the 1980s, unnameable in the 90s, the state is back . . . as guarantor, saviour, exhibited like an icon, a sacred image."

While banks, so far all foreign, have crashed around him, Mr Berlusconi has cultivated an image of calm and control, even checking into an Umbrian spa and dispensing stock tips: big companies with a large state holding.

A spread in Il Giornale, the media mogul's family-run newspaper, celebrated his 72nd birthday. Greetings were listed from well-wishers, led by Vladimir Putin, Russia's prime minister.

Italians seem to love it. An Ipr Marketing poll this week gave Mr Berlusconi a 62 per cent confidence rating, the highest since he defeated a centre-left coalition last April and entered office for a third time. "Frankly, it's embarrassing," he said.

Conservative cheerleaders have credited Mr Berlusconi with spearheading a European response to the crisis, and Giulio Tremonti, finance minister, with foreseeing it.

Even those aspects of Italy previously deemed as detrimental - stodgy banks, reluctance of consumers to borrow and the black economy - are now celebrated. The "saving" of state-run Alitalia from bankruptcy only confirmed the efficacy of the Italian way.

In spite of his image as a liberal entrepreneur, Mr Berlusconi, say his critics, is now where he feels most comfortable, directing markets and key sectors through the state, with Alitalia the finest example. The loss-making airline is being delivered to a group of Italian entrepreneurs by excluding a foreign buyer, changing anti-monopoly laws and presenting a multi-billion euro bill to the taxpayer.

Mr Berlusconi says he wants to change the rules to afford troubled Italian companies greater protection against hostile foreign takeovers, prompting Tito Boeri, an economist, to ask "hostile to whom" - shareholders, the company or the state?

Mr Diamanti says that this new state will succour banks and stock markets and not schools and welfare.

The authority of the state is also being expressed through deployment of the military in the refuse crisis in Naples and to combat petty prime and illegal immigration. Polls show an appreciative public.

Mr Berlusconi's longest ever honeymoon might, however, be curtailed. In Milan, the trial of David Mills, a UK tax lawyer accused of being corrupted by Mr Berlusconi to conceal illegal accounts, resumed on Friday. Both men deny the charges.

The prime minister has wasted little time in using his solid parliamentary majority to secure immunity for himself while in office. The trial is continuing without him, and the judges have referred the immunity law to the Constitutional Court.

Mr Berlusconi, who accuses the magistrates of waging a political war against him, has in turn nominated Gaetano Pecorella, his own lawyer, to fill a vacancy on that court.

Luca Poniz, a Milan judge who is not involved in the case, said Mr Berlusconi's defence was worried that if Mr Mills was found guilty it could reflect badly on the prime minister.

Mr Poniz, head of the Milan magistrates council, said Italian politicians were "allergic to rules" and had launched "ferocious attacks" on the judiciary, including threats to the Constitutional Court should it rule against the immunity law.

mercoledì, ottobre 22, 2008

Power Ranger & murder



Skylar DeLeon, a child star on TV’s “Mighty Morphin’ Power Rangers,” has been found guilty of murdering three people, including a couple who were tied to an anchor and thrown off their yacht off the California coast. The 29-year-old former actor was convicted in the deaths of Tom Hawks, 57, and his wife Jackie, 47, who were slain in 2004. He was also found guilty of slitting the throat of John Jarvi, 45, whose body was left near a roadway in Mexico in 2003. The penalty phase of the trial will begin today.

Democrazia Forzuta

Dopo i soldati in Campania, a togliere i blocchi delle discariche e adesso la promessa dei soldati nelle scuole ci si aspetta i carriarmati per strada. Per gli italiani però, un popolo sempre più comico, solo, disperato e spaventato, è tutto normale....



da Repubblica, Ansa e altre agenzie.

Berlusconi convoca una conferenza stampa a Palazzo Chigi per mandare un avvertimento agli studenti: "Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare". Poi, rivolto a una giornalista che aveva posto la domanda, aggiunge: "Avete 4-5 anni per fare il callo su queste cose. Io non retrocederò di un millimetro".

Berlusconi intende andare avanti. "Convocherò oggi - ha chiarito - il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo possa succedere". In un secondo momento Roberto Maroni ha reso noto che l'appuntamento tra i due è per le 17. "La realtà di questi giorni - ha detto ancora il premier - è la realtà di aule piene di ragazzi che intendono studiare e i manifestanti sono organizzati dall'estrema sinistra, molto spesso, come a Milano, dai centri sociali e da una sinistra che ha trovato il modo di far passare nella scuola delle menzogne e portare un'opposizione nelle strade e nelle piazze alla vita del nostro governo".

IO AGGIUNGO
È vero che la sinistra ha fatto carne da porco in Università e che certi furboni hanno costruito carriere politiche nelle Università. È vero anche che le Università sono luoghi del confronto (anche politico, cosa che Berlusconi non concepisce) e andrebbero potenziate. Minacciare l'uso della forza non è proprio di una democrazia. Spero che anche i ragazzi del Fuan o di Azione Giovani (dichiaratamente di destra, mi pare) critichino questa maniera immonda di fare politica.

martedì, ottobre 21, 2008

Il titolista folle dell'Ansa

Costui/costoro, non è un uomo è un mito e una leggenda


Oggi, in un momento di stanca ha scritto:

Cadavere semicarbonizzato in auto che va a fuoco: indagini

Ma nei giorni scorsi:

Usa: Lascia l'Iraq il cane adotatto dal soldato americano

Seguiva:

Uccise l'amico e mangiò gamba. Ergastolo a chef gay (chef?)

Pesca: attenzione alla sogliola dagli occhi a mandorla

Baader-Meinhof Komplex

lunedì, ottobre 13, 2008

Enfin, un peu de mauvais goût...

Non è uno scherzo

Carlo Rossella, bellissimo & perfettissimo




Queste cose in Italia le pubblicano per davvero come se fossero serie.....

Carlo Rossella per "Panorama" - Le banche crollano ma Parigi brucia champagne, glamour, felicità. È una città meravigliosa, perfetta, pulita, sorridente, con un sindaco gay e bravo. Fossi Gianni Alemanno, ci farei un salto. Parigi val bene una mossa. Diamocela.

La Cai si sfalda



La Cai sarebbe il consorzio che vorrebbe rilevare Alitalia.

Uno dei motivi la puntata di Report (trasmissione di raitre) che immagino sparirà ben resto dalla rete. Spero che venga ben presto messo su youtube per fregare la censura che arriverà certamente.

Per ora la puntata la potete vedere qui: http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report^23^138122,00.html

Come eravamo






Due foto di Mara Carfagna (oggi ministro) a inizio carriera...

domenica, ottobre 12, 2008

Cronache da un paese di m.....

Questo schifo di posto era casa mia tanti anni fa... ma per gli incapaci alla guida dell'Italia non è una priorità

Bambole, non c'è una lira....




PER I NOSTRI BIG BANCARI 150 MILIARDI DI BOND IN SCADENZA: ECCO IL VERO INCUBO
Antonella Olivieri per il Sole 24 Ore

Solo a considerare otto delle maggiori banche quotate a Piazza Affari - UniCredit, Intesa- Sanpaolo, Mps, Ubi, Bpm, Banco Popolare, Italease e Mediobanca - si arriva a sfiorare la cifra di 150 miliardi di euro di bond in scadenza da qui a fine 2009, di cui 25 miliardi nell'ultimo scorcio del 2008. Non c'è solo il problema deiratios di vigilanza da sistemare, ma da affrontare c'è anche la questione di come rifinanziare la montagna di obbligazioni che arriverà a maturazione nei prossimi mesi.

Un problema che, sommandosi a quello già conclamato del mercato interbancario, non potrà che essere affrontato a livello di sistema, perchè in caso contrario le conseguenze potrebbero essere pesanti per l'intera economia. Non a caso l'argomento sarebbe stato oggetto di attenzione anche all'incontro che si è tenuto in settimana tra Tesoro, Banca d'Italia, Abi, Confindustria, presente Mediobanca.

Secondo i dati raccolti dall'ufficio studi di Piazzetta Cuccia tra 600 istituti di credito italiani (sono disponibili per ora quelli aggiornati al 2006), se, per assurdo, dovessero inaridirsi del tutto entrambi i canali di finanziamento dell'interbancario e dei bond, per le banche, che dovrebbero appoggiarsi ai soli depositi, verrebbero meno 560 miliardi di provvista. Con la conseguenza che, in assenza di altri provvedimenti, le banche si vedrebbero costrette a ridimensionare di oltre il 40% i prestiti alla clientela.
Un'ipotesi dell'irrealtà, che rende però l'idea di come sia essenziale assicurare l'efficiente funzionamento del mercato dei capitali, ripristinando quelle condizioni di normale operatività che al momento non ci sono.

Il mercato interbancario, di fatto, è attivo solo sulle scadenze più brevi, che arrivano fino alla settimana, grazie solo alla disponibilità della Bce a concedere finanziamenti illimitati alle banche, sempre a fronte però di adeguate garanzie. Sulla scadenza a tre mesi dell'Euribor - che è alla base di parecchie indicizzazioni tra le quali quella dei mutui a tasso variabile - la situazione invece non è cambiata granchè: resta la diffidenza tra gli stessi istituti che paralizza i prestiti interbancari e preme sul costo del denaro all'ingrosso.

Tant'è che giovedì l'Euribor a tre mesi era rimasto incollato ai livelli del giorno prima, senza minimamente adeguarsi al calo di mezzo punto dei tassi ufficiali deciso mercoledì dalle banche centrali. E anche ieri l'allentamento si è limitato a una manciata di punti base.
Sul mercato c'è chi cita l'esempio della Gran Bretagna che ha garantito per le maggiori otto banche del Paese come modello da adottare a livello europeo.

Perchè così, in presenza di interventi non concertati nè omogei - spiega Giuseppe Attanà, presidente dell'associazione dei tesorieri - il mercato è troppo segmentato e non è possibile lavorare. Certo, il rischio è che l'intervento statale finisca per premiare le dimensioni degli istituti, tralasciando i criteri di solidità ed efficienza. Ma l'importante, in una situazione completamente anomala, è salvaguardare la tenuta del sistema.

Quanto alle obbligazioni, è ormai da settimane che gli scambi si sono rarefatti anche sui bond delle banche ritenute più affidabili e chi ha ritenuto di ricorrere al mercato, come si è visto nel caso del convertibile annunciato dall'UniCredit, ha dovuto offrire condizioni molto allettanti per i sottoscrittori (con uno spread di 450 punti base sull'Euribor, la cedola sul prestito perpetuo di Piazza Cordusio sfiora il 10%) e molto onerose per l'emittente.

Gli spread sui credit default swap (le "polizze" contro il rischio di fallimento) sono balzati a irrealistici livelli d'allarme sui titoli finanziari di tutta Europa, raggiungendo sugli indici che ricomprendono 25 primarie istituzioni europee (tra le quali anche UniCredit, Intesa e Mps) punte di 150 bp a settembre.

Di conseguenza l'intero quadro d'insieme è alterato. In queste condizioni, non sarà facile riuscire a rifinanziare i bond in scadenza a condizioni accettabili. Un problema che non è solo dei singoli istituti - Intesa-Sanpaolo ha quasi 44 miliardi di obbligazioni in scadenza da qui a fine 2009 (i prestiti in scadenza fino al prossimo mese di dicembre sono però già stati rifinanziati), UniCredit 26,6, Banco Popolare 21,2, Mps 20,7, Ubi 20,5 - ma appunto dell'intero sistema economico, con le imprese che guardano preoccupate all'evolversi della situazione perchè, in mancanza di soluzioni adeguate, saranno dolori per tutti.

Un nuovo colpo del titolista folle



Le Agenzie di Stampa hanno qualcuno che passa i pezzi e fa i titoli e che non é il giornalista. A volte l'Ansa...

CORREVA COME UN PAZZO AL DOPPIO VELOCITA' CONSENTITA
(di Flaminia Bussotti)
(ANSA) - VIENNA, 12 OTT - A tutto gas incontro alla morte. Joerg Haider, la notte in cui si è schiantato con l'auto in Carinzia, correva a una velocità di oltre il doppio superiore a quella consentita: e così la velocità che ha sempre segnato la sua vita, e favorito l'ascesa della sua stella fulminea, gli è stata fatale. Dopo l'esame dei rottami dell'auto, la procura di Klagenfurt che indaga sull'incidente nel quale è morto il governatore della Carinzia, ha reso noto che Haider viaggiava a
142 chilometri orari, più del doppio del limite consentito di 70 che, 100 metri più avanti, scende a 50. Con ciò "tutte le possibili congetture su altre cause dell'incidente finiscono", ha dichairato il procuratore capo, Gottfried Kranz.
Il bolide che guidava e su cui era da solo - un'auto di servizio VW Phaeton di 360 cavalli - ha lasciato una scia di 200 metri sulla carreggiata. Verso le 01:18 della notte fra venerdì e sabato Haider ha perso il controllo ed è andato a sbattere contro un pilastro di plastica, alcuni segnali stradali, una siepe, un pilone di cemento, un idrante e una parete antisuono.
Quindi l'auto si è ribaltata varie volte e si è fermata 36 metri più avanti, di traverso in mezzo alla strada. Haider, come ha confermato l'autopsia stamane, è morto sul colpo: anche una sola delle lesioni riportate sarebbe bastata a ucciderlo:
"non aveva chance di sopravvivere", ha sottolineato Kranz.
Su tabloid e siti oggi (gli altri quotidiani non escono la domenica) si avanzano anche molte ipotesi sulla fine improvvisa di Haider a soli 58 anni, inclusa quella di un attentato. Il governatore della Carinzia aveva tenuto il giorno prima un
discorso attaccando la minoranza slovena, e su questo spunto un lettore ha costruito una teoria di complotto. Altri tracciano paralleli con la morte di Lady Diana o di Jeams Dean.
L'organizzatore di un party al locale Le Cabaret a Velden, dove Haider aveva fatto un salto poco prima di morire, Egon Rutter, ha detto che il governatore non aveva bevuto superalcolici, solo un po' di Champagne, e che era di ottimo umore e aspetto.
In Carinzia intanto, in attesa del funerale la cui data ancora non è stata annunciata, è lutto. Saranno funerali ufficiali del Land, in tutto e per tutto uguali a quelli di stato. Haider era molto amato nel Land e nel suo villaggio nella
valle Baerental gli abitanti si sono raccolti addolorati attorno alla famiglia: la vedova Claudia, le figlie Cornelia e Ulrike e l'anziana mamma Dorothea, che era arrivata dall'Alta Austria appositamente per festeggiare ieri con Joerg i 90 anni. Lo stesso giorno del compleanno della madre, il figlio è morto.
Un centinario di parenti e amici si sono riuniti per una 'preghiera di famiglia' nella cappella privata della famiglia Haider, a Feistritz, e stasera è prevista una messa funebre nel Duomo di Klagenfurt. La gente è ancora scioccata e invia messaggi di cordoglio alla famiglia: per lettera, via internet (c'é anche un libro di condoglianze online), di persona. Ieri la sede del governo è stata aperta fino a mezzanotte per consentire ai cittadini di firmare il libro di condoglianze: persone di tutte le età e le classi sociali, anche anziani in carrozzella.
"Non ha mai parlato di politica, erano come due persone, solo Dio lo conosce davvero", ha detto il parroco del paese, un immigrato, all'agenzia Apa senza dare il suo nome completo. Il sindaco Sonya Feinig, che conosce bene gli Haider, ha riferito
che la madre 90enne avrebbe detto che "Joerg era così leggero, così allegro gli ultimi giorni". Nel villaggio di 3.000 anime sono tutti affranti e non si parla d'altro: "Tutti dicevano che non gli piaceva Haider ma uno su due l'ha votato: si diceva che o lo si amava o lo si odiava, io l'ho amato. Punto", dichiara
commosso Werner Hribering, un abitante. Molti interrogativi pendono ora sul futuro dell'estrema destra in Austria: prende piede l'ipotesi di una riunificazione
dei due partiti - Fpoe e Bzoe - cui Haider ha dato a entrambi un'impronta determinante, mentre al vertice della Bzoe è già stato eletto oggi all'unanimità l'amico di Haider, Stefan Petzner (27 anni). In Carinzia, ha intanto assunto l'interim di governatore Gerhard Doerfler (53), finora vice, noto per la sua
ambizione, onnipresenza e l'hobby di tagliare gli alberi, tanto che sul cellulare ha
messo la suono di una sega elettrica. (ANSA).

Altri titolo indimenticabile:
Cane uccide bambino: Parroco alla messa, per me é come un figlio (ovvia domanda, si riferisce al cane o al bambino?)

sabato, ottobre 11, 2008

Betancourt, encore?



Nobel/Betancourt: un comité déçu
Source : AFP
La Fédération internationale des Comités Ingrid Betancourt (Ficib) s'est dite "très déçue" après l'attribution du prix Nobel de la Paix à l'ancien président finlandais Martti Ahtisaari, estimant que c'est une "très mauvaise nouvelle pour les otages et la paix en Colombie".

L'ex-otage franco-colombienne Ingrid Betancourt figurait parmi les noms évoqués pour le Prix Nobel de la Paix. "Nous aurions aimé que le comité des Nobel reconnaisse, à travers le prix, des années de mobilisation internationale en faveur des otages en Colombie et partout ailleurs", a souligné le vice-président de la Ficib, Olivier Roubi, après l'annonce du prix Nobel. "Ce prix Nobel aurait été un levier extraordinaire dans le combat que nous menons depuis des années et aujourd'hui avec Ingrid pour la libération de tous les otages", a poursuivi Olivier Roubi.


et voila quelques commentaires.....j'adore
mauricelvt : prix nobel
Madame Bétancourt est une héroïne, soit. Mais de là à penser que le prix Nobel de la Paix lui soit décerné, il y a mille lieues. Dans ce cas il faudrait penser aussi à certains prisonniers de guerre et autres personnes emprisonnées sans procès. Il est raisonnable de dire que Madame Bétancourt et son comité de soutien ont un peu révé.
.

11/10/2008 10:08
thierry : aucune legitimité
aucune legitimité ras il ne faut pas dire , faire n'importe quoi. N'est pas Anna Politovskaie morte pour la liberté, qui veut... faut pas exagerer et puis quoi la canonisation par un pape retrograde...
.

11/10/2008 09:35
nanopo : Nobel pour Betancourt
Je ne vois pourquoi MME BETENCOURT pourrait pretendre au Prix de Nobel, a quel titre ? qu'a t'elle fait ? a part être une prisonniere politique, soutenue par ses comités de soutien, et par les états qui ont demandés et exigés sa libération.
Maintenant qu'elle est libre, qu'elle profite de la vie et surtout qu'elle nous foute la paix !
.

11/10/2008 09:28
nannany : tartufferie
mme bettancourt devrait donner le nobel de la paix à toutes les personnes qui l'ont soutenue, elle ne mérite rien même pas la légion d'honneur, elle a été comme des milliers d'otages qui sont toujours otages........
il y a eu un grand battage autour de son nom , car elle n'est pas française, pourquoi n'aurions nous pas défilé et soutenu tous les autres otages
.

10/10/2008 20:46
Capelette : Nobel
Madame Betancourt, fichez nous la paix, sans Prix Nobel !
.
10/10/2008 20:05
Arobax : Qu'est-ce-qu'elle a fait pour la Paix
Si le fait d'avoir été otage et d'avoir des relations est utile à la Paix, il y en a des milliers comme elle !! Qu'a-t'elle fait en réalité ? Elle a attendu que d'autres se remuent pour la faire libérer. Quelle utilité pour la Paix ? En attendant ceux qui n'ont pas été autant médiatisé sont toujours otages. Alors un peu de pudeur pour elle et son comité malgré leurs désirs médiatiques.
.
10/10/2008 20:05
henribourso : A QUANT LA PRESIDENCE ?
L'égocentrisme de cette famille me barbe !
.
10/10/2008 19:31
réaliste : Talent
Ce n'est pas parce que l'on fait de la politique,que l'on a fait la "une" de tous les médias ou que l'on a été(fait très regrettable)un otage que l'on a un talent d'écrivain.


10/10/2008 18:07
werther008 : La, ils deviennent insuportables
Et si jamais, les Farcs et le gouvernement colombien se décidaient à négocier sérieusement et appelaient Martti Ahtisaani pour mener à bien le processus?
Ce serait un trés mauvaise nouvelle pour les otages et la paix en Colombie ?
Ou est-ce une mauvaise nouvelle pour la notoriété d'Ingrid Bétancourt?
Encore des gens en décalage complet qui devraient sérieusement revoir leur objectif.

10/10/2008 16:45
Nono34 : Quelle honte!
Comment peut-on faire une declaration comme ca? Je comprends qu'on puisse etre, dans le clan Betancourt, decu qu'elle ne l'ai pas eu mais comment peut-on etre decu qu'un homme aussi extraordinaire et ayant oeuvre pour la paix dans le MONDE entier comme Martti Ahtisaari, ait recu le Nobel de la Paix!
Cela fera redescendre sur Terre peut-etre Mme Betancourt Pulecio.

Il povero Mancini



Inter, Mancini querela: 3,5 milioni dal Giornale

di Luca Fazzo
Milano - Io, l’allenatore più vincente della storia dell’Inter, licenziato ed offeso per colpa dei giornali. Io costretto a lasciare Milano per non subire, giorno dopo giorno, il confronto con Mourinho, il mio successore. Io che non posso tornare a Roma perché ho affittato (sottocosto) la mia casa ai colombiani. Io che ho solo una possibilità su dieci di tornare ad allenare nel calcio che conta. Io che, nonostante tutto, da Massimo Moratti continuo a prendere lo stipendio.

Dopo quasi cinque mesi di silenzio, parla finalmente Roberto Mancini. Non lo fa con un’intervista. Per portare alla luce le sue amarezze, il tecnico di Jesi sceglie un veicolo inconsueto. È un atto giudiziario, la citazione, con richiesta di danni multimilionaria, notificata ai quotidiani che in primavera riportarono la notizia delle telefonate - intercettate dalla Procura Antimafia milanese - tra il mister nerazzurro e un pregiudicato indagato per narcotraffico. È un genere letterario in genere arido, quello delle citazioni giudiziarie. Invece Roberto Mancini affida alla carta bollata inattesi squarci di luce sul suo stato d’animo dopo l’esonero.

Io, il più vincente di tutti
«A pochi giorni di distanza dalla terza vittoria dello scudetto, conseguita sempre sotto la guida dello scrivente (risultato che nessun altro allenatore prima di allora aveva mai ottenuto), il presidente Moratti annunciava la decisione di revocare il contratto di prestazione sportiva, rinnovato nel 2007 e che vedeva l’allenatore legato alla squadra per altri quattro anni. La società sollevava dall’incarico il signor Mancini nonostante i tre scudetti consecutivi vinti (l’Inter non vinceva lo scudetto dalla stagione 1988/1989), due Coppe Italia (l’ultima vittoria risaliva al 1981/82) due Supercoppa di Lega (l’ultima era stata vinta nel 1989)». Il licenziamento scatta «nonostante il signor Mancini, sin dal primo anno di lavoro, avesse riportato la squadra ammiraglia, dopo un lungo periodo di amari insuccessi, agli antichi fasti».

Brescia, sarto da sempre
«Mancini & C. furono intercettati perché interlocutori casuali del Brescia, di professione sarto, da anni (ben da prima, quindi, dell’arrivo del Mancini alla guida dell’Inter) assiduo frequentatore della Pinetina».

Mai più così ben pagato
«Considerato che in Italia esistono soltanto 4 club di calcio che retribuiscono gli allenatori con elevate remunerazioni (Inter, Milan, Juve e Roma) è lampante per chi conosce la cronaca calcistica che mai e poi mai l’esponente, almeno per i prossimi 5-10 anni, troverà lavoro alle medesime condizioni economiche concesse dall’ex datore, quanto meno in Italia. Questo, quindi, significa già che dovrà scegliersi una occupazione all’estero. Ma non è tutto. Club europei del livello dell’Inter si possono trovare soltanto in Spagna (nell’ordine di due) e in Inghilterra (nell’ordine di due). Insomma la possibilità per Mancini di mantenere il tenore di vita goduto in questi 4 anni è legata ad un filo: diciamo che esistono 10 possibilità su 100».

Ma lo pagano ancora
«Se Mancini trova un nuovo incarico, perde immediatamente lo stipendio che continua a percepire dall’Inter; ma se resta fuori dal giro troppo tempo, proprio perché magari non vuole accettare emolumenti di importo economico inferiori, rischia di veder bruciare e frantumare una carriera unica e strepitosa fino al maggio 2008»

ia da Milano per colpa sua
Mancini «nel capoluogo lombardo, sede dell’Inter, è costretto a subire immediatamente il confronto con la nuova gestione dell’allenatore Mourinho. Tale insostenibile situazione determina l’impellente necessità per il signor Mancini di trasferirsi da Milano verso una destinazione ancora indefinita».

La casa affittata all’ambasciata
«Il signor Mancini prevedendo di rimanere a Milano almeno per il prossimo anno, ha concesso in locazione all’Ambasciata di Colombia la propria abitazione romana per un periodo di anni 4+4». Il tecnico chiede quindi che venga risarcita anche «la differenza tra il canone percepito per l’abitazione romana della famiglia Mancini (inferiore al valore di mercato) e quello che dovrà versare per risiedere in altra abitazione comunque adeguata al proprio stile di vita»

Finora nessuna offerta
«Il signor Mancini, nonostante le indubbie capacità professionali che ne hanno fatto, nel giro di pochi anni, uno dei più noti e stimati protagonisti del calcio mondiale, allo stato non ha ricevuto proposte di lavoro da parte di club di rilevanza internazionale stante il clamore derivante da una squallida vicenda di basso giornalismo, e per tornare ad allenare dovrà accettare offerte economiche molto meno vantaggiose».

La solitudine di Mancini
«Lo stress psichico connesso alla diffamazione ha compromesso lo stato d’animo e le relazioni interpersonali con parenti e amici \ la permanenza a Milano espone il signor Mancini alla sofferenza di vivere in una città dove non può contare su relazioni personali di natura affettiva, se si escludono sua moglie e i suoi figli».

Il calo di concentrazione
«La diffusione della notizia diffamatoria precede di pochissimi giorni la partita decisiva per l’assegnazione dello scudetto, con comprensibile compromissione del livello di concentrazione che un allenatore deve mantenere in tali occasioni».

«Una coltre di silenzio»
Il danno è dimostrato anche «dalla drastica riduzione della visibilità dell’allenatore, il quale appariva quotidianamente sui principali quotidiani nazionali ed esteri per i suoi successi professionali, mentre adesso è costretto a patire una coltre di silenzio».

Barclay's party

UK is a serious country, that's the reason why people and the press are frankly shocked by this expensive italian party organised by/for Barclay's bankers. In a country like Italy it'll be quite normal... You can make 300.000 pound/year but You cannot buy Your style...


The Sun

Barclays bankers flew to Italy yesterday on an all-expenses paid bash — as the rest of the country was left in the financial meltdown. Bosses from Barclays Wealth are schmoozing with clients on a three-day jaunt believed to be costing more than £500,000. About 320 guests are tonight due to enjoy a lavish banquet at the fabulous Villa Erba, beside Lake Como.

They will tuck into fresh ravioli, beef fillet, dessert, coffee and biscuits, plus fine wines costing hundreds of pounds per case. They will also be treated to an evening of music by Milan’s famous Scala opera house. Guests are understood to be staying at Lake Como’s luxury Villa D’Este hotel. The invitations alone cost £3,000. The jaunt will shock customers who have seen the world plunge into crisis as bankers’ greedy gambles backfire. Even Barclays staff admitted the event “sent out the wrong message” at a time when millions of ordinary Brits were struggling to make ends meet.

One source said: “These client bashes are real luxury affairs — no expense is spared. Given the current climate it’s really got up everyone’s noses that this one is going ahead. “Hard-working Brits face losing their homes, and taxpayers’ cash is being used to bail out the excesses of banks.

“But it seems these bankers don’t care as long as they can sip chianti in Italy. The cost will be huge — talk about feasting while Rome burns.” A spokeswoman for Barclays Wealth claimed Sun readers would not be interested in the trip. She said: “This is an event for bankers and clients. It’s not a story for your readers. “You can’t stop doing business just because of the credit crunch. “This is not jolly people going to dinner, it’s an educational seminar — and it’s more important than ever to keep this kind of thing going in the credit crunch.”

The jaunt comes just days after The Sun revealed how Barclays bankers enjoyed a lavish trip to Monte Carlo.

And it is going ahead despite the tragic death last week of Barclays Wealth chief Frank McGarahan, 45, who was killed as he tried to stop thugs attacking a couple in Norwich. Barclays issued a statement defending the annual conference, saying it was essential to “help clients through the difficult markets”.

venerdì, ottobre 10, 2008

Cattivo gusto della betancourt



D'accordo, umana comprensione per la tragica esperienza della Betancourt, ma non stiamo parlando di Mandela. E poi il cattivo gusto di indire la conferenza stampa prima della proclamazione. Non per altro, porta sfiga.

NOBEL PACE: VINCE AHTISAARI, IL GRANDE MEDIATORE...
(Ansa) Il Premio Nobel per la pace e' andato oggi al politico e diplomatico finlandese Martti Ahtisaari, 71 anni, infaticabile mediatore dell'Onu da oltre trent'anni. Il comitato del Nobel lo ha premiato per il lavoro svolto per l'indipendenza della Namibia nel '90, per la soluzione della crisi di Aceh in Indonesia nel 2005 fra governo e separatisti e per gli oltre 15 anni di mediazioni nell'ex Jugoslavia.

Ahtisaari ha seguito la crisi balcanica dall'inizio, nel '91, diventando anche rappresentante speciale dell'Onu per la regione. Nel '99 convinse il presidente serbo Slobodan Milosevic a cessare la guerra in Kosovo, dal 2006 al 2007 provo' inutilmente a mettere d'accordo serbi e albanesi del Kosovo, finendo per tracciare un piano che prevedeva l'indipendenza sotto supervisione internazionale (quello che poi e' avvenuto).

Ahtisaari e' stato presidente socialdemocratico della Finlandia dal '94 al 2000 e si e' occupato per l'Onu anche di Corno d'Africa, Asia centrale, Irlanda del Nord e Iraq.
Il comitato per il Nobel nella motivazione del premio ha parlato dei 'suoi importanti sforzi, in diversi continenti e per oltre tre decenni, alla risoluzione di conflitti internazionali'.

Secondo il Comitato 'Ahtisaari e' un mediatore internazionale di grande rilievo' ed ha mostrato 'quale ruolo la mediazione di vari tipi puo' giocare nella risoluzione dei conflitti internazionali'. 'Naturalmente sono molto contento della decisione e molto grato', ha detto il diplomatico in un commento a caldo. Alla domanda di quale sia stato il risultato piu' importante nella sua carriera, ha risposto la Namibia, 'perche' ha richiesto cosi' tanto tempo'.

BETANCOURT SPERAVA NEL PREMIO, AVEVA CONVOCATO LA STAMPA A PARIGI..
(Adnkronos/Dpa) - Ingrid Betancourt era cosi' tanto certa di vincere il Nobel per la pace, andato al finlandese Martti Ahtisaari, che aveva convocato per oggi alle 13 a Parigi una conferenza stampa, durante la quale avrebbe dovuto commentare l'assegnazione del premio. I giornalisti, riferisce la stampa francese, avrebbero dovuto presentarsi all'Hotel Meurice, dove alloggia l'ex ostaggio delle Farc, e a loro era gia' stata inviata una dichiarazione, embargata fino all'annuncio del premio, nella quale si sottolineava che, dandole il Nobel, "il Comitato ha inviato un forte messaggio ai sequestratori che giocano impunemente con la liberta' delle altre persone". Rapita dalle Farc il 23 febbraio del 2002, la Betancourt era stata liberata con un blitz delle forze colombiane il 2 luglio scorso.

giovedì, ottobre 09, 2008

Francesca libera




L’ex terrorista nera Francesca Mambro, condannata all'ergastolo per la strage di Bologna, esce dal carcere dopo 26 anni: sarà in libertà condizionale fino al 2013 quando la pena sarà estinta. Per i suoi legali l’ex terrorista 'si è ravveduta' mentre per i familiari delle vittime parlano di 'vergogna'

Francesca Mambro (Chieti, 25 aprile 1959) ex terrorista italiana di estrema destra, moglie di Valerio Fioravanti.

Francesca Mambro è stata riconosciuta responsabile complessivamente dell'uccisione di 95 persone ed è stata condannata complessivamente a 6 ergastoli e a 84 anni e 8 mesi.[1] Ha scontato in carcere circa 26 anni di cui circa 10 in regime di semilibertà. Lavora per l'associazione Nessuno Tocchi Caino.

Il perdono è importante. Solo un dato, meglio, un numero: 95! Poi fate voi.....

Godevetelo!



Silvio Berlusconi non è più un'anomalia italiana da molto tempo. È l'Italia ad essere diventata un'anomalia europea, ma solo dall'estero, forse, la cosa appare in tutta la sua flagranza. Una cosa del genere, al Bagaglino (noto teatro romano che mostra un avanspettacolo da brivido, tutto tette&culi) non l'avrebbe mai fatta forse neppure Craxi.

Fbrizio Roncone
Da Corriere della Sera

È entrato nella penombra del Salone Margherita quasi chinando la testa, svelto a sedersi in platea, a confondersi. Mancavano venti minuti alla fine del primo tempo e adesso si capisce che è stata una mossa studiata. Adesso, mentre il sipario si chiude e tutti pensano di potersene andare al bar: e invece no, perché c'è lui, appunto, c'è Silvio Berlusconi che si alza di colpo e saluta con la mano, e lo vedono tutti che è raggiante.

Applauso che sale, che cresce, qualche signora che grida eccitata. E lui lì, che fa segno di star giù, di smetterla, che chiede un po' di silenzio, «perché, signori e signori, ho qualcosa da dirvi...».

Ora parla piano, nel gran silenzio del teatro. «Sono venuto per dirvi che stasera, a Palazzo Chigi, abbiamo preso un provvedimento grazie al quale in questa crisi nessun italiano... e ripeto: nessun italiano perderà neppure un euro».

Seconda bordata di applausi. Erano qui a godersi lo spettacolo «Partiti... di testa!», con Manlio Dovì e la cosa più berlusconiana che pensavano di vedere era la faccia del cantante-ospite, la faccia di Mariano Apicella, il chitarrista personale del Cavaliere; nessuno osava sperare in un incontro con lui, con il Cavaliere in persona. Che, subito, prosegue.

«Ho voluto partecipare a questa serata, e mi fa piacere ascoltare le canzoni del mio caro amico Apicella, anche se sono al termine di una giornata convulsa... ma, ecco, sono venuto proprio per dimostrarvi che la situazione è sotto controllo».

Sono le 22,30. Se le sensazioni contano qualcosa, davvero non sembra che la giornata di Berlusconi sia stata lunga e faticosa come tutti sappiamo. Viene fuori a piccoli passi, si avvicina alla zona del bar stringendo mani, rispondendo a battute: una decina di ragazze in minigonna, scese rapidamente dalla galleria, cercano di farsi largo. «Vi confesso una cosa: io non dico di essere il migliore, ma davvero, se mi guardo intorno... non vedo nessuno migliore di me».

Ride lui e ridono tutti. Si volta, si trova davanti il regista Pier Francesco Pingitore. Lo tratta con confidenza. «Ti dico, caro mio: questa crisi non è uno scherzo, ma non è nemmeno come quella del '29...». Tutti ascoltano muti. E lui: «Posso darvi un consiglio? Bisogna tenere i titoli nel cassetto e aspettare. Lo faccio anche io, per capirci, con Mediaset. Il valore del titolo ce l'ho avuto prima su, intorno ai 20 euro, poi giù, sugli 11... oggi eravamo sui 3,90... ma io sono tranquillo... Ripeto: bisogna stare calmi. Non dovete farvi prendere dal panico...».

Sta spiegando la crisi economica mondiale con toni e termini rassicuranti. Un comizio casalingo. La gente annuisce. Un signore ha chiamato a casa la moglie e, con il telefonino tenuto a mezz'aria, la sta facendo ascoltare in diretta.

Il Cavaliere prosegue: «Vi dicevo del panico. Questa mattina, i direttori delle banche mi hanno fatto sapere che i loro clienti andavano agli sportelli disperati, tutti che volevano portar via i soldi per poi metterli, non so, sotto il materasso... Ecco, è per questo che sono venuto. Per rassicurarvi tutti... anche perché, ve lo giuro: noi, in Europa, siamo quelli che stanno meglio».

Poi racconta un paio di barzellette. Quella in cui tutti si piegano dalla risate è questa: «Allora, c'è un tizio che entra in un ristorante e vede una bella signora. Si volta, e fa all'amico: oh, io me la farei. E l'amico: scusa, ma quella sarebbe mia moglie... E l'altro: beh, pagando, s'intende...».

Intanto, la pattuglia di ragazze è riuscita a infilarsi nella mischia. Berlusconi le nota, le lascia avvicinare. Seguono complimenti, e non solo. Ad una, la più carina, Berlusconi dispensa infatti il solito vecchio consiglio: «Dammi retta... fatti sposare da uno ricco». Poi, di colpo, spruzza lì un po' di politica: «Ma vi sembro un dittatore? Quelli della sinistra non fanno che ripeterlo... dicono che c'è un regime... allora, vi sembro un dittatore? Mah, sono davvero dei pazzi... ».

Lo chiamano dentro, gli chiedono di cantare, di salire sul palco con Apicella. E lui, il Cavaliere, un po' ciondolante, con la smorfia che conoscete: «Beh, intanto andiamo a goderci il secondo tempo, poi vediamo se...».

Benigni fu comico

di Stefano Disegni



La Carfagna alla riscossa




«L'ho citata in giudizio e sono in difficoltà perché la signora Guzzanti mi fa compassione. Poveraccia, non credo sia una persona solida, mi sembra fragile mentalmente». Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, intervistata da Enrico Mentana nella puntata di Matrix in onda mercoledì sera, torna a parlare delle polemiche scatenate dallo spettacolo di Piazza Navona di alcuni mesi fa nel corso della manifestazione 'no cav day'.

Quindi immagino che la Carfagna permetterà l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche?. Ho capito male? E ancora. "l'ho citata in giudizio", significa che l'ha querelata? Che si è rifatta a questo articolo?

"Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale prevista dall'articolo 336 del codice penale". (Art. 550. Citazione diretta a giudizio). Solo per la precisione.

Sarà capitato anche a voi....



"Mail Goggles" è un nuovo servizio sperimentale della posta elettronica di Google. Prima di inviare un'email si accerta che l'utente sia lucido. Con un test logico. "Non mandare quel messaggio"
Così Gmail ti protegge dalle gaffe
Si attiva nelle ore più a rischio di impulsi improvvisi, ovvero di notte nel weekend
di ALESSIA MANFREDI
per Repubblica.it

E' CAPITATO a tutti, almeno una volta: si clicca impulsivamente sul tastino "invio" per poi trovarsi a cosa fatta a rimuginare se non proprio a maledirsi, per aver mandato un'email azzardata, sbagliata, inoppurtuna. Dichiarazione d'amore al collega o improvvida comunicazione al capo poco importa: il danno è fatto. E, guardacaso, non succede quasi mai di martedì mattina. La gaffe è in agguato soprattutto nelle ore notturne del weekend, complici una birra o un cocktail di troppo.

Ora Google corre ai ripari: per gli utenti della sua popolarissima Gmail sta testando un apposito servizio contro i rimpianti del mattino dopo. Si chiama "Mail Goggles" e per ora è solo in fase sperimentale. Si attiva nelle ore piccole del weekend, e prima di permettere l'invio di un messaggio e-mail controlla che chi scrive sia in possesso delle sue facoltà logiche e mentali. Come? Sottoponendogli un semplice problemino matematico. Se in un tempo ragionevole si riesce a calcolare quanto fa 11 per 2 o 48 meno 38, Gmail deduce che l'utente è sobrio e quindi in grado di reggere tutte le conseguenze delle sue azioni - e missive - telematiche. Se, al contrario, non riesce neppure a fare cinque per due, il filtro entra in azione: e al mattino dopo l'utente potrà ringraziare papà Google per aver stoppato il messaggio prima del fatidico invio.

L'applicazione anti-gaffe nasce da un caso personale. L'ingegnere Jon Perlow, che lavora per la compagnia, racconta sul blog Gmail che è capitato anche a lui di mandare messaggi in momenti di debolezza quando invece avrebbe fatto meglio ad autocensurarsi. "Come quella volta - si legge - che a notte fonda ho mandato un'email alla mia ex dicendole che dovevamo rimetterci insieme". Missiva che nel sobrio chiarore del mattino si è palesata in tutta la sua gravità.

Messo a punto da chi sa il fatto suo, "Mail Goggles" per default entra in azione nelle ore più a rischio, ovvero quelle notturne del weekend. Ma una volta attivato, per chi desidera farlo (nell'edizione americana si troverà nella sezione Settings, in alto nella homepage, da cui poi si accede a Labs, la parte dedicata ai servizi in fase di test), si potrà decidere di rendere operativo il filtro anche in fasce orarie diverse: a seconda della propria personalissima mappa di rischio emotivo.

martedì, ottobre 07, 2008

Viral Marketing



Che cos'è? È immettere nella rete notizie se non fasulle quantomeno "indirizzate". Un esempio, ma certamente sbaglio, me lo danno queste due lettere pubblicate dal sito Dagospia a proposito della Unicredit. La seconda mi sembra obiettiva, almeno a quanto dice la stampa internazionale (che io leggo mediamente di più di un redattore del tg1, per dire). La prima è assurda. Si critica il sito, che finora ha sbaragliato la concorrenza con notizie VERE e anticipazioni, e gli si chiede di tacere. Potrebbe essere un caso, ma sto vedendo fiorire questi messaggi da più parti sul web, dove la comunicazione è oggettivamente più libera, e io, che sono cresciuto con Andreotti, faccio mia la frase del senatore a vita: "a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca".

Ecco le lettere:

Caro Dagospia, finche' fai gossip, ironia, critica, accuse vere o presunte e chi piu' che ha piu' ne metta su politici di destra o di sinistra, attori, ballerine, uomini famosi o pseudo famosi va tutto bene.
Come si dice a Roma, non me ne puo' frega' de meno. Anzi, sicuramente mi diverto.
Ma se lo fai su una azienda quotata in borsa come Unicredit, che non e' una azienda qualsiasi perche' detiene i depositi di migliaia di cittadini e che come qualsiasi azienda quotata risente moltissimo in Borsa e nelle quotazioni dei "boatos" e, appunto, di notizie vere o false ancorche' distribuite con grande "ironia", ti chiederei cortesemente di TACERE. Perche' anche io, come molti italiani, ho i miei soldi in UniCredit.
E forse Profumo sara' anche un Mr Arrogance e avra' sicuramente sbagliato un sacco di cose, ma la campagna di accuse e discredito nei suoi confronti non fa certo bene ne' alla banca ne' in primis ai cittadini che tanti soldi hanno li' depositato. Perche' crea panico e sfiducia non solo nei mercati (che forse non si basano sul gossip di Dagospia per le loro valutazioni) ma probabilmente nel semplice cittadino si'. Un po' di rispetto per gli interessi dei risparmiatori preoccupati per l'andamento di Unicredit caro Dagospia lo dovresti avere..
Francesca

Caro Dago, nessuno vuole dirlo ma Unicredit è tecnicamente fallita o quantomeno insolvente. Una SPA che annuncia il pagamento di un dividendo e poi decide di conferirlo in azionii crea solo altra carta e quindi altro debito. E' paragonabile ad un imprenditore indebitato pieno di cambiali che per pagare le vecchie cambiali ne sottoscrive di nuove e piu costose. Invece dovrebbe andare alla camera di commercio per comunicare il fallimento. In un paese serio Unicredit verrebbe Commissariata e non si capisce cosa aspetti a farlo la Banca d'Italia prima che sia troppo tardi.
Luca P.

lunedì, ottobre 06, 2008

Robyn Robot Boy

Prohíben a los recogepelotas mirar las tetas e el trasero de las tenistas

Una nota muuuuuy vieja



Tal vez la advertencia a estos jóvenes del Masters femenino de tenis que está jugando en Madrid haya venido por esta foto del US Open que dejó fuera de juego a un recogepelotas que miraba la delantera de Bethanie Mattek, o por las quejas de la tenista rusa Elena Dementieva de que alguien estaba observando su culo. Lo cierto es que ahora, en el Masters femenino que se desarrolla en Madrid, los chicos que alcanzan las pelotas y que han ganado protagonismo por distintas circunstancias fueron tajantemente advertidos: está prohibido mirar a las jugadoras.

Asì es telecinco....

La mejor tele del mundo!!!

Imagine something like this in Italy

domenica, ottobre 05, 2008

Pensieri sparsi



Io odio quest uomo. Sinceramente lo considero pericoloso e aborro l'idea di invitarlo in trasmissioni condotte da persone come Vespa o Giovanni Floris, giornalisti evidentemente non in grado, per una ragione o per un'altra, di controbattere agli sproloqui dello studioso, autore di: Strategia del colpo di Stato: libro quasi introvabile. Si tratta di Edward Luttwak. Vi consiglio di leggervi la recensione su Carmillaonline a questo indirizzo (www.carmillaonline.com/archives/2003/03/000105.html). Poi però l'ho sentito parlare e criticare duramente il sistema bancario italiano, sempre a Ballarò, e mi sono trovato d'accordo con lui. Le banche italiane non rischiano, non investono sono lo specchio del paese: familiste, poco inclini a scommettere sui giovani o su persone che non siano i soliti noti. In una parola ridicole (e il post precedente lo dimostra). Sono ormai convinto che l'Italia sia irrecuperabile almeno per molti anni a venire e la dimostrazione me la dà anche un brano dell'ottima inchiesta dell'Espresso su "gioventù bevuta":

"Francesco alza le spalle, quando sente le statistiche. C'è anche la sua storia, in questi numeri, ma non gli importa. Da tre anni ha finito le scuole medie, fa il manovale nei cantieri fuori Roma e alle 11 del mattino gira per le impalcature con una bottiglia di birra in mano. "Bere è bello", dice: "Cioè, ti stordisce. Però t'aiuta...". Sei mesi fa, racconta, è andato in crisi: "L'idea di scaricare mattoni a vita m'ha mandato ai matti". Allora ha provato a cambiare settore: fattorino, magazziniere, idraulico. Porte chiuse in faccia.

A 16 anni, con 500 euro al mese in nero, si è sentito finito. E ha iniziato a bere: prima in compagnia, tutte le sere "birra, vino, whisky, ma anche sambuca e amari"; poi sul lavoro, senza pensare ai rischi. Finché un giorno è caduto da un primo piano e si è spaccato un braccio. "Al pronto soccorso il dottore m'ha sgamato", ricorda: "M'ha detto di andarci piano, con le bevute. E io ho risposto: esagero, invece. Meglio ammazzarsi di vino che 'sto strazio".

Un paese mafioso come l'Italia scrollerà le spalle. Un paese serio s'indignerebbe. Insomma se un paese (lo scrivo volutamente piccolo) non riesce a scommettere sulle nuove generazioni, dove il ministro dell'Istruzione (nata a Leno in provincia di Brescia) va a fare l'esame di stato (scritto piccolo apposta) a Reggio Calabria perché è più facile, ma poi fa l'integerrima e la castigamatti nella scuola, béh, tutto questo la dice lunga su di un paese arrivato alla frutta, anzi, già abbondantemente oltre l'ammazzacaffé.

Dagospia, the special one

Alessandro Profumo (born February 17, 1957) is an Italian banker, the CEO of the Gruppo Unicredito, Italy's major banking group.

In Italy exists a website called Dagospia, is focused on Gossip, but from time to time speaks about economy or politics. See what happened when they wrote something about Unicredit Banca!

Why that? Because the website writes the truth, does what newspapers very often don't do in this country: journalism

DAGO-ESCLUSIVO
Nel cuore della notte, riunione tempestosa a piazza Cordusio: avrebbero deciso l'aumento di capitale che dovrebbe essere intorno a 5 miliardi di euro. Domani riunione straordinaria del Consiglio di Amministrazione Unicredit per ratificare la decisione (che nei giorni scorsi era sempre stata negata da Alessandro Profumo).

Ma il vero problema che ha tenuto banco la notte scorsa è questo: chi sottoscriverà l'aumento di capitale? I soci Unicredit, con il berluscone Palenzona in testa, scalpitano, e il mercato dire depresso o scettico è scrivere un eufemismo. Cercasi quindi investitori istituzionali pronti ad aprire il borsellino. Se non saranno sufficienti, sarà la banca stessa a sottoscrivere la parte che rimarrà inoptata.

Dopo aver attivato una task force di Vigilanza Bankitalia, Mario Draghi ha chiesto all'ex Mister Arrogance di tranquillizzare i mercati. Ormai è chiaro - vedi l'articolo che segue - che l'attacco alla banca italiana è partito da Londra, come Dagospia ha sempre scritto, dove la credibilità di Profumo ha perso molti punti. Lo avrebbero accusato - dicono i boatos della City - di non sapere l'entità dei "prodotti tossici" nascosti nella banche dell'Est, in primis Bank of Austria, che appartiene al 96% a Unicredit.

Intanto, da ieri ore 16 in punto, la più grande banca italiana ha riaperto i cancelli a quella bestia di Dagospia, oscurato perché (non ridete) non rispondente alle "polciy aziendali": ora il sito è tornato di nuovo visibile ai 180 mila dipendenti Unicredit. Deo gratias.

www.dagospia.com

LA CONSOB STANA LO SPECULATORE - LONDRA, EPICENTRO DEL TERREMOTO
Andrea Greco per La Repubblica

Il titolo Unicredit recupera un altro 10% a Piazza Affari e si riporta a 3,08 euro, quasi azzerando le perdite tragiche della prima parte della settimana. Il sereno sembra tornare tra gli investitori, e anche nei rapporti tra gli azionisti di peso e il management guidato da Alessandro Profumo. Che fino a tarda sera si sono confrontati per accelerare sulla manovra di rafforzamento patrimoniale del gruppo scosso dalla crisi della finanza.


Anche se ieri sera non risultavano cda convocati, gli annunci arriveranno presto, forse prima della riapertura di lunedì. L´obiettivo, definito «il più importante di tutti adesso», è far salire l´indice patrimoniale Core Tier 1 all´obiettivo già espresso del 6,2% a fine anno. A metà 2008 il coefficiente era al 5,55%, troppo basso per tempi così tumultuosi. Lo pensa anche il governatore della Banca d´Italia Mario Draghi, e se ne sta convincendo il management di Piazza Cordusio.

L´intervento, che potrebbe spingersi fino a 5 miliardi di euro, dovrebbe avere forma composita. Difficile l´aumento di capitale, che più volte Profumo e le prime linee hanno negato di volere, sarebbero allo studio una serie di misure sul dividendo e la cessione di partecipazioni. A queste quotazioni una cedola da 24 centesimi (quasi un 10% di rendimento) ha poco senso, e sarà probabilmente ridotta per risparmiare parte dei 3 miliardi di euro distribuiti l´anno scorso.

Se poi fosse distribuita una cedola in azioni, sarebbe rafforzato anche il capitale. Altra misura in rampa di lancio è la cessione del 3,5% di Generali, al servizio di un bond e già "coperta da derivati" - vale circa 1,1 miliardi - poi Atlantia (che vale circa 300 milioni), poi immobili per 1,5 miliardi. È poi in emissione un bond da 2,3 miliardi. Interventi da fare in fretta e che trovano il consenso delle Fondazioni grandi socie. Come Cariverona, che ha oltre il 5%, o Caritorino che ha il 4%.

Intanto la Consob ha trovato le prime anomalie sulle vendite allo scoperto su Unicredit di questi giorni: 60 milioni di azioni, pari a circa 180 milioni di euro, non sarebbero stati consegnati entro i tre giorni previsti dalla normativa. L´irregolarità è della filiale italiana di un grande nome della finanza internazionale. Nelle prossime ore la Commissione appurerà se è stato un errore tecnico o la violazione della misura del 22 settembre (quando la Consob ha vietato la vendita di titoli senza averne la disponibilità, proprio per limitare le oscillazioni dei titoli di banche e assicurazioni).

Sempre a ore la vigilanza di Lamberto Cardia riceverà i dati dalla simile autorità britannica riguardo intermediari stranieri che hanno operato su Unicredit con base Londra. Proprio le speculazioni degli operatori, inserite sulle "code" di ordini di vendita di grandi fondi investitori Usa come Fidelity, hanno provocato il terremoto lunedì e martedì. Ma tra i venditori di Unicredit, contrariamente alle voci, non risulta il fondo Amber Capital.

Compriamolo

Il massaggiatore di questa squadra salva un gol già fatto. Che si compri dunque!

Ah, les français!


L'épouse du président français, Carla Bruni-Sarkozy, a interprété une de ses nouvelles chansons samedi soir en direct à la télévision allemande et après.......les pauvres français......