Pentma vuol dire pietra, ma questo blog è solo un sassolino, come ce ne sono tanti. Forse solo un po' più striato.
mercoledì, febbraio 08, 2006
Caratterista
Inteso, ovviamente, come uomo di carattere.
da Repubblica
PRESIDENTE DA LICENZIARE
CORRADO SANNUCCI
Quando ci si interroga sui mali del calcio italiano ci si dimentica che poi l´ambiente è fatto di personaggi come Aldo Spinelli, figure che hanno fatto delle società un campo dove possono scorrazzare a loro piacimento, obbedendo ai propri azzardi e alle proprie paturnie. In pochi giorni, il presidente del Livorno ha collezionato una rara doppietta, che testimonia del suo equilibrio politico e della sua lungimiranza tecnica: prima ha ‘tradito´ campo nella battaglia per i diritti sportivi, peraltro dopo una serie di comportamenti ondivaghi, e poi ieri ha spinto alle dimissioni il suo allenatore, responsabile di un grave delitto, quello di aver portato a lungo il Livorno dei Pfertzel al quinto, ora sesto, posto in classifica.
Quali sono state le colpe di Donadoni? Aveva già firmato per il Milan l´anno prossimo, aveva insultato la memoria del Che davanti alla curva, pretendeva che gli si acquistasse Ronaldinho? Naturalmente nulla di tutto questo ed è incredibile che un presidente possa distruggere in poche ore un lavoro tecnico, una credibilità, una simpatia costruiti lungo tutto un campionato. Ed è stata inoltre la volgarità del gesto a stupire, una dichiarazione fatta al Processo di Biscardi, la tribuna più sguaiata e caciarona, mettendo alla berlina un professionista impeccabile, anche se la reazione comune da parte di tutti, lunedì sera, ma anche nell´intera giornata di ieri, è che Spinelli fosse stato preso da un attacco di pazzia. Pare che il presidente volesse cacciare Donadoni già prima di Natale dopo la sconfitta con il Milan, che rimproverasse al tecnico di non raccontare balle dicendo di voler puntare alla Champions League, che fosse insoddisfatto del gioco della squadra: evidentemente, dopo la soluzione-ponte di Mazzone, conta di ingaggiare Mourinho. Ed è ridicolo che l´acme di questa manovra di mobbing sull´allenatore sia arrivato dopo lo strano pareggio con il Messina, provocato da una delle più stupefacenti topiche di un arbitro degli ultimi anni, evidentemente Spinelli si è voluto mantenere al livello comico di quell´arbitraggio. Ha buttato via un patrimonio, un tecnico apprezzato per la gestione degli uomini e per quello che ne aveva ricavato, tanto da diventare un candidato per il futuro del Milan, ha pensato di poter condurre il teatrino del «ti caccio, non ti caccio» ma è incappato in una persona che ha dignità da vendere e che l´ha subito stoppato. Un teatrino che è comune in serie A, dove quasi un terzo delle panchine è già cambiato, del quale è un maestro Zamparini, il numero due della Lega, evidentemente è un cancro endemico, un´abitudine connaturata al sistema. Ma all´assurdo di Livorno neanche Zamparini c'era arrivato.
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