lunedì, febbraio 27, 2006

Estratto da Maxim




L'ho scritto per il numero di Maxim di gennaio. Enjoy if You can...

Vi mostro i mercanti del sesso

In Spagna, il racconto dei 12 mesi da incubo nelle vesti di un trafficante di esseri umani è il caso editoriale dell’anno.
Molti parlano di te come di un eroe. Ma quale eroe? Io faccio il mio mestiere, il giornalista investigativo.
Qual è la maggiore difficoltà del tuo lavoro? Il pericolo? Le indagini? No. Controllare il mio ego. Posso fare questo mestiere solo perché nessuno mi conosce. Perché non appaio in tv.Accettando di vivere in un altro mondo dove, soprattutto le donne, sono solo pezzi di carne da sfruttare al limite, prima di gettarle via quando sono dei rottami. Un mondo con un unico valore: il denaro.
Quali sono le conseguenze psicologiche di questo lavoro? Hanno cercato di vendermi ragazzine vergini del Chiapas, da sfruttare nei bordelli spagnoli. Comprate dai genitori per 200 dollari e un barile di birra. Io ho delle nipoti di quella età. Per mesi non sono riuscito neppure a guardarle negli occhi. Figurati a far loro una carezza. Dopo un anno passato in questa merda mi sto facendo seguire da uno psicologo.
Chi ti ha provocato i maggiori problemi oltre ai trafficanti? Soprattutto i poliziotti. Molti bordelli in Spagna sono proprietà di poliziotti. Non li giustifico, ma li capisco. Guadagnano poco. Fanno la ronda e vedono i trafficanti che girano con i loro macchinoni, con ragazze giovanissime al fianco. È dura non cadere in tentazione.
Che ne pensi della prostituzione? Sono abolizionista. La storia della prostituta “per passione” è una balla.
Le tue inchieste hanno molto successo: come te lo spieghi? Non lo so. Credo perché le inchieste fatte sul campo, rischiando il culo, non le fa più nessuno. Invece le persone sono interessate, vogliono sapere. E forse piace anche il fatto che non sono obbiettivo, che racconto quello che mi succede, i miei dubbi. Li scrivo “con la pancia” e questo il lettore lo avverte e lo apprezza. Certo è che non hai ricevuto soltanto apprezzamenti. Da chi si sente in pericolo per le mie inchieste. Quando ho scritto Diario di uno skin, sono venuto in contatto con una realtà molto ramificata, complessa, anche misteriosa. Investigando sulla tratta delle bianche in occasione de L’anno che trafficai con donne alcuni nomi sono ricomparsi. Alcuni politici di estrema destra tutti casa e famiglia sono proprietari dei bordelli. Si tratta di persone che in campagna elettorale parlano di buttare fuori gli stranieri. Non hanno le stesse remore a lucrare sulle pelle delle straniere. Insomma non credi alla storia della “prostituta per scelta”. Quelle che ho conosciuto io, perfino le escort di lusso, avevano alle spalle un trauma che le ha spinte a fare questo lavoro. Ai “pappa” che difendono il loro lavoro dico di mandare le loro madri e le loro sorelle, a battere. Sulla tua storia hanno girato anche dei film. Che ne pensi? Un giornalista infiltrato deve essere un po’ un attore. La differenza è che se commetti un errore non sentirai qualcuno che grida “stop!”. Nel mio mestiere una scena sbagliata non si ripete. Mai più.

1 commento:

Selene Verri ha detto...

Ma perché cazzo questi pezzi devono essere pubblicati da Maxim?
Vaff...
Su che numero è?