Pentma vuol dire pietra, ma questo blog è solo un sassolino, come ce ne sono tanti. Forse solo un po' più striato.
martedì, aprile 29, 2008
Un pirla solo al comando
Da repubblica.it
Se la sinistra vuole lo scontro i miei uomini sono pronti. E Berlusconi deve obbedire". Riforme e governo, Bossi all'attacco. "Fucili caldi, pronti 300 mila martiri"
ROMA - Promesse, minacce e battute. Governo, riforme e Alitalia. Al suo ritorno a Roma per la riapertura del Parlamento, Umberto Bossi è incontenibile e ne ha per tutti, alleati e opposizione. In cima ai suoi pensieri c'è il federalismo fiscale.
"Questa è l'ultima occasione: o si fanno le riforme o scoppia casino", dice conversando con i giornalisti nel cortile interno della Camera. "Abbiamo 300 mila uomini, 300 mila martiri, pronti a battersi - aggiunge - e non scherziamo... mica siamo quattro gatti. Credete che avremmo difficoltà a trovare gli uomini? No, perché verrebbero giù anche dalle montagne".
Fucili sempre caldi. Appena pochi giorni fa Silvio Berlusconi lo aveva invitato a moderare i toni e usare un linguaggio meno rozzo, ma il leader del Carroccio non pare sia rimasto impressionato dal richiamo. "I fucili sono sempre caldi", dice, aggiungendo poi parole minacciose verso il Pd. "Non so cosa vuole la sinistra, noi siamo pronti, se vogliono fare gli scontri io ho trecentomila uomini sempre a disposizione, se vogliono accomodarsi". "Mi auguro - prosegue - che la sinistra scelga la via delle riforme, non come l'altra volta che non vollero assolutamente la riforma federale".
"Berlusconi? Deve obbedire". Ma il fuoco verbale di Bossi non risparmia neppure il Cavaliere, alle prese in questi giorni con il difficile compito di creare il nuovo governo dando soddisfazione ai crescenti appetiti della Lega. Il leader del Carroccio mette innanzitutto in chiaro che "non farò il vicepremier, perché non faccio il vice di nessuno". "Alla fine - sottolinea - Berlusconi troverà la soluzione: sono fiducioso, sennò avrei preteso i ministri prima del voto dei presidenti delle Camere, quando avevo il coltello dalla parte del manico". Anche perché il leader del Pdl "stavolta manterrà la parola, si è sposato con la Lega e ora deve eseguire gli ordini".
Il ruolo di Maroni. Il Senatur conferma quindi di puntare ad ottenere quattro ministeri, a partire dal Viminale, dicastero mai come questa volta ritenuto strategico. "Noi sappiamo già cosa fare, Maroni sa bene cosa fare e con lui ho un patto preciso: si tratta di applicare la Bossi-Fini, che finora è stata inapplicata".
La vicenda Alitalia. Bossi tocca infine anche il tema Alitalia, mostrando di dare poco peso alle parole pronunciate oggi da Berlusconi, che ha minacciato l'Unione Europea di acquistare l'azienda attraverso le Ferrovie. "Non credo che si possa fare perché sarebbe una concentrazione di potere - spiega il leader della Lega - Non so cosa voglia fare Berlusconi". "La soluzione c'era ed era la legge Marzano", aggiunge Bossi citando la norma che ha permesso il salvataggio di Parmalat. "Bene ha fatto la Lega - conclude - a fare un accordo su Malpensa con Lufthansa. Ho dato io il via libera a Bonomi, gli ho detto 'vai, vai'".
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