venerdì, dicembre 12, 2008

Mohamed al Fazio




Fabio Fazio non è certo un pasdaran dell'informazione. Molte delle sue interviste sono all'acqua di rose proprio per non indispettire l'ospite di turno. Va detto però che con questa politica persino lui sembra un coraggioso Letterman. Inverosimili le polemiche create ad arte da una parte politica (che, lo ripeterò fino alla noia destra NON è, ma solo un'accozzaglia di populisti incapaci) per poter montare polemiche assolutamente pretestuose. È inverosimile che nel 2008 questi (ma dall'altra parte sono uguali) si permettano di chiamare per mandare chi vogliono loro. Per rispondere alle domande che vogliono loro e se tutto non va come ordinano (non chiedono, ordinano) tirano fuori la storiella della libertà d'espressione e della cultura comunista. Una balla rilanciata immediatamente da una stampa pressoché totalmente controllata da una parte politica. È questa l'Italia di oggi.

"Non dipendo dalla politica e la destra rifiuta i miei inviti"
di ANTONIO DIPOLLINA per la Repubblica

Fabio Fazio
MILANO - Fabio Fazio va in onda stasera su Raitre con lo special Andrea Bocelli (e robuste iniezioni di Littizzetto&Albanese), per l'occasione si è scomodato anche il presidente Napolitano con un messaggio di complimenti, in preparazione c'è una serata-memorial su De André a gennaio nel decennale della scomparsa. L'ultima cosa di cui vorrebbe occuparsi sono le polemiche politiche, ma bene o male la commissione di Vigilanza si è occupata di lui e il presidente della Rai lo ha insignito del titolo di Letterman italiano, difendendolo platealmente.

Soddisfatto? Questione chiusa?
"Sono felice per le parole e per l'atteggiamento del presidente della Rai. Sul resto, confesso di non aver ancora capito quale sia il problema".

Diciamo che uno come Gasparri lo ha esposto con chiarezza.
"Gasparri, per quanto mi riguarda, ha perfettamente ragione".

Parliamone.
"I numeri sono quelli. In questa stagione sono venuti in trasmissione due politici, dico due, ed entrambi di centrosinistra. Veltroni e Soru".

Ma?
"Ma ne abbiamo invitati anche di centrodestra, e per un motivo o per l'altro hanno rimandato la loro partecipazione. Sono certo che entro maggio rispecchieremo i numeri che ci hanno contraddistinto in questi anni, con una sostanziale parità di presenze tra centrosinistra e centrodestra".

Nomi.
"Fini, Maroni, la Moratti. Spero che prima o poi riescano a venire in trasmissione".

Una contabilità un po' faticosa?
"Il punto è quello, si riduce tutto ai numeri. Ma quelli che hanno criticato hanno almeno visto le interviste? Con Soru, per dire, si è parlato soprattutto di crisi della sinistra. Ho il dubbio che avrebbe dovuto arrabbiarsi semmai qualche esponente del Partito democratico. Ma ormai funziona così, solo una cosa di numeri, polemiche sul nulla, la sostanza non conta più".

Invece la polemica nasce dopo la puntata con Soru. C'è chi dice che Soru ha fatto un figurone e questo ha dato fastidio a molti?
"Valutate voi. Ma c'è un'altra cosa su cui Gasparri ha ragione".

Adesso diventa interessante davvero.
"Quando dice "Quelli invitano chi vogliono loro". Certo. E chi dovremmo invitare? Chi dovrebbe fornirci la lista degli ospiti? Mi sembra una cosa da matti: siamo ogni settimana chiusi in una stanzetta con gli autori, parliamo, prendiamo decisioni, ci interessiamo a quello che succede. Soru era un ospite di attualità. Mi sembra il solito vecchio vizio della politica sulla tv, un atteggiamento proprietario che, come dire?".

Lo dica.
"La politica non è il mio editore. Punto e basta".
Ma loro incalzano comunque. E con toni forti.
"Io non posso scendere al livello di chi parla di lacché, servi e quelle altre definizioni. Io non rispondo che al pubblico e devo avere rispetto del pubblico. Se sento di riuscire in questo non mi interessa altro".

In molti pensano che il vero obbiettivo siano gli spazi satirici, Albanese è orientatissimo, la Littizzetto anche e su quello non si discute.
"Sono valutazioni che lascio a voi".

Ma Berlusconi ancora ieri ha detto che anche l'altra sera in tv veniva massacrato e dileggiato da molti programmi in contemporanea. Si sente chiamato in causa?
"L'altra sera non ero in onda. Posso uscirne così?".

Ma se avesse invitato anche un solo esponente del centrodestra sarebbe venuto fuori comunque tutto questo?
"Non lo posso sapere. Ho già spiegato come ci comporteremo in futuro, che poi è simile a quanto abbiamo fatto in passato. Anzi, facciamo una cosa: politici sempre meno, voglio arrivare a evitarli, vivremo più tranquilli tutti".

Ma quelli telefonano, vogliono farsi invitare.
"No, non chiama nessuno. Sanno che hanno zero possibilità".

Sicuro? Non chiamano?
"Non chiamano".

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