giovedì, novembre 11, 2010

Inchiesta su festini e droga



Trascritto da ANSA

INCHIESTA FESTINI:DROGA,SESSO E POLITICA SECONDO LA PENTITA
235 PAGINE VERBALI. E DI BONDI DICE, 'MI VOLEVA A SKY'
   (ANSA) - PALERMO, 11 NOV - ''Cosi' ho cominciato a essere un
po' il suo personal trainer, ho cominciato a cercare di
riprogrammarlo nel senso di farlo credere in se stesso,
ridisegnare la sua immagine, gli ho fatto fare i denti, gli ho
cominciato  a spiegare come doveva fare i discorsi''.
   Si definisce ''una personal trainer'' dei politici, una
creatrice d'immagine. Perla Genovesi, ex informatrice delle
forze dell'ordine, nome d'arte ''Corallo'', ex assistente
parlamentare ed ex narcotrafficante, e' un fiume in piena. E ai
pm di Palermo, con cui ha iniziato a collaborare dopo l'arresto
per droga, parla dei suoi rapporti col senatore del Pdl Enrico
Pianetta, che a suo dire sarebbe stato una sua creatura, ma
anche di molto altro.
  Sesso a pagamento, cocaina, rapporti con politici di primo
piano, finanziamenti illeciti, mercato delle candidature: nelle
235 pagine dell'interrogatorio reso alla Procura c'e' di tutto.
   La ''pentita'' ricorda tutta la sua carriera a fianco di
Pianetta, di cui era fidata consigliera e che da tutti, dice,
era considerato uno ''sfigato''.
  Nei particolari racconta, poi, dei finanziamenti fatti avere
proprio da Pianetta al San Raffaele e Don Verze'. Genovesi
allude a somme enormi ''pari a una finanziaria'', spiega. ''La
fetta piu' grossa, oltre a Don Verze', - dice - se l'era
assicurata, non so in quale forma, sicuramente non in maniera
diretta, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi''. Il
senatore avrebbe cosi' acquisito un credito presso il premier
tanto da ottenere una candidatura nei primi posti della lista
nel 2006.
   Genovesi racconta, inoltre, dei suoi rapporti col ministro
Renato Brunetta al quale avrebbe fatto conoscere un'amica, la
escort Nadia Macri'. La ragazza riferi' alla Genovesi di avere
avuto un rapporto sessuale con Brunetta e di avere ricevuto da
lui del denaro. ''Lui non e' uno che da' soldi - commenta,
pero', la pentita - faceva regali al limite. Poi  da quando si
e' fidanzato avra' smesso anche di fare regali ed altro, non e'
mai stato uno che pagava le donne, faceva dei regali costosi,
pero' in quel senso li' lui e' sempre stato integerrimo, so che
non usava droga, non pagava le prostitute, infatti di lui per
questo ho sempre avuto una considerazione abbastanza alta''.
   La donna parla anche dei suoi contatti con Sandro Bondi: ''mi
voleva fare andare a lavorare a Sky - dice - mi ricordo, mi
aveva dato il suo biglietto da visita col suo cellulare, poi non
si era arrivati a nulla. Pero' era nata un'amicizia e una volta
mi chiese addirittura quali erano i candidabili per le politiche
come deputati su Parma e poi segui' i miei consigli''. Oltre
alle candidature vendute attraverso un'agenzia pubblicitaria del
figlio del senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, la Genovesi fa
dei cenni molto confusi a una vicenda che riguarderebbe il
fratello del premier Berlusconi, Paolo.
  ''Era quello che gestiva praticamente - spiega - come si puo'
dire tangenti, non lo so se si possono chiamare tangenti, pero'
i furgoni camion che portavano su la merce dal meridione, gli
appalti di questi camion pagavano un pizzo, pagavano dei soldi,
i soldi li prendeva Paolo Berlusconi''.
   Molto confuso anche il racconto su un presunto ricatto ideato
ai danni del senatore dell'Idv Antonio Di Pietro. Genovesi
racconta di averlo saputo da un uomo che indica col nome di
Riccardo Ossola. ''Aveva scoperto - dice ai pm - che non so chi
aveva delle fotografie su Di Pietro che le voleva vendere, che
avevano trovato Di Pietro in una casa chiusa con delle ragazzine
straniere minorenni, dove andava con l'avvocato e lui le voleva
vendere, alla fine le ha vendute a dei giornalisti stranieri,
insomma lui si interessava a queste cose per guadagnarci dei
soldi praticamente''. Alla pentita fu chiesto di contattare il
premier per offrirgli le foto. La donna avrebbe chiamato la
segreteria di Berlusconi. ''Con chi parlo'?'', le chiedono i pm.
''Con la segretaria di Berlusconi: Marinella - risponde - o ...e
mi avevano detto il nome di uno che era disposto ad incontrarli,
che pero' gli interessavano se erano fotografie del Presidente,
pero' che c'era questo qua (un senatore di cui la collaboratrice
non sa il nome n.d.r.) disposto, che era interessato, pero' io a
quel punto ho detto: 'guarda, lasciamo perdere che io non voglio
entrare in questa cosa'''.
   Ricca di particolari invece la testimonianza sui viaggi per
Barcellona per un maxitraffico di cocaina che sarebbe ruotato
attorno a Paolo Messina, personaggio di Campobello di Mazara
(Trapani) che avrebbe avuto rapporti col boss latitante Matteo
Messina Denaro. Un particolare che fa intravedere l'ombra di
Cosa nostra dietro all'ultimo business della droga.(ANSA).

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