Quest uomo non è un genio, ma ha avuto davanti a sé troppi nani e troppi servi negli ultimi 40 anni.
Chiara: "Me l'avevano chiesto loro". Giovanna: "Penalizzata dalle polemiche". Alcune avevano frequentato il corso di formazione organizzato dal Pdl. La rabbia delle veline escluse: "Avevo già firmato dal notaio"
di CARMELO LOPAPA
ROMA - Le più ambiziose, candidatura in tasca, avevano frequentato la quattro giorni di via dell'Umiltà, prof d'eccezione i ministri Frattini e Brunetta. Stile corso rapido di recupero, 4 mesi in quattro giorni. Di politica, s'intende. Le più scottate, nel day after del bianchetto cancella "veline", sono le sfortunate che dopo gli strali di Veronica Lario si sono ritrovate fuori dopo aver firmato davanti al notaio. Segno distintivo per tutte, neanche a dirlo, giovani, carine e alla prima (mancata) candidatura.
Ecco Chiara Sgarbossa, per esempio, 25 anni, veneta, ancora sta lì a chiedersi come le abbiano potuto "revocare" la firma apposta davanti al notaio: "Questa è una grande presa per i fondelli - protesta dalle colonne del "Mattino" di Venezia - Almeno fosse partita da me l'idea di candidarmi, mi è arrivata da loro. A Roma avanti e indietro, alberghi, aerei, treni, sempre a spese mie. Per ricevere le pacche sulle spalle da La Russa: "Signorina l'abbiamo appena candidata, mi lasci anche il numero di telefono, se ha bisogno per la campagna elettorale mi faccia uno squillo che io sono sempre disposto a dare consigli..." E la Matera, poi (unica sopravvissuta della categoria, ndr), al corso è stata sempre zitta, mentre io facevo le domande a Frattini. Ora risulterà solo che ero nel corso delle ex veline candidate da Berlusconi. Figura pessima".
Le altre, la squadra di attrici, comparse tv e protagoniste di fiction si sono chiuse nell'amaro riserbo. Da Angela Sozio, la rossa del Grande fratello, a Susanna Petrone, valletta Mediaset di Guida al campionato, da Eleonora Gaggioli, l'Elisa di Rivombrosa, a Camilla Ferranti, star di Incantesimo. Giovanna Del Giudice, avvenente ex "meteorina" di Retequattro, 25enne, da un anno anche assistente di tre senatori (Ghigo, Rizzotti e Picchetto), la sua delusione invece la confessa: "Non protesto, ma un po' ci resto male. Avevo anche firmato dal notaio. Diciamo che siamo state un po' penalizzate da queste polemiche. Ma io tra 2 mesi mi laureo, giurisprudenza".
Ad un'altra giovane napoletana, Emanuela Romano, non ha giovato neanche il gesto estremo del padre, che ha provato a darsi fuoco davanti Palazzo Grazioli. Tra Sardegna e Sicilia si parla ancora del caso legato alla giovane cantante sassarese Cristina Ravot. Proprio lei che aveva animato più di una festa nella villa sarda di Silvio Berlusconi, è saltata in extremis sotto la scure del "repulisti", per lasciare posto a Francesca Masci, 39enne madre di tre figli che ora glissa: "La Ravot? Il suo nome non è mai stato sulle liste, solo sui giornali". A Bari, da dove proviene Barbara Matera unica starlette a risplendere nella lista Sud, si può immaginare come l'abbia presa l'europarlamentare uscente Pdl Marcello Vernola che si è dovuto fare da parte.
Ma nell'improbabile classifica della delusione la palma l'ha conquistata Maria Elena Valanzano, 30 anni, forzista napoletana, tanto sicura di farcela da presentarsi sorridente alla conferenza stampa di presentazione delle liste mercoledì a Montecitorio. "Ero certa, mi hanno chiamato per firmare l'accettazione. Alla fine è stato penalizzato chi è meno protetto". È uscita dalla Sala del Mappamondo con gli occhi lucidi.
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