domenica, aprile 02, 2006

Gli ecomostri fanno bùm!



"Bentornato lungomare". Il primo blocco di Punta Perotti è stato abbattuto alle 10,31, tra gli applausi dei cittadini. E' andato giù in pochi secondi, dopo l'esplosione simultanea di 350 chili di dinamite in gelatina.

L'imponente costruzione si è ridotta ad un enorme cumulo di detriti, avvolto dalla nube di polvere sollevata per il crollo. Tutto è andato come previsto dai tecnici della società incaricata, la General Smontaggi. Entro la fine del mese, ci sarà l'abbattimento totale dell'ecomostro che deturpa il litorale cittadino.

Fino all'ultimo momento - ieri l'ultimo ricorso della società costruttrice, la Matarrese Spa, è stato respinto - in tanti tanti si chiedevano se realmente ci sarebbe stata la demolizione. E questa mattina il crollo, come previsto, c'è stato. Tra la gioia di molti cittadini e ambientalisti. Come dimostra la scritta "Bentornato lungomare", esposta da Legambiente poco lontano. Su un altro cartello, lo slogan "Più lo mandi giù più lo tiri su". Al termine della demolizione i manifestanti di Legambiente, del Wwf e dei Verdi sono arrivati nell'area interdetta ai cittadini e più vicina all'ecomostro. A guidarli, il sindaco di Bari Michele Emiliano.

Subito dopo il crollo, però, la polvere ha invaso il quartiere di Japigia, avvolgendo palazzi e strade come una nebbia. Le previsioni erano che si dirigesse verso il mare, ma invece, a causa del poco vento, la nube ha puntato sulle case. Solo dopo mezz'ora ha cominciato a disperdersi, dirigendosi verso le campagne circostanti.

Quel che è certo, comunque, è che con l'abbattimento del primo blocco comincia la fine della tormentata storia di Punta Perotti: ecomostro progettato alla periferia sud di Bari, proprio di fronte alla spiaggia di "Pane e Pomodoro", alla fine degli anni Ottanta. Frutto dei piani di lottizzazione presentati dalle imprese Andidero, Matarrese e Quistelli. Il Comune approva il progetto nei primi anni Novanta, e nel '95 rilascia le concessioni edilizie.

Nel '97 comincia la lunga battaglia legale con il blocco dei lavori per la costruzione di 300 appartamenti in tre palazzi, due edificati dalla Matarrese e uno dalla Quistelli: vicenda che, dopo sentenze e ricorsi in Cassazione, si conclude solo nel 2001 con l'assoluzione degli imprenditori ma con la confisca dei suoli e degli immobili in quanto ritenuti abusivi (sono stati realizzati a poche decine di metri dalla battigia) e attribuiti al patrimonio del Comune di Bari. Che, nel frattempo, ha deciso l'abbattimento.

Intanto un'altra tranche giudiziaria , quella relativa al rimborso del prezzo pagato dagli acquirenti per gli appartamenti all'epoca in costruzione, sembra volgersi al peggio per le imprese edili. Infatti la Federconsumatori ha ottenuto per un suo associato l'ingiunzione di restituzione da parte della società che ha venduto l'appartamento, ovviamente non più disponibile.

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