domenica, novembre 30, 2008

Dovesiamonelmondo


Fino a poco tempo fa quando andavo in missione in paesi difficili, credendo di fare buona cosa, ho cercato di mettermi in contatto preventivo con l'Unità di crisi della Farnesina (è accaduto un paio di volte). L'ultima volta ho parlato con l'ufficio stampa (convinto di potermi meglio spiegare con colleghi giornalisti), e mi sono sentito rispondere: "scusi ma perché va laggiù?". A nulla è servito spiegare che è il mio lavoro andare in certi posti. Da allora mi rivolgo a strutture francesi, tedesche o svizzere (a seconda dei clienti) e ottengo l'assistenza che non ho dai miei connazionali. Anche queste cose dividono nettamente paesi seri e gli altri. In Tailandia i nostri connazionali stanno avendo problemi? A Roma non sembrano essersene accorti.

Fonte: l'Unione Sarda
"E' stata una sorta di rientro fai da te. Ci siamo sentiti abbandonati a noi stessi. E' mancata l'assistenza che ci aspettavamo". E' quanto lamentano i primi italiani, una novantina circa, rientrati oggi all'aeroporto romano di Fiumicino dalla Thailandia dove i manifestanti antigovernativi occupano da alcuni giorni i due aeroporti di Bangkok. I turisti hanno cominciato a lasciare la Thailandia da U-Tapao, una base militare che si trova a 190 km a sudest di Bangkok. Chi con un volo Thai, chi in pullman, i nostri connazionali hanno raggiunto Chiang Mai, località nel nord della Thailandia. Da qui hanno proseguito il viaggio di ritorno verso casa a bordo di un volo di linea del China Airlines partito da Taipei per Roma con scalo intermedio a Chiang Mai.

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