lunedì, ottobre 05, 2009

Il segreto è nell'occhiello

Posto in toto un grande pezzo con aggiunta importante dal sito Dagospia.

LO SCENARIO CHE PIÙ SPAVENTA BERLUSCONI È UN GIUDIZIO DI ILLEGITTIMITÀ SECCA DEL LODO, PER VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 138 DELLA COSTITUZIONE. IL CHE SIGNIFICA CHE LA SOSPENSIONE DEI PROCESSI NEI CONFRONTI DELLA QUATTRO PIÙ ALTE CARICHE DELLO STATO NON ANDAVA FATTA CON LEGGE ORDINARIA - SE COSÌ FOSSE, SAREBBE DIFFICILE PER IL GOVERNO RIMEDIARE CON UN LODO ALFANO BIS, IN TEMPI BREVI. UN DDL COSTITUZIONALE RICHIEDE LA DOPPIA LETTURA DELLE CAMERE E LA MAGGIORANZA DEI DUE TERZI DEL PARLAMENTO, SE SI VUOLE EVITARE IL REFERENDUM CONFERMATIVO. NEL FRATTEMPO, IL PREMIER TORNEREBBE SOTTO PROCESSO. NON SOLO PER LA VICENDA MILLS. -

Mario Ajello per "il Messaggero"

Ci siamo, domani è il Lodo Alfano Day: comincia la discussione della Consulta sulla costituzionalità o meno della legge sull'immunità alle alte cariche dello Stato. Il verdetto potrebbe arrivare in tempi velocissimi, già subito, o forse - e più probabilmente secondo alcune indiscrezioni - nel giro di sette o otto giorni. Anche perchè, nel frattempo, venerdì cinque giudici costituzionali - compreso il presidente Francesco Amirante - andranno in trasferta a Lisbona, per un incontro con i colleghi spagnoli e portoghesi.

Chi prevarrà comunque, in questo alto consesso, al momento della decisione finale, fra i favorevoli alla bocciatura e quelli contrari all'annullamento del Lodo? La partita è racchiusa nei segreti del palazzo della Consulta e nei silenzi dei quindici giudici che dovranno poi pronunciarsi. Altre indiscrezioni - non si sa quanto aleatorie - dicono che, al momento, i quindici sarebbero così schierati: sette giudici per la bocciatura, cinque per la promozione, e tre indecisi. Ma questo è ancora fanta-costituzionalismo, la realtà si vedrà a tempo debito.

Fuori da quelle stanze felpatissime della Consulta, il premier sta col fiato sospeso. Su di lui, l'avvocato Ghedini, che ha buoni agganci fra i componenti della Consulta, due dei quali parteciparono a quella famosa cena con Berlusconi che destò scandalo, funge ormai da settimane come "tranquillizzatore finale". Ripete al Cavaliere che ci sono ottime possibilità di portare a casa il risultato. E anche il ministro Alfano ostenta sicurezza. Ha detto ieri: «Dopodomani, la Corte si pronuncerà e noi attendiamo fiduciosi il suo giudizio». Diversi gli umori che si registrano negli ambienti del presidente della Camera, Fini, da cui trapela una «cauta preoccupazione» che la legge venga bocciata.

E l'opposizione? Anche lì, grande attesa. E discreto tifo pro-bocciatura. Nel caso vada così, si aprirebbero scenari imprevedibili dentro il quadro politico. Francesco Rutelli, ieri, ha disegnato questo tipo di situazione: «Se cadesse il governo per un'eventuale bocciatura del Lodo Alfano, non si pensi ad una via giudiziaria, perchè c'è una via politica da percorrere. Invece di tornare a dividere il Paese con elezioni anticipate, si reagisca con un "governo del presidente". Che faccia quelle riforme necessarie, che l'esecutivo Berlusconi non è riuscito a fare».

Lo scenario che più spaventa il governo è quello di un giudizio di illegittimità secca del Lodo, per violazione dell'articolo 138 della Costituzione. Il che significa che la sospensione dei processi nei confronti della quattro più alte cariche dello Stato non andava fatta con legge ordinaria. Se così fosse - secondo una scuola di pensiero - sarebbe difficile per il governo Berlusconi rimediare con un Lodo Alfano Bis, in tempi brevi. Un ddl costituzionale richiede la doppia lettura delle Camere e la maggioranza dei due terzi del Parlamento, se si vuole evitare il referendum confermativo. Nel frattempo, il premier tornerebbe sotto processo. Non solo per la vicenda Mills.

5 GIUDICI NOMINATI DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. 5 ELETTI DAL PARLAMENTO E 5 SCELTI DAI MAGISTRATI
Da "il Messaggero" - La Corte costituzionale è composta da quindici giudici: il presidente Francesco Amirante (eletto dalla Corte di cassazione), il vice presidente Ugo De Siervo (eletto dal Parlamento), Paolo Maddalena (eletto dalla Corte dei conti), Alfio Finocchiaro (eletto dalla Corte di cassazione), Alfonso Quaranta (eletto dal Consiglio di Stato), Franco Gallo (nominato dal presidente della Repubblica, Luigi Mazzella (eletto dal Parlamento), Gaetano Silvestri (eletto dal Parlamento), Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e Giuseppe Tesauro (nominati dal presidente della Repubblica), Paolo Maria Napolitano e Giuseppe Frigo (eletti dal Parlamento), Alessandro Criscuolo (eletto dalla Corte di cassazione) e Paolo Grossi (nominato dal presidente della Repubblica).

6 commenti:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e