mercoledì, gennaio 19, 2011

Francesco Nuti esposto alla vergogna TV


Il trash della D'Urso e i nostri scrittori

Nel salotto a cazzeggiare e a sbraitare con Clemente Mastella e il sindaco leghista di Varallo Sesia

Fonte corsera 

A fil di rete
Il trash della D'Urso e i nostri scrittori
Nel salotto a cazzeggiare e a sbraitare con Clemente Mastella e il sindaco leghista di Varallo Sesia
Finalmente sappiamo dove va la letteratura italiana. Bastava seguire la più volgare ed efferata trasmissione della domenica - «Stasera che sera» condotta da Barbara D'Urso - per capire che non c'è più speranza. Inutile prendersela con il «servo» Signorini se lo spettacolo dato dai cosiddetti intellettuali, la coscienza critica del Paese, è questo! Poco prima che andasse in onda la pagina più indecente di tv del nuovo millennio, l'indegna intervista a quello sfortunato di Francesco Nuti, ben cinque scrittori sedevano nel salotto a cazzeggiare e a sbraitare con Clemente Mastella e il sindaco leghista di Varallo Sesia, Gianluca Bonanno, un cliente fisso della coiffeuse Barbara (Canale 5, domenica, ore 21.38).
Nuti ospite, scoppia la polemica

Per capire dove va la letteratura italiana fissiamo bene la scena. In questa imbarazzante e penosa trasmissione si celebravano i 150 anni dell'unità d'Italia, si evocavano i soliti luoghi comuni fra Nord e Sud, si parlava di altre varie amenità che dovrebbero far scappare a gambe levate ogni essere pensante. E invece, a fornire un modesto alibi intellettuale, c'erano Giorgio Forattini, Mauro Corona (quello che parla con le piante ma non disdegna le piantane), Chiara Gamberale, Antonio Pennacchi (quattro autori Mondadori) e Fulvio Abbate (opinionista de «Il fatto quotidiano» e di «(ah)iPiroso», ha scritto «Manuale italiano di sopravvivenza. Come fare una televisione monolocale e vivere felici in un paese perduto»). A un certo punto, pur di reclamare il diritto di dire le proprie banalità, il fasciocomunista Pennacchi e il sindaco leghista stavano per venire alle mani. Fermati solo da un elevato ragionamento della conduttrice: «Io mi inginocchio davanti all'intellighenzia, ma chiedo rispetto per un altro essere umano». Olè.
Capisco l'esigenza di promuovere i propri libri, ma farsi ridicolizzare dal trash è imperdonabile. Avanti così, scrittori italiani, ve lo meritate tutto il successo di Benedetta Parodi!
Aldo Grasso

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