Caro Antonio, che ci guadagni a manipolare?
di Paolo Flores d'Arcais
Caro Antonio, con questi mezzucci ti fai male da solo. Cosa ci guadagni a manipolare un sondaggio? Sulla questione morale nell’Idv, il sito di MicroMega ha aperto unsondaggio alle 8,33 del 24 dicembre, a partire dalla lettera aperta dei tuoi compagni di partito De Magistris, Alfano e Cavalli, che sottolineavano la necessità di una grande opera di pulizia. MicroMega ha offerto ai suoi “navigatori” la possibilità di scegliere fra quattro opzioni, esattamente quelle che circolavano nel dibattito che si era aperto: le prime due giudicavano che una seria questione morale nell’Idv esistesse effettivamente (la prima considerava Di Pietro responsabile per non averla ancora affrontata), la terza sottolineava come tutti i partiti ne fossero toccati, per cui non andava drammatizzata, la quarta negava che una questione morale per l’Idv esistesse sotto qualsiasi forma.
Malgrado fosse la vigilia di Natale, hanno cominciato ad affluire parecchi voti. Quando hanno raggiunto la quota di 2000 le percentuali erano ormai fortemente stabilizzate. Le prime due rispose raccoglievano circa l’80% dei voti, la terza il 15%, la quarta il 5%. Nel tardo pomeriggio del 25 dicembre il sito del Fatto metteva la notizia del sondaggio in corso, con un link. La frequenza dei voti si moltiplicava per tre, ma le percentuali restavano sostanzialmente invariate. Il 26 dicembre anche il sito del quotidiano la Repubblica metteva notizia e link, e la frequenza dei voti aumentava ulteriormente (circa cinque volte quella iniziale). Le percentuali segnavano una piccola variazione, i voti alla terza e quarta opzione salivano al 6% e li si stabilizzavano, quelli della prima e della seconda si fissavano invece sul 18% e 50%.
Il significato era inequivocabile. Per il campione rappresentato dai “navigatori” più attivi e motivati di MicroMega, Il Fatto, La Repubblica, che non sono purtroppo rappresentativi della popolazione italiana ma certamente lo sono dei potenziali elettori Idv, quasi l’80% considerava più che ragionevole l’allarme sulla questione morale lanciato da De Magistris, Alfano e Cavalli. Solo il 6% condivideva invece l’immediato “stracciarsi le vesti” con cui il vertice Idv aveva risposto loro.
Questa era la situazione del sondaggio ieri sera. Stamattina alle 11,30 – miracolo! – i voti alla quarta opzione sono al 20% e continuano a salire (quelli alla seconda opzione sono scesi già al 40%). Nel frattempo ho ricevuto in copia da due militanti Idv (uno di Milano e uno di Napoli) l’sms che è stato inviato a tutti gli iscritti e simpatizzanti dal tuo apparato dirigente: “Ciao, vai su micromega e vota (e fai votare) per il presidente. Grazie, risposta n.4 (gira sms a tutti i tuoi contatti)”. Circa tremila voti così “coscritti” hanno fin qui manipolato i risultati, e non dubito che nelle prossime ore altri voti lo faranno ulteriormente.
Ma con queste manipolazioni, caro Antonio, cosa ci guadagni?
Un sondaggio serve a capire – in modo più o meno approssimativo – quale è lo stato d’animo effettivo di un settore dell’opinione pubblica, per poter poi agire. Questo almeno tra le persone serie. Per Berlusconi e altri politicanti, invece, un sondaggio serve a influenzare l’opinione pubblica, ingannandola con lo specchietto di cifre gonfiate sugli effettivi umori del “pubblico” (come con gli applausi finti in certi spettacoli tv).
I sondaggi nei siti non hanno valore statistico generale, perché esprimono solo l’opinione di “navigatori” orientati, e tra loro anzi di quelli più sollecitati dall’argomento (anche quello di micromega.net porta perciò l’avvertenza usuale: “Questo sondaggio non ha, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di una rilevazione aperta a tutti, non basata su un campione elaborato scientificamente”). Ma, con questi limiti, sono uno strumento assai utile. Se i navigatori di MicroMega (circa 10 mila al giorno), e poi di Il fatto quotidiano (circa 300 mila al giorno) e poi di la Repubblica (circa 2 milioni al giorno) esprimono percentuali pressoché identiche su Idv e questione morale, questo fotografa una situazione di cui un dirigente politico dovrebbe intanto prendere atto, in quanto inequivocabile “dato di realtà”.
Organizzando invece una partecipazione artificiosa al sondaggio, e alterandone così i risultati, cosa ci guadagni?
La realtà resta quella che è, i “navigatori” dei tre siti in questione – quale sia la loro rappresentatività di un tuo potenziale elettorato, rappresentatività che credo alta – la pensano come risultava prima dell’intervento organizzato dei tuoi apparati.
Tale intervento dimostra che sei in grado di mobilitare tra le 3 e le 5 mila persone per via telematica, ma questa non è una grande novità. E dimostra infine e soprattutto che di fronte ad un dato di realtà tu preferisci operare per cancellarlo, proprio come i famosi finti applausi, anziché affrontarlo (nel modo che riterrai più giusto, anche in direzione opposta a quella che emerge dal sondaggio, ovviamente). Il che per un dirigente politico che vuole opporsi al berlusconismo non mi sembra proprio la cosa migliore: è tipico dei media berlusconiani, infatti, fare il maquillage alla realtà, raccontare un’Italia di plastica e paillettes, anziché affrontare quella vera. Cosa ci guadagni, a fare come loro?
Caro Antonio, con questi mezzucci ti fai male da solo. Cosa ci guadagni a manipolare un sondaggio? Sulla questione morale nell’Idv, il sito di MicroMega ha aperto unsondaggio alle 8,33 del 24 dicembre, a partire dalla lettera aperta dei tuoi compagni di partito De Magistris, Alfano e Cavalli, che sottolineavano la necessità di una grande opera di pulizia. MicroMega ha offerto ai suoi “navigatori” la possibilità di scegliere fra quattro opzioni, esattamente quelle che circolavano nel dibattito che si era aperto: le prime due giudicavano che una seria questione morale nell’Idv esistesse effettivamente (la prima considerava Di Pietro responsabile per non averla ancora affrontata), la terza sottolineava come tutti i partiti ne fossero toccati, per cui non andava drammatizzata, la quarta negava che una questione morale per l’Idv esistesse sotto qualsiasi forma.
Malgrado fosse la vigilia di Natale, hanno cominciato ad affluire parecchi voti. Quando hanno raggiunto la quota di 2000 le percentuali erano ormai fortemente stabilizzate. Le prime due rispose raccoglievano circa l’80% dei voti, la terza il 15%, la quarta il 5%. Nel tardo pomeriggio del 25 dicembre il sito del Fatto metteva la notizia del sondaggio in corso, con un link. La frequenza dei voti si moltiplicava per tre, ma le percentuali restavano sostanzialmente invariate. Il 26 dicembre anche il sito del quotidiano la Repubblica metteva notizia e link, e la frequenza dei voti aumentava ulteriormente (circa cinque volte quella iniziale). Le percentuali segnavano una piccola variazione, i voti alla terza e quarta opzione salivano al 6% e li si stabilizzavano, quelli della prima e della seconda si fissavano invece sul 18% e 50%.
Il significato era inequivocabile. Per il campione rappresentato dai “navigatori” più attivi e motivati di MicroMega, Il Fatto, La Repubblica, che non sono purtroppo rappresentativi della popolazione italiana ma certamente lo sono dei potenziali elettori Idv, quasi l’80% considerava più che ragionevole l’allarme sulla questione morale lanciato da De Magistris, Alfano e Cavalli. Solo il 6% condivideva invece l’immediato “stracciarsi le vesti” con cui il vertice Idv aveva risposto loro.
Questa era la situazione del sondaggio ieri sera. Stamattina alle 11,30 – miracolo! – i voti alla quarta opzione sono al 20% e continuano a salire (quelli alla seconda opzione sono scesi già al 40%). Nel frattempo ho ricevuto in copia da due militanti Idv (uno di Milano e uno di Napoli) l’sms che è stato inviato a tutti gli iscritti e simpatizzanti dal tuo apparato dirigente: “Ciao, vai su micromega e vota (e fai votare) per il presidente. Grazie, risposta n.4 (gira sms a tutti i tuoi contatti)”. Circa tremila voti così “coscritti” hanno fin qui manipolato i risultati, e non dubito che nelle prossime ore altri voti lo faranno ulteriormente.
Ma con queste manipolazioni, caro Antonio, cosa ci guadagni?
Un sondaggio serve a capire – in modo più o meno approssimativo – quale è lo stato d’animo effettivo di un settore dell’opinione pubblica, per poter poi agire. Questo almeno tra le persone serie. Per Berlusconi e altri politicanti, invece, un sondaggio serve a influenzare l’opinione pubblica, ingannandola con lo specchietto di cifre gonfiate sugli effettivi umori del “pubblico” (come con gli applausi finti in certi spettacoli tv).
I sondaggi nei siti non hanno valore statistico generale, perché esprimono solo l’opinione di “navigatori” orientati, e tra loro anzi di quelli più sollecitati dall’argomento (anche quello di micromega.net porta perciò l’avvertenza usuale: “Questo sondaggio non ha, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di una rilevazione aperta a tutti, non basata su un campione elaborato scientificamente”). Ma, con questi limiti, sono uno strumento assai utile. Se i navigatori di MicroMega (circa 10 mila al giorno), e poi di Il fatto quotidiano (circa 300 mila al giorno) e poi di la Repubblica (circa 2 milioni al giorno) esprimono percentuali pressoché identiche su Idv e questione morale, questo fotografa una situazione di cui un dirigente politico dovrebbe intanto prendere atto, in quanto inequivocabile “dato di realtà”.
Organizzando invece una partecipazione artificiosa al sondaggio, e alterandone così i risultati, cosa ci guadagni?
La realtà resta quella che è, i “navigatori” dei tre siti in questione – quale sia la loro rappresentatività di un tuo potenziale elettorato, rappresentatività che credo alta – la pensano come risultava prima dell’intervento organizzato dei tuoi apparati.
Tale intervento dimostra che sei in grado di mobilitare tra le 3 e le 5 mila persone per via telematica, ma questa non è una grande novità. E dimostra infine e soprattutto che di fronte ad un dato di realtà tu preferisci operare per cancellarlo, proprio come i famosi finti applausi, anziché affrontarlo (nel modo che riterrai più giusto, anche in direzione opposta a quella che emerge dal sondaggio, ovviamente). Il che per un dirigente politico che vuole opporsi al berlusconismo non mi sembra proprio la cosa migliore: è tipico dei media berlusconiani, infatti, fare il maquillage alla realtà, raccontare un’Italia di plastica e paillettes, anziché affrontare quella vera. Cosa ci guadagni, a fare come loro?
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