giovedì, dicembre 30, 2010

Spinoza again....

Mariastalla

Ecco la riforma Gelmini. Potete interrompere le ricerche.
La riforma Gelmini è legge. Il che mi fa sperare che non venga mai rispettata.
(La riforma Gelmini è legge. Eppure ammetterà molta ignoranza)
I senatori della Lega insultano la Finocchiaro. Aveva oltrepassato la striscia di piscio.
Insulti leghisti alla Finocchiaro, Gasparri si scusa. A nome di tutta la specie.
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Per molti studenti la riforma nasconde dei tagli devastanti all’istruzione. Nasconde?
I Verdi propongono già una raccolta firme. Saranno contenti gli alberi.
Secondo l’opposizione ci sarebbero contraddizioni nella riforma del ministro Gelmini. Per esempio, tra ministro e Gelmini.
La riforma introduce i ricercatori a tempo: dopo sei anni esplodono.
Al massimo due contratti consecutivi di tre anni ciascuno. Ma basta arrivare a metà del primo e avranno pensione a vita. Ah, no, scusate.
Saranno gli studenti a valutare i professori. Un passo importante verso i delinquenti che giudicano i giudici.
Le risorse saranno assegnate agli atenei in base alla qualità della didattica e della ricerca. Se è buona, vuol dire che si può tagliare ancora un po’.
I bilanci dovranno rispondere a criteri di trasparenza. Una ferma risposta a chi accusa il governo di trattare le università come le aziende.
Nelle commissioni dei concorsi potranno esserci anche membri stranieri. Tipo gli osservatori Onu.
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Maurizio Gasparri invoca un altro sette aprile. Io un altro Venticinque.
Gasparri sulle proteste studentesche: “Servono arresti preventivi”. Panico negli asili.
(“Arresti preventivi”. E poi come governereste?)
Gasparri ai genitori: “Tenere a casa i vostri figli”. Che vigliacco, Padoa-Schioppa è ancora caldo.
Secondo La Russa, il pensiero di Gasparri è stato frainteso. Era peggio.
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Ricercatori e precari per le strade e nelle piazze. Come previsto dalla riforma.
Migliaia di giovani in piazza a Roma: si è parlato così tanto di ordine pubblico che non ho capito nemmeno di chi era il concerto.
“Auspico che la città non venga violentata” aveva dichiarato la Polverini, pronta al sacrificio.
Alemanno: “Il centro di Roma non si tocca. L’ha già promesso al cugino.
La Gelmini ai manifestanti: “Milioni di studenti sono a casa a studiare”. Ne approfittano finché possono.
Gli studenti hanno manifestato distribuendo fiori ai poliziotti. Speravano nelle allergie.
I commercianti preoccupati per le manifestazioni. Con tutte quelle forze dell’ordine in giro, dovranno fare gli scontrini.
In molte città gli studenti prendono d’assalto le librerie Mondadori. Questa Saviano non gliela perdona.
Lanciata farina contro la sede Mediolanum. Per attirare l’attenzione del management.
Proteste anche a Isernia, a conferma del fatto che la contestazione assume contorni sempre più fantasiosi.
Cinque studenti in sciopero della fame. Ma i veri impavidi mangiano in mensa.
La violenta contestazione degli studenti finisce al Quirinale. Volevano a tutti i costi il morto.
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La leghista Rosy Mauro perde le staffe. È stato quando le hanno detto che è di Brindisi.
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autori: van deer gaz, milingopapa, benze, venividiwc, misterdonnie, cityman, giuseps, il ras, hummer, santaroba, faberbros, smilzoide, mrbits e fdecollibus.



Mozione di sfiducia: 314 “No” e 311 “Oh, cazzo”.
(Berlusconi è sceso così in basso che è riuscito a non cadere)
Il governo resiste per tre voti. Ora ci attende una nuova era di benessere.
Berlusconi ottiene la fiducia con 314 voti. Voi invece come spenderete la vostra tredicesima?
(Messaggio a tutte le minorenni: in questi giorni non uscite assolutamente. In qualche modo vorrà sicuramente festeggiare)
Dubbi fino all’ultimo sulle tre deputate partorienti. Ancora non si sa quale dei tre sia l’Anticristo.
Il premier era partito guadagnandosi la fiducia dei senatori. La base di tutte le truffe agli anziani.
(Questo voto di fiducia è stato talmente sconcio che i diplomatici americani riferiranno direttamente a Wikileaks)
Il Pd si presenta al gran completo e vota in modo compatto. Certe volte non li capisco proprio quelli lì.
Berlusconi aveva invitato i finiani a non rompere l’unità dei moderati. Che graziosa metafora!
(Il premier sperava di fare un patto coi moderati. Ma quelli all’inferno ci credono)
Di Pietro prende la parola e Berlusconi lascia l’aula. Voleva che il suo voto rimanesse una sorpresa.
Il premier: “Sono il leader più amato in Europa”. E vattene lì.
L’opposizione: “È una vittoria di Pirro”. Gasparri: “No no, di Berlusconi”.
Rutelli: “La giornata di oggi sancisce la nascita del terzo polo”. Guarda, anche noi l’abbiamo interpretata così.
Dopo il voto Berlusconi va da Napolitano. A versare la caparra.



Roma a ferro e fuoco. Berlusconi ottiene la fiducia, ma per errore lancia lo stesso il piano B.
Emilio Fede: “Roma invasa da criminali ben pagati”. Esagerato, erano solo 314.
(Il cesarismo, il regime fascista, i moti rivoluzionari, il ’68. Con la riforma Gelmini la storia si studia in piazza!)
Decine di macchine incendiate nel centro della città. Erano tutte della Polidori.
“Danni senza precedenti all’immagine della capitale” ha detto Alemanno riassumendo il suo mandato.
Berlusconi: “Il paese non ha bisogno di personalismi. Lasciate fare a me”.
Da Vespa il plastico di Montecitorio. Si potrà analizzare la traiettoria delle mazzette.
Dopo la fiducia, il premier pranza con Napolitano. È bello, nei giorni di festa, sedersi a tavola con la servitù.
“Sono fiero dei miei deputati” ha dichiarato Casini, tastandoseli.
Delusione delle deputate in dolce attesa presenti in aula. Berlusconi per ora non intende reincarnarsi.
Letame a palazzo Grazioli. La maggioranza si ricompatta.
Calderoli: “Il governo mangerà il panettone, ma non la colomba”. E che cazzo l’avete comprata a fare?
“L’unica igiene è il voto” ha detto Bossi, chiedendo con urgenza una scheda.
“Elezioni? Meglio risparmiare quei soldi e darli agli italiani” ha dichiarato Scilipoti, nella sua veste di rappresentante degli italiani.
(Poco prima Scilipoti aveva confessato la sua indecisione a Veltroni. Voleva far colpo su di lui)
Scilipoti: Annozero ha importunato mia madre”. Però anche lei, andare in giro in quel modo.
Gasparri alza il dito medio verso Fini. Se lo era segnato col pennarello.
Bersani: “Non cambia nulla. È questo il problema, fagiano!
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Autori: benze, maelstream, maipiki, serena gandhi, venividiwc, j. alfred, frandiben, francesco cocco, mancuerda, misterdonnie, stark, archi il leone, giddah, kaspo, il ras, aileen d. e bigshotpaul.

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