martedì, settembre 27, 2005

come un'Angela in una cristalleria


Quante cose sono successe in questi anni. Ultima in ordine la vittoria-sconfitta della prima candidata donna alla cancelleria tedesca: Angela Merkel. Dopo le politiche tanto lei, quanto il suo oppositore Gerad Schröder, cantano vittoria e il diritto a guidare il nuovo esecutivo, ma come stanno le cose? La democrazia cristiana (le Unioni CDU/CSU) ha conquistato il 35,2% mentre lo SPD di Gerardo porta a casa un 34,1%. Un risultato inverosimile solo poche settimane fa quando Angela era accreditata di 20 punti percentuali di vantaggio.
La Merkel però, nulla ha potuto contro il suo avversario più acerrimo quell 'Edmund Stoiber che sorrideva accanto a lei sul palco giurando di scacciare i bolscevichi della cancelleria, ma che in cuor suo sperava nella sconfitta di quella ragazzotta dell’est venuta a interrompere i sogni di vittoria del “presidente della Baviera”. Stoiber alle ultime elezioni perse per 6027 voti. La Merkel in proporzione le ha buscate. E di brutto. Certo, viene da chiedersi come sia possibile mettere al lato di un candidato alla cancelleria (Merkel) il suo peggiore rivale (Stoiber) che ha nell’ordine:
1) considerato il resto dei tedeschi, soprattutto quelli dell’est, non così intelligenti come i bavaresi;
2) definito dei frustrati e falliti i tedeschi dei nuovi länder che non possono (sic) decidere del futuro della Germania,
3) chiamato i tedeschi dell'est (aridaje) suicidi disposti a votare per un partito sconftto dalla storia.
Il risultato è stato un pessimo risultato della CDU all’est battuta perfino dai transfughi dello SPD guidati da un altro personaggio abbastanza istrionico, Oskar Lafontaine.
Per la matematica, Angela ha vinto, ma questa vittoria è una vittoria di Pirro. Con i liberali della FDP la Merkel arriverebbe a un poco più del 45% e le mancherebbero un 15 scranni per eleggere la leader conservatrice. È probabile poi che alcuni baroni della CDU (i potentissimi presidenti dei länder tedeschi) passino alla cassa a ritirare il conto di un sostegno che non ha portato i risultati sperati. La Merkel dovrà dire perché ha scelto come ministro-ombra dell’economia uno come Paul Kirchhof, una specie di Tremonten (a buon intenditor) votato alla trasformazione del sistema sociale tedesco. Un sistema che ha certo molte pecche, ma che non poteva essere riformato a colpi di tagli come avrebbe voluto il professore scelto da Angela. La Merkel dovrebbe prima di tutto licenziare i suoi consigli per alcune uscite suicide come l’annuncio di aumentare l’iva, tagliare le sovvenzioni al lavoro notturno e nei giorni feriali e la dovuta accettazione del la lavoro offerto anche se lontano dalla residenza abituale (se per te del sud c’è un lavoro al nord o lo prendi o perdi tutti i sussidi) si capisce il perché di questo risultato. La Merkel può aver vinto, ma dovrà rassegnarsi a stare sul filo, sottoposta ai ricatti della FDP di Guido Westerwelle (una specie di Nicolazzi con più capelli), o addirittura rassegnarsi alla coalizione-Jamaica Verdi + Liberali. Alla fine dei conti uno si chiede: ma il duo Merkel-Stoiber era davvero il migliore?

La Merkel mentre si dice disponibile a un franco dialogo con l'opposizione

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