Marco Travaglio per “l’Unità”
Siccome non c’è peggior Facci di chi non vuol capire, preciso che non ho mai pensato né scritto che Giuliano Ferrara abbia torto perché è grasso, anzi lievemente sovrappeso. Ho scritto che in un paese serio non starebbe nell’Ordine dei giornalisti, ma al circo equestre con la donna barbuta e la donna cannone. Ma non per quanti chili pesa: per quante cazzate dice.
Se mi soffermo ogni tanto sulle sue dimensioni non è perché, come scrive Facci, sono «una canaglia» (il che, detto dall’orfano inconsolabile di Craxi, è un complimento) o perché amo infierire sui «difetti fisici» (e chi l’ha detto che essere grassi sia un difetto?): ma perché lo stesso Platinette Barbuto ci marcia da tempo immemorabile (da quando spuntava da un cassonetto della monnezza in tutta la sua ostentata pinguedine nello spot di un suo programma trash).
Come se l’eccesso di peso lo autorizzasse a tutti gli altri eccessi - a danno della verità, della logica e del comune senso del pudore - che invece gli vengono perdonati con maggiore indulgenza: un tanto al chilo. Del resto non esiste un rapporto diretto fra il peso del corpo e quello del cervello: anche Carlo Rubbia è piuttosto corpulento, eppure ha vinto il Nobel, come pure la Montalcini che però è magrissima. Facci, anche se ingrassasse, non potrà mai essere altro che un Facci. Ferrara, anche se dimagrisse, resterebbe un fenomeno da baraccone.
E in un paese serio sarebbe già stato espulso da tempo dall’Ordine dei giornalisti: perché prendeva soldi dalla Cia; perché è un diffamatore seriale, soprattutto a danno di giornalisti (l’Unità «giornale omicida», Colombo «mandante linguistico del mio prossimo assassinio», Travaglio «squadrista» e «delinquente», Santoro «carnefice mediatico»...); perché nel 2002 ha chiesto e poi applaudito la cacciata bulgara di Biagi e Santoro; perché ora torna a chiedere la chiusura di AnnoZero; perché l’altroieri ha pubblicato un’intervista manipolata a Nichi Vendola per reclutarlo nella tragicomica «moratoria sull’aborto» (magari la prossima volta Vendola eviterà di farsi intervistare da gente così).
Ma soprattutto perché, ogni giorno sul Foglio e a Otto e mezzo mente sapendo di mentire. Ultimamente sostiene che non bisogna pubblicare intercettazioni. Però sul Foglio l’ha menata per tre anni con l’intercettazione di Pacini Battaglia «quei due mi hanno sbancato» (riferita a Di Pietro e al suo amico avvocato Lucibello), che poi si scoprì farlocca («sbancato» poteva essere pure «stancato» o «sbiancato», tanto più che subito dopo Pacini aggiungeva: «io i soldi non glieli ho dati», ma chi aveva fatto uscire la trascrizione aveva tagliato la frase). Ferrara accusa gli altri di allestire «gogne mediatiche», come se lui non avesse messo alla gogna i migliori magistrati d’Italia con prove false, elogiando invece il suo amico Squillante come «uomo probo».
Ma il meglio lo dà quando si avventura in paragoni con gli altri paesi, dove - a suo dire - non si intercettano i parlamentari, non si pubblicano intercettazioni, non si indaga sui politici. Una balla più grossa dell’altra. La stampa Usa ha appena pubblicato un’antologia dei 12 mila sms erotici del sindaco di Detroit. In Francia il Nouvel Observateur ha appena pubblicato gli sms tra Sarkozy e la penultima moglie Cecilia («se torni da me annullo le nozze con Carla»: fatti privati di un capo di Stato).
La stampa britannica, già celebre per aver pubblicato la telefonata hard illegalmente intercettata da un cameriere fra il principe Carlo e Camilla («vorrei essere il tuo tampax»: fatti privati, per giunta dell’erede al trono), si sta scatenando sulle intercettazioni di un deputato e avvocato di origine araba, Sadiq Khan, astro nascente del Labour, «ascoltato» da una microspia di Scotland Yard in carcere, dov’era andato a trovare un amico detenuto per terrorismo. Fosse accaduto in Italia, la casta avrebbe chiamato i caschi blu.
Un rapporto ufficiale di sir Paul Kennedy, «interception communications commissioner», rivela che in Inghilterra si intercettano 1000 nuove persone al giorno, anche perché lì non è come in Italia, dove i soli abilitati a intercettare sono i giudici: lì sono ben 653 gli organismi che possono farlo, non solo l’intelligence e la polizia, ma anche gli uffici finanziari e fiscali, i direttori delle carceri, e persino il servizio ambulanze e i pompieri. Dal che si deduce che Giuliano Ferrara vale tante balle quanto pesa.
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