mercoledì, luglio 01, 2009

Moggi tutttocampo



Invece di stare al gabbio, o almeno in dignitoso silenzio Moggi fa trasmissioni televisive, scrive su certi giornali e adesso se lo
ritrovano al Bologna....

Fonte Corriere.it

Dal processo al Bologna. Moggi gioca a tutto campo

NAPOLI — La capacità di con quistare i riflettori non gli è mai mancata. Che sia stato il grande puparo del calcio combinato e degli arbitri obbedienti, come sostiene la Procura di Napoli e come tante intercettazioni tele foniche raccontano, o al contra rio quasi un’anima candida vitti ma dei poteri forti, come lui è convinto di poter dimostrare, Luciano Moggi resta un primat tore capace come pochi di sce gliere i tempi per l’entrata in sce na. E non è un caso che ieri ab bia deciso di presentarsi in aula al processo di Napoli in cui è ac cusato di essere l’uomo che gui dava la «cupola» del calcio che metteva gli arbitri giusti a dirige re le partite della Juventus e del le squadre che al potere bianco nero si sottomettevano. Non è un caso che sia sceso in campo a confrontarsi con il suo presente, fatto di aule di tribunali e avvo cati e presidenti di corte d’assi se, proprio nel giorno in cui prende corpo per lui un futuro che è ritorno al passato. Moggi consulente del Bologna (consu lente perché sol tanto quello può essere, con la so spensione inflitta gli dalla giustizia sportiva, ma di fatto Moggi del Bologna diventa il direttore om bra e forse pure qualcosa in più) è una storia concreta, quasi con­clusa, che forse solo la reazione dei tifosi e del mondo del calcio potrebbe fermare. E se questo è il momento di tornare in pista, Moggi sceglie di rientrare dalla porta più stretta, quella che si apre sull’aula in cui oggi sfilano i testimoni che raccontano di quelle schede telefoniche svizze re distribuite a designatori arbi trali e direttori di gara per parla re senza essere intercettati.

Quando arriva lui sta depo nendo Teodosio De Cillis, il tito lare del negozio dove Moggi si riforniva delle sim straniere, e uno degli avvocati dell’ex d.g. ju ventino lo sta incalzando chie dendogli se conosca anche altri dirigenti sportivi. E quello alla fi ne dice sì, «conosco Marco Bran ca », direttore area tecnica del l’Inter, «che veniva nel mio ne gozio, ma non per comprare schede, una volta comprò un te lefonino e un’altra volta una tele camera ». E comunque compra re schede svizzere non è un rea­to, taglia corto il presidente Tere sa Casoria che sta vedendo nelle domande dell’avvocato Priore schi un tentativo di dimostrare cose estranee al processo. Ma or mai il nome di Branca è risuona to, e basta questo a Moggi per venir meno all’annuncio di silen zio stampa fatto un attimo pri ma di entrare in aula e lanciarsi in una serie di allusioni che mi rano tutte in una direzione: l’In ter. Dice: «Certo se l’Inter si ser viva in quel negozio, e se schede svizzere sono venute fuori nel processo Telecom a Milano, per ché sono state sequestrate alla Polis d’Istinto (la società di Ema nuele Cipriani, sodale dell’ex re sponsabile della sicurezza Tele com Giuliano Tavaroli, ndr), io faccio uno più uno e sapete cosa penso? Che eravamo pedinati e telefonati a nostra insaputa».

Il tentativo di ribaltare il tavo lo è fatto. A questo punto può dedicarsi all’altra questione del la sua giornata: il Bologna. An dandosene dal tribunale dice: «Bologna è una bella città, ma gari di dare qualche consiglio ogni tanto mi piacerebbe an che. Ma il fatto è che troppi pre sidenti si fidano di me, se dico sì a uno, mi devo scusare con al tri sette o otto». Ma alla presi dentessa del Bologna, France sca Menarini, ha già detto sì, e non da ora, ma da quando ha pi lotato in aprile l’arrivo in pan china di Papadopulo in sostitu zione di Mihajlovic. I Menarini hanno con lui quasi un debito per la salvezza (e per aver con servato con la permanenza in A i relativi diritti tv), e lui ha sette o otto giocatori pronti per il club rossoblù. Il solito Moggi, insomma. Ieri sera è arrivato a Bologna con il figlio Alessandro con un volo privato: si è incon trato con i Menarini e accordato per ricoprire un ruolo esterno. L’ipotesi dell’ingresso in società di una finanziaria a lui legata è invece sfumata. Oggi alle 11 conferenza stampa della socie tà: sarà annunciata la nomina come direttore dell’area tecnica di Francesco Ceravolo, uno dei fedelissimi di Moggi (era a Li vorno). Bologna non condivide nulla. Gli umori della città li sin tetizza Gazzoni Frascara, ex pa tron rossoblù: «Sarebbe l’uomo sbagliato al posto sbagliato. Bo logna non lo merita».

Fulvio Bufi

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