Pentma vuol dire pietra, ma questo blog è solo un sassolino, come ce ne sono tanti. Forse solo un po' più striato.
giovedì, aprile 16, 2009
Schiavi degli omini verdi
Quindi l'Italia non è più "schiava di Roma", ma di un manipolo di buzzurri in camicia verde.
Referendum elettorale, Berlusconi rivela. "La Lega avrebbe fatto cadere il governo"
Critiche le opposizioni. Finocchiaro: "Confermato il ricatto"
Ma il Carroccio smentisce il presidente del Consiglio: "Mai detto niente del genere"
ROMA - "La Lega avrebbe fatto cadere il governo". Il presidente del Consiglio, in visita sui luoghi del terremoto, rivela il retroscena della decisione presa ieri di non accorpare referendum sulla legge elettorale e elezioni europee, indicando la data del 21 giugno per la consultazione referendaria. Decisione che ha sollevato dure critiche da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini e dell'opposizione.
"Mi spiace che altri interpretano come una debolezza del presidente del Consiglio e del Pdl quella di avere ceduto a una precisa richiesta di un partito della maggioranza che, ove non fosse stata accolta, avrebbe fatto cadere il governo in un momento come questo: bisogna sapere scegliere, o una cosa o l'altra", ha detto Berlusconi. Decisione che, spiega, verrà confermata stasera dall'ufficio politico del Pdl.
Berlusconi osserva inoltre, mentre è in visita in Abruzzo, che in un momento di crisi globale e mentre deve essere ricostruita un'intera provincia, "queste polemiche sono fuori luogo" e "non si poteva andare ad inseguire, facendo cadere la maggioranza", il progetto del bipartitismo che, comunque, ricorda, è nel programma politico.
E contesta, infine, le stime sui risparmi derivanti dall'Election day: "Siamo lontanissimi dalle cifre di cui si era parlato, che comprendevano anche i costi dell'andare e tornare dal voto, quelli dell'eventuale assenza dal lavoro per chi avesse deciso di andare a votare il lunedì".
Un modesto risparmio si avrà comunque, conclude il premier, perché comunque "probabilmente decideremo nella prossima riunione di governo che il referendum sia abbinato ai ballottaggi". E sull'election day, ha infine ricordato il premier, "dal punto di vista costituzionale c'erano diverse perplessità". Una seconda perplessità, secondo Berlusconi, sarebbe dovuta anche al fatto che gli elettori in certe grandi città avrebbero avuto davanti "sette schede, tutti sistemi di voto diversi uno dall'altro. Qualcuno che avesse la mia età si sarebbe trovato in difficoltà".
Ma l'opposizione non arretra sulla questione: "Quello che ha detto oggi Berlusconi conferma quello che noi andiamo dicendo da settimane. La Lega sul referendum ha ricattato il governo", ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
"Hanno detto - continua la Finocchiaro- che c'erano problemi di incostituzionalità, che gli italiani non avrebbero capito e tante altre stupidaggini. La verità è una sola: che per motivazioni puramente politiche e per mantenere il patto con la Lega, Berlusconi e il suo governo sprecano centinaia di milioni che avrebbero fatto davvero comodo per rispondere all'emergenza del terremoto. Forse è il caso che il premier smetta di fare continue passerelle in Abruzzo: ai cittadini abruzzesi servono di più quei soldi che si potevano risparmiare che la sua presenza".
"Il governo ha il dovere di riferire in aula su quanto accaduto dopo le affermazioni di Berlusconi, che ha reso esplicito il ricatto della Lega denunciato dall'Italia dei Valori e delle opposizioni. E' intollerabile che, in un periodo di grave crisi economica e con l'emergenza terremoto in corso, si sprechino 400 milioni di euro solo per un ricatto politico. La maggioranza è spaccata ed a questo punto è necessaria una verifica parlamentare", ha ribadito il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi.
E del resto la Lega rifiuta la posizione di capro espiatorio per i maggiori costi delle doppie elezioni: "Abbiamo soltanto parlato dell'opportunità della data per il referendum e basta", ha detto il presidente federale del Carroccio, Angelo Alessandri. E il rischio crisi di cui ha parlato il premier Verlusconi? E' "la prima volta che sento una cosa del genere, non l'ha mai detta nessuno - ha replicato Alessandri -, forse Berlusconi vuole, politicamente, interpretare così la vicenda".
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