mercoledì, aprile 15, 2009

La Norma

Ho già detto più volte quanto poca mi piaccia il Manifesto, ma questo articolo è da sottoscrivere parola per parola.

Fonte: Il Manifesto

Le verità alla sbarra
di Norma Rangeri
...Chiunque abbia visto la trasmissione incriminata sa che la critica di Santoro alla Protezione Civile è stata circostanziata e testimoniata. Che la struttura di Bertolaso non avesse predisposto un piano di emergenza nella regione colpita, è evidente. Nessuna esercitazione, nessuno in Prefettura pronto a intervenire. Alle 6 del mattino del giorno successivo alla grande scossa non c`erano ambulanze disponibili e otto ore dopo la tragedia, alle 11.30, i medici dell`ospedale non avevano ricevuto aiuto. Sono i fatti testimoniati dai primari intervistati dagli inviati di Annozero. Peccato che nessun telegiornale li avesse notati, e che solo i cronisti di alcuni giornali li avessero denunciati. Sensatamente, Emma Bonino, che non figura tra i filosantoriani, si chiede «Che cosa si contesta, visto che la libertà di espressione ha un solo limite: la falsità. E per questo c`è la magistratura». La patente strumentalità delle accuse si lega alla necessità di prevenire, come insegna la strategia dell`editto bulgaro, qualunque forma di dissenso e di critica all`operato del governo da parte degli organi di informazione controllati dal premier. È un avvertimento per tutti i giornalisti Rai, è un preambolo al prossimo organigramma, alle nuove nomine con cui si sta mettendo a punto la task-force che gestirà la comunicazione del servizio pubblico. Colpire Santoro per educare tutti gli altri. Il consenso è una merce delicata, va prodotta, distribuita e difesa senza fare prigionieri. In questa replica dell`editto berlusconiano, a differenza di sette anni fa, il clima politico del paese è cambiato, D centrodestra è diventato un partito unico che marcia compatto a difesa del monopolio dell`informazione. Il presidente della Camera si stringe al fianco del presidente del Consiglio, e i caporali (da Cicchitto a Gasparri) seguono. Tutti uniti contro l`anomalia della libertà di espressione e di informazione, consapevoli che incrinare la sfera del potere mediatico potrebbe riverberare su quel che resta dell`opinione pubblica. Con il rischio remoto di svegliare dal letargo il Pd, immediatamente disinnescato dall`abbraccio nazionale attorno ai morti. A dir la verità, la voce del democratico Merlo, vicepresidente della commissione di vigilanza, si è levata, ma per attaccare Santoro («incredibile trasmissione») e chiedere ai vertici Rai di riportarlo in riga. Più cauto e attento il presidente Zavoli. All`unisono i capi di viale Mazzini, il presidente Garimberti e il direttore generale Masi, hanno promesso di aprire un`inchiesta. Del resto la prateria italiana in cui Berlusconi galoppa è un paesaggio spianato dall`assenza di leader e di partiti capaci di ostacolarne l`egemonia culturale e la presa proprietaria stabilmente incardinata sul conflitto d`interessi. Che ancora possano alzare la voce giornalisti, giornali, forze sociali e sindacali è un`eccezione alla regola.

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