lunedì, aprile 21, 2008

Se avrete la pazienza di leggere



da l'Espressonline

Grand Prix Poltronissima
di Francesco Bonazzi e Marco Damilano
Politici navigati e attricette. Eminenze grigie ed ex spioni. Manager e banchieri. Ecco il chi è dei candidati agli incarichi che contano

Gianni Letta Spioni e attrici di fiction, aspiranti statisti e magliette verdi, vecchie volpi democristiane e pura specie berlusconiana, nata e crescita nell'era del Cavaliere. C'è di tutto, alla corte di Silvio III, monarca dell'Italia 2008. Ecco il catalogo di chi è destinato a salire ai vertici del comando nei prossimi anni: nel governo, nelle banche, nell'impresa. E, naturalmente, in tv.

Governanti

Gianni Letta In questi anni ha fatto scuola: nel Pdl in tanti sognano di assomigliargli. E lui è pronto al salto: resterà accanto a Silvio a Palazzo Chigi come vicepremier. Con l'incarico di dialogare con l'amico Veltroni.

Giulio Tremonti Da macchina spara-slogan con il sorrisetto sprezzante a uomo del dialogo tutto minuetti e fairplay. L'ultima trasformazione del tributarista di Sondrio ha stupito molti avversari. Nulla di casuale, ovviamente. Il ministero dell'Economia non si discute, ma per ambire a mete più alte bisogna sembrare meno partigiani e limitare i sarcasmi.

Franco Frattini L'ex ministro degli Esteri di Silvio II ha lasciato la Commissione europea per prenotare un posto al governo. Il Cavaliere lo ha annunciato in diretta tv, la notte delle elezioni: tornerà alla Farnesina, per costruirsi un futuro da delfino. Aspirante Gianni Letta.

Claudio Scajola Duro e pragmatico, di un vecchio lupo Dc come "Sciaboletta" ire di Arcore presidia lo scivoloso comparto sicurezza (polizia, carabinieri e barbe finte) in concorrenza con Frattini. In cambio di tanta fatica ha ottenuto mano libera nella sua Liguria, dove comanda come fosse l'Abruzzo di Remo Gaspari.

Altero Matteoli L'uomo forte di An, come ambientalista, ha un cuore di cemento e infatti ha un sogno: essere il primo ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture insieme. Il progetto tenta molto il Cavaliere. Certo, di più osè ci sarebbe solo Dell'Utri all'Antimafia.

Marco Reguzzoni L'ex presidente della Provincia di Varese è il giovane leone padano più amato dall'Umberto Bossi, fin dai tempi dell'ictus. La scelta di spedirlo a Roma non è stata indolore, Varese è il cuore della Lega. Per l'ingegnere di Busto Arsizio la candidatura alla Camera è stato un sacrificio che potrebbe essere ripagato con un posto da mastino al governo.

Giulia Bongiorno È la new entry di An: potrebbe diventare ministro della Giustizia, alle prese con le intercettazioni da vietare. Da avvocato di Giulio Andreotti a legale di Gianfranco Fini, per cui cura affari pubblici e privati, le querele e la separazione dalla moglie Daniela.

Mara Carfagna Alla convention delle donne del Pdl si è presentata con un nuovo taglio di capelli e col piglio del leader. «La donna è il fulcro della famiglia», ha proclamato con gli occhi spiritati: «Fare un figlio è un atto di generosità verso la nazione». Idee non proprio avanzate, da rivedere in caso di incarico governativo.

Stefania Prestigiacomo Stefania Prestigiacomo Nel precedente governo Berlusconi, dopo la bocciatura delle quote rosa, finì con lei in lacrime nel Consiglio dei ministri e Bonaiuti che la consolava. Oggi è certa di ritornare ministro, con la sicurezza della veterana.

Roberto Formigoni È già stato nel governo come sottosegretario all'Ambiente. Ora che è un azzimato signore di 61 anni il governatore lombardo ritenta il salto nazionale. Si prepara il ministero dell'Istruzione. Oppure la presidenza di Palazzo Madama: l'anticipo del Senato delle regioni che piace tanto anche alla Lega.

Maurizio Lupi Le sue quotazioni sono salite dopo aver accompagnato Magdi Cristiano Allam dal papa come padrino di battesimo. Seguace di don Luigi Giussani, intimo di monsignor Rino Fisichella, vorrebbe fare il vice-ministro dei Trasporti.

Francesco Giro Deputato del Lazio, molto legato a Letta, si è segnalato per aver ripreso con una telecamerina gli spacciatori a Trastevere. I maligni in Forza Italia temono che Berlusconi gli assegni un posto da sottosegretario agli Interni: con l'incarico, questa volta, di tenere d'occhio i colleghi. Non caso, lo chiamano lo Spione.

Maristella Gelmini Avvocato trentaquattrenne, coordinatrice lombarda di Forza Italia, ben sponsorizzata dalla lobby ciellina per un incarico di governo, viceministro o sottosegretario.

Michela Vittoria Brambilla La rossa presidente dei Circoli della libertà vorrebbe portare la società civile nel governo. Con un'idea meravigliosa: un ministero del Made in Italy per rilanciare l'immagine dell'Italia nel mondo. Dalle autoreggenti alle autocandidature.

Giorgia Meloni Leader dei giovani di An, 31 anni, già vicepresidente della Camera, con i big al governo potrebbe assumere la reggenza del partito di via della Scrofa, in vista dell'abbraccio con i berluscones e con le ragazze di Silvio. Con cui non va d'accordo: militante lei, fru fru quelle. Diversità antropologica.

Paolo Bonaiuti Portavoce di Silvio, per il grande pubblico è il signore con i capelli color Berlusconi che annuisce in tv piantato sulle spalle del Cavaliere. Ora, a quasi 70 anni, vorrebbe fare il ministro dei Beni culturali: per dimostrare la sua passione per le belle arti ha dichiarato guerra al tram che passerà intorno al battistero di Firenze, la sua città.

Adolfo Urso Moderato di An, può ambire a un dicastero economico, ma il suo sogno nel cassetto si chiama Rai. Se volesse presiederla dovrebbe dimettersi da deputato e forse neppure basterebbe. Ma una poltrona da viceministro delle Comunicazioni è a portata di mano.

Roberto Maroni Roberto Maroni L'eterno erede di Bossi piace anche a sinistra perché non ce l'ha con gli operai e non santificherebbe subito l'ex stalliere di Arcore Vittorio Mangano. Un ministero di peso lo acchiappa sicuro. A meno che il Senatùr lo incateni in via Bellerio con una poltrona da comandante supremo. In seconda, ovviamente.

Roberto Calderoli Come uomo immagine non è il massimo. Ma l'ex ministro ha doti indiscusse di capo d'Aula. L'astuzia e l'efficienza con cui guidava Palazzo Madama da vicepresidente del Senato gli sono state universalmente riconosciute. Chissà che non venga promosso.

Roberto Cota L'avvocato trentanovenne che guida la Lega in Piemonte è una macchina da voti certificata. Ex sottosegretario alle Attività produttive, pur di allontanarlo dalla regione, in Forza Italia sono pronti a spalancargli le porte di Roma.

Nicolò Pollari L'ex capo del Sismi gode ancora della piena stima di tutto il centrodestra. I guai giudiziari per le vicende Abu Omar e Pio Pompa sono probabilmente destinati a finire in nulla per la compatta copertura che tutti i governi gli hanno assicurato. La riforma dei servizi è una grande incompiuta, i suoi ex collaboratori sono più o meno ai loro posti e Pollari potrebbe essere il primo Mister Sicurezza italiano. Con rango di viceministro o sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Banchieri e imprenditori

Corrado Passera Pare che tutti lo cerchino e tutti lo vogliano. E il numero uno di Intesa- San Paolo passa la vita a smentire salti in politica o nella finanza italo-francese (Generali, l'ultima voce). Se però qualcuno gli offrisse la guida dell'Eni, non è detto che il "patriota" che voleva salvare Alitalia a mezzo di Air One sappia resistere alla tentazione di dire "sì".

Diana Bracco Presidente di Assolombarda, amministratore del colosso farmaceutico, il suo nome è rimbalzato sui giornali nella cordata italiana per Alitalia. Di certo è una grande amica del Cavaliere che voleva candidarla alle elezioni. E ora potrebbe inserirla, a sorpresa, nella lista dei ministri con un ruolo di primo piano.

Giorgio Squinzi Il presidente di Federchimica era l'uomo che Berlusconi avrebbe voluto issare sulla poltrona più alta di viale dell'Astronomia. Ora Emma Marcegaglia sta tentando di coinvolgerlo nel nuovo corso confindustriale. La disponibilità a rischiare la faccia nel salvataggio Alitalia alla vigilia delle elezioni ne fa una sicura riserva della Repubblica (di Arcore).

Ennio Doris L'uomo con la banca intorno non si occuperà mai di politica, almeno finché c'è in campo il suo socio più famoso: Berlusconi Silvio. Ma è ben piazzato in Mediobanca e Generali. Chi meglio di lui potrebbe aiutare l'amico nelle future battaglie finanziarie?

Ubaldo Livolsi Il consulente-banchiere più vicino al Cavaliere, ex numero uno della Fininvest, è un vulcano di progetti finanziari. È l'Angelo Rovati di Silvio con una fondamentale differenza: da bravo siciliano non gli esce di bocca una parola che è una.

Cesare Geronzi Come per Pollari, non c'è praticamente nessun politico di peso che non gli debba qualcosa. Certo, anche il presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca è inseguito dalla giustizia, ma questo in Italia non è più un problema. Anzi, le disavventure giudiziarie forgiano e completano un vero leader. Così Geronzi attende serafico che la prescrizione faccia il suo corso, per uscire indenne dai processi Cirio e Parmalat.

Boiardi

Paolo Scaroni Con Berlusconi e Tremonti, il gran capo dell'Eni ha un rapporto di ferro. Il problema è: cosa gli possono offrire più del cane a sei zampe? L'unico intralcio può venirgli dall'inchiesta sulla vendita di Wind a Sawiris. Ma per uno che si è rialzato alla grande da Tangentopoli non è certo un problema da perderci il sonno.

Flavio Cattaneo Guida il monopolista Terna con una mano. Con l'altra rischia d'impalmare l'eroina dei precari e della sinistra
Sabrina Ferilli. In più, ha trent'anni di meno dei suoi colleghi. Insomma, deve solo saper scegliere la poltrona giusta.

Pierfrancesco Guarguaglini Alla guida del polo italiano della Difesa, il numero uno di Finmeccanica ha la stima di tutto l'arco costituzionale, solidi agganci internazionali e discreta immagine sui mercati, nonostante un eloquio livornese non proprio da Harvard. Candidabile a tutto.

Roberto Poli Il commercialista più fidato del Cavaliere, l'uomo che da anni tenta di risolvere i complicati problemi ereditari di Re Silvio, per inciso è anche presidente dell'Eni. Lo davano in uscita, ora sarà lui a scegliere che fare.

Raiset

Agostino Saccà «Lei mi ha lasciato una libertà culturale totale», giurava al telefono con il Cavaliere don Agostino, «lo dico senza piangeria ». Ha resistito a indagini giudiziarie e a procedimenti disciplinari della Rai. E ora il «vuoto» che lamentava nella società italiana dopo la sconfitta del suo boss alle elezioni del 2006 è finalmente colmato. Anche per lui.

Fabrizio Del Noce Sopravvissuto a Celentano, a "Striscia la notizia", ai flop del sabato sera e di Sanremo, potrebbe lasciare Raiuno per la poltronissima di viale Mazzini, la direzione generale.

Maurizio Belpietro Folgorato dalle telecamere, da anni sogna una carriera da anchorman: direttore di un tg con ampia facoltà di incursioni video. Un Gianni Riotta con la giacca e il ringhio: ora o mai più. Guido Paglia Avvistato nei tristi aperitivi di An, dove si esalta il futurismo e si tuona contro l'egemonia culturale della sinistra, il capo della corrente berlusconianfiniana della Rai, oggi alle relazioni istituzionali, assapora altri cinque anni di potere, magari da una poltrona nel cda.

Gianluigi Paragone L'ex direttore della "Padania" imperversa su tutti i canali. Direttore di un tg Rai in quota Lega o di un tg Mediaset, per portare il verbo del Nord nelle case del resto d'Italia.

Emilio Carelli Negli ultimi due anni il suo tg su Sky è stato il canale preferito di Romano Prodi, ma questo non va ricordato al Cavaliere. Nel cuore, è rimasto sempre un uomo Mediaset: in caso di ritorno a casa sarebbe accolto a braccia aperte.
Clemente Mimun Per ora resterà al Tg5, almeno fino alla nomina del nuovo cda Rai. Ama la prima linea, ma la direzione di Raiuno al posto di Del Noce sembra fatta apposta per lui, secondo la linea di successione decisa ad Arcore.

Deborah Bergamini «Voglio cambiare il mondo», proclama la neo-deputata. Nell'attesa, ha incassato dalla Rai una liquidazione principesca. E si prepara a controllare viale Mazzini dalla commissione parlamentare di vigilanza.

Evelina Manna, Elena Russo Le ragazze della fiction che stavano nel cuore di Silvio («Sono dilaniato dalle richieste») nella ormai storica telefonata con Saccà. Pronte a invadere le serate Rai.

Bruno Vespa Intoccabile. Dalla seconda serata di Raiuno non se ne va neppure a cannonate. E c'è chi teme perfino l'allargamento ad altre fasce orarie. Vespa for ever.

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