venerdì, maggio 16, 2008

Il punto




Su richiesta di Gilles faccio un breve riassunto:

Bobo Maroni è ministro dell'Interno. Bobo Maroni si rifà a un partito, la lega nord, che nel paese è minoranza. Che ha rotto le scatole con la storia dell'indipendentismo padano per poi allearsi con Alleanza Nazionale che invece (a parole) fa della difesa del suolo patrio materia di campagna elettorale. Che ha un segretario (Umberto Bossi) che ha affermato (e per questo è sotto processo) che "col tricolore mi ci pulisco il culo". Che ha sempre chiamato gli africani "neger" e che ha soffiato sul vento della xenofobia per anni per conquistare qualche voto. Quel Bossi che dopo un coccolone da paura non ha avuto il buon gusto di ritirarsi dalla vita pubblica. Che quando parla ormai biascica. Che mette in imbarazzo qualsiasi italiano viva all'estero. Dall'altra parte invece c'è il Bobo, che ha il coraggio di fare discorsi come questo. In un paese serio gli direbbero di cercarsi un lavoro. Nel nostro lo fanno ministro.

Roma - Elogiando il ruolo della Polizia, e assicurando che dallo Stato arriverà il sostegno necessario "per migliorare la sicurezza del territorio", il ministro dell'Interno Roberto Maroni alla Festa per il 156° anniversario del Corpo, che si celebra oggi a Roma, in piazza del Popolo, ha avuto parole dure per chi si è reso protagonista degli attacchi contro i campi nomadi a Napoli. Avvertendo che solo con la fermezza "si può evitare che la rabbia prevalga sulle regole della convivenza civile e che si possano ripetere episodi di ingiustificabile violenza come quelli che si sono purtroppo verificati a Napoli a seguito dell'orribile tentativo di rapimento di una neonata".

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