mercoledì, marzo 15, 2006

I furbetti di Radio Radicale

- Massimo Bordin conduce Stampa e Regime su Radio Radicale -

Vivendo all'estero non ho né i soldi né la possibilità di avere la mazzetta di giornali per avere, ogni giorno, uno spaccato di quello che si dice in Italia. Ho le agenzie. Ho un paio di abbonamenti e basta. Per questo motivo amo ascoltare la rassegna stampa di Radio Radicale. Il servizio pubblico? Lasciamo perdere. Non sono stati nemmeno capaci di fare una diretta sullo scontro Berlusconi-Prodi (che invece ho seguito sul sito di Repubblica).

Massimo Bordin, che tecnicamente non sa fare la radio (troppo di parte e questo scatarrare in diretta mi infastidisce un po') realizza però una rassegna stampa "abbastanza" completa. Chi vuole sentirlo vada al sito www.radioradicale.it

Perché abbastanza? Perché non mi piace ad esempio l'attacco continuo e convinto contro gli avversari del partito. Uno di questi è Francesco Caruso. Mettiamo le cose in chiaro. Io non lo avrei candidato. Se la destra imbarca Tilgher non è che la sinistra deve necessariamente candidare Pol Pot per equilibrare (battuta, chiaro?). Caruso è un movimentista di quelli che Bertinotti ama ed è un po' a digiuno di ars politica. Non basta dirsi contro per essere degno di siedere in parlamento. Insomma, io spero che sia trombato alle prossime elezioni.

Però, c'é un però. Caruso è stato crocefisso per un'intervista a Repubblica. Caruso secondo Radio Radicale avrebbe difeso le violenze di Milano. Una lettura "furbetta" di cose non dette. Eccovi l'intervista. Decidete voi.


Il leader no global, Francesco Caruso: con la resistenza passiva avremmo avuto successo - "La guerriglia è stata un errore ma bloccare i fascisti è un dovere"



Gli impresentabili: Ho sempre combattuto per gli esclusi: non sono io il problema, i veri impresentabili sono i neonazisti candidati e gli inquisiti per mafia la scarcerazione Si respira un brutto clima Per rasserenarlo, pur non condividendo quelle pratiche, meglio liberare gli arrestati

DANIELA D´ANTONIO
(trascrizione da Repubblica)
NAPOLI - Francesco Caruso, come giudica gli incidenti di Milano il candidato no global di Rifondazione comunista?
«A Milano, da anni, i centri sociali subiscono aggressioni e attentati da parte dei fascisti, situazione che nessuno si è preoccupato di risolvere: detto questo, mi sembra che la forma scelta non sia solo distruttiva, ma anche autodistruttiva».
Si spieghi meglio.
«Le forme e i modi con cui sabato scorso è stata contestata la manifestazione dei fascisti sono un errore perché hanno prestato il fianco alle strumentalizzazioni elettorali della destra e mi sembrano anche tatticamente demenziali: se su circa 200 manifestanti ne finiscono più di 40 in galera c´è qualcosa che non ha funzionato».
Che significa?
«Cercare di impedire un raduno fascista non è solo legittimo, ma anche moralmente e costituzionalmente doveroso: tuttavia, piuttosto che bruciare le macchine o rompere le vetrine, io avrei adoperato tattiche di resistenza passiva. Credo che un´iniziativa di questo genere avrebbe certamente riscosso più consenso e si sarebbe rilevata efficace».
Questa però non è una vera e propria condanna come invece vorrebbero i leader dell´Unione.
«Ho già detto che non condivido quelle pratiche, quindi penso di esser stato chiaro. Vorrei precisare, inoltre, che non ho mai pronunciato le parole che mi hanno attribuito in questi giorni. È gravissimo che qualcuno inventi di sana pianta le mie dichiarazioni. Io faccio parte del movimento ma non sono né il "portavoce" come vorrebbero sempre i giornali, né il "mandante" come vorrebbe Pisanu, né tantomeno il "giudice" come pretendono Rutelli e Fassino. Non vorrei che per i prossimi anni, ogni volta che accade qualcosa, vengano a chiederne conto a me».
Perché ha aspettato tre giorni prima di parlare?
«Non voglio fare la comparsa in quel teatrino della politica fatto di polemiche che sviano l´attenzione dai problemi reali. Per due giorni hanno tentato in tutti i modi di tirarmi dentro questa storia».
Intanto l´hanno attaccata tutti. Da destra e da sinistra. Pare che lei sia un ospite indesiderato in Parlamento.
«Io sarei il problema? E i neonazisti candidati? E gli inquisiti per concorso in mafia, corruzione, truffa ai danni dello stato? Questi sono gli impresentabili, non certo uno come me che ha combattuto al fianco degli esclusi e dei senza voce».
Ha fatto solo questo?
«Il tribunale di Cosenza mi accusa di cospirazione politica e attentato all´ordinamento economico mondiale. Le stesse con le quali i fascisti hanno perseguito Pertini e gli oppositori al regime. Il problema è un altro».
Quale?
«Colpisce il silenzio di tutti, davanti a un presidente del Consiglio che non solo ha sdoganato i fascisti ma li ha anche messi in lista. In altri paesi europei ci sarebbe stato un moto delle coscienze. Il ministro dell´Interno Pisanu invece di utilizzare il Viminale per fare campagna elettorale, e preoccuparsi del mio ingresso in Parlamento, perché non spiega come mai ha autorizzato la manifestazione dei fascisti di sabato a Milano, dopo averla vietata solo poche settimane fa? Lo sa Pisanu che i centro sociali, gli immigrati e i Rom sono vittime ogni giorno di vili aggressioni fasciste? Si respira un clima veramente brutto in questi giorni di campagna elettorale. Io, pur non condividendo quelle pratiche, mi sento di chiedere la liberazione dei ragazzi arrestati per rasserenare il clima».
Quei ragazzi hanno messo a ferro e fuoco una città.
«L´ho già detto, è stato un errore. Io sono convinto che dinanzi a questi attacchi sia sbagliato rincorrere i neonazisti sul piano della violenza. Così si finisce dritti nella trappola degli opposti estremismi in cui vogliono infilarci».

- Caruso dopo essersi fatto la barba -

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