domenica, febbraio 17, 2008

Ma quale nuovo cinema italiano?



In Italia vengono celebrati come grandi capolavori dei filmetti simpatici. Uno di essi è "Caos Calmo", che infatti da Berlino è tornato a mani vuote. Ma quando smetteremo di raccontarci ch produciamo opere d'arte? Noi da anni, aldilà dei film di Boldi e de Sica non abbiamo prodotto nulla né degno di essere ricordato e tantomeno che si sia dimostrato un successo al botteghino. Sono opere girate male, sciatte, opere interpretate da gente che non sa recitare. Muccino (grande) è stato furbo ed ha girato un film ruffiano che agli americani è piaciuto. Ma da qui a dire che "la ricerca della felicità" sia un'opera d'arte ce ne passa.

La cronaca di Repubblica (certo non un giornale di destra) , dalla Berlinale

Berlino, il brasiliano "Tropa de elite" conquista da outsider l'Orso d'oro. Violenza e realismo nell'opera dell'esordiente José Padilha Il film di Michel Gondry chiude la 58esima edizione del Festival.

- E' andato al duro e spietato film brasiliano Tropa de elite l'Orso d'oro alla 58ma edizione della Berlinale. Il premio per la migliore regia è stato assegnato a Paul Thomas Anderson per Il petroliere (There will be blood). Migliore interpretazione maschile all'iraniano Reza Najie, allevatore di ostriche nel film Avaze Ginjeshk-ha (La canzone dei passeri). Migliore interpretazione femminile alla britannica Sally Hawkins, protagonista del film di Mike Leigh, Happy go lucky in cui interpreta un'insegnante inguaribile ottimista. Orso d'argento per la miglior musica a Johnny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, autore della colonna sonora del film Il Petroliere. Orso d'argento-Gran Premio della giuria all'americano Errol Morris per il documentario sulle torture nel carcere di Abu Ghraib Standard operating procedure (Una proceduta standard).

Come si poteva prevedere dopo aver letto le critiche dei giornali tedeschi e aver colto gli umori degli osservatori, non ci sono stati premi per Caos Calmo di Antonello Grimaldi. Nelle ore successive alla presentazione in concorso del film, qualcuno aveva sperato almeno in un riconoscimento per Nanni Moretti attore, che aveva avuto critiche discrete.

Il film brasiliano Tropa de elite, firmato dall'esordiente José Padilha, era molto piaciuto a Berlino, sia alla critica che al pubblico e soprattutto agli acquirenti internazionali. Costruito come un thriller d'azione dal montaggio nervoso e dallo stile quasi documentaristico, ispirato a fatti e personaggi della cronaca nera brasiliana, il film è stato a lungo e a sorpresa campione d'incasso in Sud America negli ultimi mesi del 2007 ed era arrivato a Berlino da autentico outsider ma con la forza immediata di un cinema realistico che mancava da tempo sulla scena mondiale.

Tra incursioni tra i trafficanti di droga e vere battaglia all'arma bianca sullo sfondo dei disordini delle favelas più povere delle grandi metropoli come Rio de Janeiro, le scene di violenza nel film hanno scatenato polemiche sulla stampa tedesca. In un'intervista al quotidiano Tagesspiegel Padilha ha difeso la sua scelta artistica nel mostrare "in maniera molto diretta la violenza e la corruzione della polizia" di Rio de Janeiro. "I conflitti violenti in ogni società sono la regola e non l'eccezione" aveva detto il regista contestando l'equazione tra povertà e violenza, poiché "in molte città del mondo c'è più povertà che a Rio e a San Paolo, ma meno violenza. Lo scorso anno i poliziotti brasiliani hanno ammazzato più di mille persone, negli Stati Uniti i morti sono stati 200, ma con una popolazione di 300 milioni di persone".

Violenza e realismo anche nel film di Errol Morris che ha conquistato il Gran premio della giuria, nato dall'orrore per le conseguenze dell'intervento americano in Iraq. Durante la conferenza stampa di presentazione del documentario accolto per la prima volta in concorso in un festival internazionale, il regista era stato esplicito: "A motivarmi - aveva detto - è stato l'orrore per la politica estera americana. C'è qualcosa di pazzesco, quando in una democrazia le torture vengono definite una cosa normale". Tra le scene più disarmanti del film ci sono le interviste con le tre ex soldatesse protagoniste di quelle torture, l'allora ventenne Lynndie England e le altre due giovanissime colleghe, Sabrina Harman e Megan Ambuhl. "Quando sono arrivata ad Abu Ghraib - ricorda la England nel film - le sevizie dei prigionieri si praticavano già. All'inizio mi sembrò sbagliato, ma la realtà era quella".

Dopo la consegna degli Orsi al Berlinale Palast, il festival chiude il sipario con la proiezione dell'ultimo film del regista visionario francese Michel Gondry, Be Kind Rewind. L'autore francese, affermato regista di videoclip e di film quanto meno originali come Human Nature, Se mi lasci ti cancello, L'arte del sogno, si presenta a Berlino con la surreale storia di un uomo, Jerry (Jack Black) che, nel tentativo di sabotare una centrale elettrica, si ritrova con il cervello magnetizzato. Il campo magnetico così creato cancella tutte le videocassette del videonoleggio del suo amico Mike (Mos Def) e, per non deludere i pochi clienti, i due si vedono costretti a rigirare tutti i classici da videonoleggio. Lo faranno con l'arte dello "sweding" (reinventare con ciò che si ha a disposizione quello che si ama, dal cinema alle scarpe da tennis) reinterpretando così Ghostbusters, A spasso con Daisy, passando, fra gli altri, per il Re Leone, 2001: Odissea nello spazio, Rush Hour, Quando eravamo re, Robocop. Incredibilmente i film conquistano i clienti del negozio e pian piano diventano popolari, tanto che i loro concittadini iniziano a farsi coinvolgere dal progetto. Tutto fila liscio finché un avvocato rampante (Sigourney Weaver) cita le due novelle star locali per violazione dei diritti d'autore.

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