giovedì, gennaio 01, 2009

Lettera ad un amico




Del Ministro Frattini ho già parlato. Un altro miracolato della politica che sui libri di storia avrà un paio di righe e non di più. In mancanza di meglio, di qualche giornalista che davvero gli faccia le pulci, ecco uno splendido articolo di Lina Sotis che dovrebbe trattare argomenti cazzeggioni, ma che riesce a dare una descrizione fulminante dell'ex movimentista Frattini illuminato, anche lui, sulla strada di Arcore.

Lina Sotis per il "Corriere della Sera"

Caro ministro, perché un bel signore dall'aria avvenente ed elegante come lei, con un perfetto phisique du role per fare il ministro degli Esteri si ostina a danneggiare la sua immagine?

So che le ferie sono un diritto. Anche per un rappresentante del governo. Anche quando nel mondo scoppiano guerre e crisi terribili. Va bene. Ma dato che la diplomazia mondiale non riesce a rispettare i suoi tempi di vacanza, le vorrei dare qualche consiglio per attrezzarsi alle emergenze. Non è difficile, basta saper fare le valigie.

Prendiamo il caso della Georgia. Durante la crisi con la Russia, in un momento così delicato e difficile per i ministri degli Esteri di tutti i Paesi del mondo, lei si è fatto sorprendere in mutande da bagno alle Maldive. Non si è immediatamente infilato dei pantaloni ed è corso con il primo aereo alla Farnesina perché l'Italia potesse dire la sua, ma si è limitato a cambiare costume da bagno e, fra una nuotata e l'altra, ha lavorato, pare, in conference call. L'evento imponeva di scegliere dalla valigia un completo giacca-pantaloni non troppo estivo e non troppo chiaro, abbinarlo con camicia e cravatta, mettersi alle spalle una bella carta geografica con Russia e Georgia in evidenza e, in piedi accanto alla carta, spiegare scenari e mosse diplomatiche dell'Italia.

Veniamo a Gaza. Dal suo chalet di montagna intutato, sponsorizzato, abbronzato e dichiaratamente in vacanza lei si è limitato a fare un commento per i telespettatori. Le vacanze natalizie, si sa, sono sacre. Ma bastavano solo due minuti per togliere la tuta con marchio, indossare camicia, cardigan scuro e allontanarsi dalle travi di legno della baita, farsi prestare una bella scrivania e piazzarci sopra un mappamondo. E, magari, chiedere anche in prestito a Chantal, la sua compagna, un po' di cipria per smorzare l'abbronzatura. Troppo sole fa male, non è elegante e non trasmette sicurezza a meno che uno non faccia il ministro del Turismo.

Lei che ha il phisique du role che tanti suoi colleghi di governo le invidiano, nel 2009 non ci deluda. Visto che ha la responsabilità degli Esteri abbia sempre pronta una faccia da estero-dramma, dato che parla di cose importanti e drammatiche quando parte porti sempre dietro due guardaroba, uno per le vacanze e uno per lavoro. Quando comunica agli italiani esibisca quello professionale, si faccia vedere consapevole anche nel vestire delle parole che sta dicendo.

Basta poco, in fondo. La prossima crisi, forse della Cecenia, potrebbe sorprenderla mentre è a cavallo in Mongolia. Nessun problema, l'importante è metter via in fretta pantaloni da cavallerizzo, frustino e cavallo. E prendere dalla valigia una camicia, un golf di colore non sgargiante, lei è tipo da cravatta, se ne porti sempre dietro una. A noi il ministro degli Esteri piace anche con la giacca. E poi, dato che viviamo nel tempo dell'immagine, pensi anche alla scenografia: una carta geografica, un mappamondo, un quadro. In modo che lei non compaia sempre inquadrato con un mare turchese o con vette bianche di neve.

Caro ministro, dopodomani è un altro anno. Non ci deluda. «Chieda anche in prestito a Chantal, la sua compagna, un po' di cipria per smorzare l'abbronzatura. Troppo sole fa male, non è elegante e non trasmette sicurezza»

1 commento:

Pentma ha detto...

Sconvolto dal numero di fans che questo signore ha su facebook e dall'altrattento numero di sostenitori fasulli con nomi improbabili (brutta cosa la propaganda) posto la lettera di risposta della Sotis. Il qualunquismo della risposta di Frattini ve lo andate a cercare su Facebook.

Caro Ministro,
ha proprio ragione Lei: nessuno si meraviglia che Obama vada a fare il bagno in costume da bagno. Tutti invece rimangono perplessi, per non dire offesi, del fatto che Lei parli della tragedia di Gaza in tuta, con dietro una scenografia da chalet di lusso e con la faccia ben lucida di abbronzatura. Lei era nel momento della sua massima professionalità e così si doveva presentare.

Lina Sotis
02 gennaio 2009