sabato, novembre 21, 2009

Mostri & malati

Donatella Papi: «Sposo Izzo per dimostrare la sua innocenza»
La giornalista in tv: «Farò riaprire il processo». RaiDue si dissocia: «Scuse ai familiari delle vittime»

ROMA - Donatella Papi sposerà Angelo Izzo per «dimostrare la sua innocenza», farà riaprire - garantisce - il processo sul delitto Ferrazzano e porterà nuove prove sulla strage del Circeo. La giornalista era stata invitata all'Italia sul due, il programma condotto da Lorenza Bianchetti e Milo Infante, per parlare del tema della puntata, "innamorarsi di un criminale'. Ma ha preferito leggere un comunicato - spiazzando tutti, conduttori e ospiti - nel quale ha difeso Izzo, condannato a suo giudizio «a una pena ingiusta». E in studio è scoppiata la bagarre. Dalle dichiarazioni della Papi hanno preso le distanze sia i conduttori, sia gli ospiti: in studio a Roma, con la Bianchetti, l'avvocato Nino Marazzita e l'avvocato di Izzo, Filomena Fusco, che ha ricordato come l'uomo si sia sempre dichiarato colpevole; in collegamento da Milano, con Infante, Silvana Giacobini, Lella Costa e la criminologa Roberta Bruzzone. In particolare Costa e Bruzzone hanno lasciato lo studio in segno di protesta. È inoltre intervenuta al telefono Daniela Lopez, sorella di una delle vittime, alla quale tutti i presenti hanno testimoniato la loro solidarietà.

LE DICHIARAZIONI - «Sono una giornalista, ho 53 anni, conosciuta e stimata, nell'ultimo anno mi sono occupata totalmente di solidarietà e casi difficili in cui ho acquisito esperienza e conoscenze specifiche», ha affermato la Papi. «Da oltre vent'anni seguo sia la vicenda del Circeo sia l'omicidio di Ferrazzano che hanno coinvolto il detenuto Angelo Izzo, condannato per ben due volte a una pena ingiusta», per questo assicura, «farò riaprire il processo per il delitto di Ferrazzano fin da oggi, porterò prove, documenti e spero testimonianze chiave. Così come farò in modo che si riparli soprattutto del primo caso che vide coinvolto Izzo, quello del Circeo, da cui ha origine tutto». «Purtroppo - prosegue - come anche nella società di oggi si conferma in tanti agghiaccianti casi, droga e ideologie (che in questo senso sono lo stesso) possono determinare nella vita di ciascuno di noi tragedie umani così immani. Cioè pagare cose mai commesse. Come è stato nel caso del Circeo, su cui porterò prove sconvolgenti e come accadde peggio nel caso di Ferrazzano, con modalità che vanno spiegate ai giovani e alla gente». Papi garantisce che prima di muovermi si è «ben preparata», raccogliendo «da mesi nelle strade la solidarietà della gente, e posso dire che a parte le perplessità iniziali, moltissimi mi incoraggiano a dire tutto». Rivolge anche «un appello accorato alle famiglie delle vittime, che in qualche modo conosco, e che vorrò andare a trovare dicendo loro che non c'è giustizia più grande della verità» e «un messaggio caloroso e rispettoso alla famiglia Izzo, Ghira e anche Guido», che essendo in libertà spera voglia «parlare» e unirsi a lei «in questa battaglia. Se non lo farà, almeno all'inizio, lo capisco e lo rispetto».

LA NOTA - Poco dopo Viale Mazzini fa diffondere una nota, spiegando che Raidue «si dissocia totalmente». «In relazione a quanto affermato nella puntata odierna di Italia sul Due dalla signora Donatella Papi in merito alle vicende giudiziarie del signor Angelo Izzo, già condannato con sentenza definiva a due ergastoli per omicidio - si legge- Raidue, come peraltro fatto più volte in diretta dagli stessi conduttori del programma, Lorena Bianchetti e Milo Infante, si dissocia totalmente dalle dichiarazioni rese dalla signora Papi, tanto nella forma che nel contenuto». «Tali affermazioni, del tutto gratuite, sono state fatte dalla signora, invitata in qualità di ospite, violando apertamente gli accordi preliminari alla trasmissione - continua la nota - il cui tema era esclusivamente legato alla relazione sentimentale che si sarebbe instaurata tra la signora Papi stessa e il signor Izzo, come peraltro riportato da alcuni quotidiani nazionali. Ogni altra valutazione è stata dunque fatta in modo arbitrario e senza che conduttori, responsabili del programma e redazione ne fossero a conoscenza». Raidue «esprime le proprie scuse e la propria vicinanza ai familiari delle vittime dei delitti commessi da Angelo Izzo, e respinge ogni tentativo fatto dalla signora Papi per inquinare una verità storica inequivocabilmente stabilita da due sentenze - definitive - di condanna».

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