domenica, novembre 29, 2009

Segreti & ricatti

Un Ordine dei giornalisti ridicolo, pavido, di mussoliniana memoria, sostanzialmente inutile, non trova nulla da ridire sul comportamento di uno come Vittorio Feltri. Mi chiedo, ma io cosa ci faccio nello stesso Ordine di uno così? Ma quale credibilità ha un giornalismo così?


Un articolo da Dagospia

Leggendo l'articolo di Gianni Pennacchi, la versione del 'Giornale' è che sia stato "costretto" dare la notizia del video hard di Alessandra Mussolini con Roberto Fiore perché chiamato in causa da Indymedia, il sito molto amato dall'estrema sinistra ma non proprio un organo di informazione di massa.
E così, con la scusa di dover smentire di aver mai visionato il video, il quotidiano di Littorio Feltri spara in prima a piene colonne la fotona della Duciona e a pagina tre una foto che la ritrae insieme a Roberto Fiore, dando il massimo risalto alla storia. L'articolo racconta nei particolari la vicenda, parlando del "sesso esplicito" citato da Indymedia.

La Duciona ha fatto parte del nucleo dei "cinquanta" che a settembre, capitanati da Italo Bocchino, hanno firmato alla Camera una lettera contro Berlusconi. Viene puntualmente inserita tra i fedelissimi del presidente della Camera, con cui il rapporto è di questo tenore: "Meno male che Gianfranco c'è!". Questo, infatti, era il titolo di un'intervista rilasciata un paio di mesi fa all'Unità di Concita De Gregorio. "Ho una perversione politica: mi piace Fini", diceva a Natalia Lombardo.Un altro scalpo per la rotativa armata di Feltrusconi? La campagna contro Fini procede a cannonate quotidiane, quasi sempre con il titolo di apertura, oppure con almeno una paginata interna. Ed evidentemente sullo "scoop difensivo" di oggi pesa anche un elemento: la Mussolini fa parte integrante ormai da tempo della cosiddetta pattuglia dei "finiani".
A Montecitorio la Mussolini è una delle finiane più attive nel fare intelligence col "nemico" e organizzare insieme operazioni parlamentari. Qualche giorno fa Luca Telese ricordava sul Fatto Quotidiano che quando la Lega cercò di far passare la norma sui "medici-spia", fu la Duciona a mettere insieme la "carica" di 101 firme per contrastare i leghisti. La stessa Mussolini, in un articolo sull'Unità, ricordava la battaglia comune che sta intraprendendo con l'ape operosa Linda Lanzillotta sui temi della parità.

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