lunedì, gennaio 04, 2010

Disinformazione sistematica


Ma dove sta scritto che il Capo dello Stato non si può criticare? Ma chi l'ha detto che qualsiasi cosa dica Napolitano dev'essere accettata e condivisa? Perché è espressione di un ex comunista? Il PDL ne aveva dette di ogni su Scalfaro e adesso si straccia le vesti perché Di Pietro definisce "incaute" le parole del Presidente? Questa non è più democrazia e questo si avvia  a grandi passi ad essere l'esecutivo peggiore degli ultimi 60 anni di storia repubblicana. Probabilmente non è stato ancora toccato il fondo. L'italiano medio si trova bene sotto le dittature tranne poi farsi trarre d'impaccio dalle minoranze. Succederà anche stavolta. Prima di cadere Berlusconi farà ancora molti danni e quelli che verranno dopo si approprieranno dell'aureola di difensori dei valori costituzionali. Non c'è nulla da fare. Sono stati avvelenati i pozzi. Il sistema politico è troppo marcio per essere recuperato. Da una parte & dall'altra. Di Pietro, un uomo d'ordine, ideologicamente di destra, viene considerato un comunista non solo dai giornali del presidente del Consiglio, il turbovecchietto che si crede un giovincello, ma anche da una stampa incapace e da una televisione che ti raccomando. Della guida di Bersani taccio per carità di patria. Strepitava in campagna elettorale e adesso che cosa fa? Ma dimmi tu se devo difendere un partito come l'IDV che nemmeno mi piace perché non lo vedo con un programma, ma da qui ad accusarli di ogni male ogni volta che aprono bocca.


Fonte corriere

Di Pietro: appelli incauti da Napolitano
Ma il Pd: così aiuta solo Berlusconi

Il leader Idv: il Capo dello Stato ha messo il vento in poppa ai pirati. Letta: «E' il miglior alleato del premier»





ROMA - Antonio Di Pietro torna ad attaccare governo e maggioranza. E a creare un problema di rapporti al Pd. «Il 2009 lo avevo chiuso con l'augurio che l'Italia tornasse a essere una Repubblica fondata sul lavoro. Neanche il tempo di augurare un buon 2010 a oltre un milione di disoccupati che arriva la nuova provocazione del governo, quella di cancellare proprio l'articolo 1», ha scritto il leader dell'Idv nel suo blog. «Dal punto di vista politico il 2010 costringe già a disseppellire l'ascia di guerra contro il solito manipolo golpista che vuole stravolgere la Costituzione cavalcando le dichiarazioni del Capo dello Stato, forse incaute visti gli interlocutori», ha spiegato. «L'Italia ha bisogno di riforme che devono essere discusse in Parlamento e in nessun altro posto, con i tempi che queste richiedono per essere approvate, tempi sicuramente diversi dalle scadenze processuali di Silvio Berlusconi», ha aggiunto. «Ma come si può chiedere a un branco di elefanti di attraversare un negozio di cristalli senza rompere nemmeno un bicchiere?» ha insistito l'ex pm. Che poi ha aggiunto: «Il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica ha messo 'il vento in poppa alla barca dei pirati' che utilizzerà strumentalmente le dichiarazioni di chi rappresenta le istituzioni per distruggere e mortificare le stesse». 
PDL - Immediata la replica del Pdl. «Anche le ultime dichiarazioni dell'ex pubblico ministero di Milano Di Pietro, che chiamano nuovamente e impropriamente in causa il Presidente della Repubblica - afferma il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi - evidenziano al Pd il problema non più rinviabile di come sia possibile conciliare l'alleanza politica con un partito eversivo come quello di Di Pietro con il proposito di divenire un partito riformista disponibile al dialogo, e con il doveroso rispetto nei confronti delle più alte istituzioni». Secondo il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, «è evidente che il nucleo d’odio, di cui abbiamo già parlato in questi giorni, è sempre in azione, come stanno a testimoniare le dichiarazioni di De Magistris ieri («Berlusconi via dall'Italia») e oggi di Di Pietro»- «I componenti di questo nucleo d'odio - prosegue - hanno tre bersagli: il primo è da sempre Berlusconi, contro il quale nel 2009 è stata sviluppata una campagna d'odio con i risultati che abbiamo visto. Ma non finisce qui. Il secondo obiettivo è la parte del Pd che vuole condurre contro il governo Berlusconi e la maggioranza una battaglia di opposizione normale. Il terzo bersaglio è il Presidente Napolitano, verso il quale non hanno neanche il dovuto rispetto istituzionale, forse perché - conclude Cicchitto - non sopportano il ruolo al di sopra delle parti che questo Presidente della Repubblica, diversamente da altri, sta svolgendo».

PD - Tocca a Enrico Letta cercare di far capire a Di Pietro che su questa strada, secondo il Pd, si arriva solo a rafforzare Berlusconi e la maggioranza. «Con questa continua rincorsa Di Pietro e De Magistris portano il centrosinistra nell'abisso e sono i migliori alleati di Berlusconi - afferma il vicesegretario del Pd-. Noi continuiamo sulla nostra linea di sostegno e difesa del Capo dello Stato e della sua posizione a favore delle riforme e dell'interesse nazionale».

Nessun commento: