martedì, luglio 04, 2006

Bufale


Chiedono che la Juve vada in C e che Milan, Lazio e Fiorentina vadano in B con 15 punti di penalizzazione. Voglio vedere su quanto si accorderanno alla fine.


Richieste pesantissime, ma in fondo previste. La Juventus in C1 con la cancellazione dello scudetto 2004/2005, la non assegnazione dell'ultimo e 6 punti di penalizzazione. Fiorentina, Lazio e Milan in serie B: 15 punti di penalizzazione per viola e biancazzurri, 3 per i rossoneri. Per quasi tutti i singoli imputati, a partire da Moggi, Giraudo, Carraro, Bergamo, Pairetto, i Della Valle e Lotito, 5 anni di squalifica con proposta di radiazione. Va meglio solo ad Adriano Galliani: due anni.

Ecco dunque, il succo della pesantissima requisitoria del pm del calcio Stefano Palazzi. Quelle che gli imputati si potevano attendere a meno pensare di un'improvvisa ventata di clemenza che, comunque, non toccava all'accusa. Palazzi è stato chiarissimo: "Non c'è nessun millantato credito", nelle telefonate, nelle cene, negli incontri segreti, dunque, si faceva sul serio, si cercava di falsare i campionati e, alla fine, ci si riusciva. "La verà finalità - dice infatti il procuratore - era determinare arbitraggi favorevoli alle società, che di volta di in volta hanno beneficiato di questi favori. In particolare la Juve"

Juventus. Per questo la società bianconera va esclusa dal campionato di serie A: Guido Rossi, in base alle regole, dovrebbe assegnarla al campionato di C1 dove partirebbe con 6 punti in meno. La richiesta si differenzia dalle altre proprio su questo punto. L'esclusione dal campionato di serie A, infatti, mette la società nelle condizioni di non avere titolo sportivo per iscriversi a qualunque torneo. Tocca, dunque, al presidente della Figc stabilire da che livello la Juventus potrà ricominciare. Perciò si può parlare di C2 o C1, ma non di serie B.

Palazzi è convinto che il sistema partiva da Moggi e Giraudo e, quindi, dalla Juventus: "La sofisticazione di questo sistema - spiega nella sua requisitoria - si desume dall'intervento favorevole degli arbitri soprattutto nei casi dubbi. Questo va valutato in modo particolare. La maliziosità del sistema si evince dal sistema di condizionamento finalizzata a non creare un'evidenza di favori nell'opinione pubblica. Una condotta anche a livello mediatico che lo stesso Moggi portava avanti".

Fiorentina e Lazio. Nessuna clemenza anche per Fiorentina e Lazio: hanno fatto parte del sistema, hanno cercato di orientare i risultati con effetti reali. Le attenuanti delle pressioni ricevute non vengono prese in considerazione: ultimo posto nel campionato di serie A 2005/2006, retrocessione in serie B per entrambe con 15 punti di penalizzazione. Falcidiati i due gruppi dirigenti con 5 anni per tutti (più 5.000 euro di multa per ogni illecito).

Lazio e Fiorentina utilizzavano una sorta di schema fisso per raggiungere i loro obiettivi e ottenere favori arbitrali. "Uno schema - dice Palazzi - che si ripete sempre nelle partite oggetto di contestazione". Vi sono, spiega Palazzi, "contatti prima della gara tra le dirigenze delle due società e i vertici della Federazione" (Carraro e Mazzini), seguiti da "contatti con i designatori".

La terza fase dello schema prevedeva il contatto con l'arbitro designato per le gare, "dimostrato - prosegue il procuratore - dalle modalità di azione sia dei due designatori sia del dottor Mazzini". Lo schema aveva poi una 'fase' post-partita che prevedeva le telefonate di ringraziamento a chi si era impegnato per far si che gli incontri andassero come previsto.

Milan. Sorte appena un po' più benigna per il Milan. Il dirigente Meani cercava di ottenere guardalinee graditi alla società e Galliani approvava il suo comportamento. Dunque: retrocessione in serie B con 3 punti di penalizzazione e "solo" 2 anni a Galliani.

Nella requisitoria, Palazzi smonta quella che è stata la linea difensiva del club rossonero, che ha sempre parlato di Meani come di un collaboratore esterno.
"Meani risulta essere dirigente addetto agli arbitri ed era a pieno titolo tesserato della società Milan. Del tutto irrilevanti pertanto le circostanze addotte per ridurre la portata del suo ruolo".

Palazzi prosegue dicendo: "Meani intratteneva rapporti telefonici con gli assistenti degli arbitri". Ma Palazzi tira in ballo anche il vicepresidente del club rossonero, Adriano Galliani, che "approvava la condotta di Meani".

Gli arbitri. Dai designatori Bergamo e Pairetto, al presidente dell'Aia, Tullio Lanese, a Massimo De Santis e alla sua "combriccola": per tutti Palazzi chiede 5 anni di inibizione. Ci vanno di mezzo, dunque, anche Dondarini, Bertini, Messina, Rocchi, Tagliavento e Rodomonti. Paparesta (vittima di Moggi, ma succube del potere del sistema) se la cava con un anno. Pene più miti anche per i guardalinee coinvolti.

Ora toccherà agli avvocati cercare di smontare la tesi del'accusa e di portare a casa qualche riduzione di pena. Ma la sentenza, comunque, non potrà essere molto meno pesante.

Dimissioni di Bergamo. Questa mattina, prima della requisitoria, il designatore Bergamo ha tentato di salvarsi con le dimissioni dalla Figc. Il procuratore ha chiesto di rigettarle: "Le dimissioni in questa fase non possono dispiegare gli effetti chiesti da Bergamo e pertanto vanno rigettate".

Bergamo ha deciso di restituire la tessera della Figc all'indomani dell'ordinanza della Caf che ha accolto l'istanza di non luogo a procedere nei confronti di Cosimo Maria Ferri perché dimessosi dopo l'inizio del procedimento.

2 commenti:

Selene Verri ha detto...

Sarò ingenua. Ma perché non sbattono dentro i colpevoli e lasciano perdere le squadre? Che cazzo c'entriamo noi tifosi?
Mi consolo pensando che, domenica, comunque vada, avranno vinto - meritatamente - degli juventini o ex juventini. Fanculo.

Pentma ha detto...

Assolutamente d'accordo. Se poi si aggiunge che uno con questi dirigenti si sarebbe aspettato la richiesta di radiazione e NON appena 5 anni d'interdizione.... ecco che il cerchio si chiude.