Pentma vuol dire pietra, ma questo blog è solo un sassolino, come ce ne sono tanti. Forse solo un po' più striato.
martedì, luglio 25, 2006
Quello scassapalle di Travaglio
Nella speranza che il collega non mi quereli per il titolo, vorrei spiegare il perché della mia simpatia nei suoi confronti. Il Travaglio può non piacere e a inizio carriera non scriveva certo come adesso. Però ha una memoria da elefante e una pazienza da certosino. Un certosino-elefante praticamente. Fa parte di quei giornalisti magari consapevoli del fatto che non potranno lanciarsi in voli pindarici e divertenti come sanno fare Merlo oppure Feltri (padre) e allora i Travagli riempiono i pezzi di dati, cifre ed eventi. Inoppugnabili. A volte i suoi pezzi sono pesanti da leggere proprio per questo, ma sono per lo stesso motivo un patrimonio da tenere in conto. Un esempio, l'ennesimo, è questo articolo apparso su Repubblica. Racconta l'indulto. E spiega perché, Previti a parte, molti cittadini italiani magari potrebbero soffrirne. Si può essere d'accordo o meno, ma si abbiano le palle di metterne in causa i contenuti con dati e cifre. Altrimenti si taccia e si pensi più che altro agli affari di Ceppaloni.
Trascrivo da Repubblica.
"Eternit era pronta a risarcire poi ha fatto marcia indietro"
L´avvocato delle 800 vittime dell´amianto: "Con l´indulto i parenti non vedranno un soldo"
A rischio a Torino un processo a Fiat Auto per lesioni colpose gravi o gravissime a 187 operai
"I proprietari hanno avuto la garanzia che entro l´anno arriverà anche l´amnistia"
MARCO TRAVAGLIO
TORINO - Non ci sono soltanto i reati finanziari e quelli di Tangentopoli. Ci sono anche i caduti sul lavoro. E le malattie professionali. E i morti da amianto: 3 mila soltanto per gli stabilimenti Eternit. L´indulto, e ancor di più l´amnistia prossima ventura, rischiano di mandare in fumo il maxiprocesso che si aprirà l´anno prossimo a Torino contro i big boss della multinazionale svizzera: fra questi, il "Berlusconi elvetico" Stephan Schmidheiny, il fratello Tomas (assistito da Carlo Malinconico, segretario generale di Palazzo Chigi) e il loro socio belga, barone Louis De Cartier de Marchienne.
Insieme a una decina di dirigenti e amministratori dei cinque stabilimenti italiani (Cavagnolo, Casale Monferrato, Reggio Emilia, Bagnoli e Siracusa), che dal 1906 fino a vent´anni fa hanno avvelenato la vita a migliaia di lavoratori e cittadini comuni, i tre magnati devono rispondere di disastro doloso e di un´infinità di omicidi colposi. Grazie all´indulto, difficilmente finiranno mai in carcere (anche se condannati a 6 anni, scenderebbero a 3 e otterrebbero l´affidamento ai servizi sociali, cioè resterebbero a piede libero). Grazie all´amnistia di 5 anni, annunciata per la ripresa autunnale, non verserebbero nemmeno un euro alle vittime e ai loro familiari. E dire che, fino a due settimane fa, i legali degli indagati e delle parti lese erano a un passo dall´accordo per un cospicuo risarcimento ai malati e ai parenti dei morti. Poi, in seguito a una strana telefonata, tutto è sfumato.
«E´ accaduto due settimane fa a Lugano», racconta a Repubblica l´avvocato Sergio Bonetto, che insieme al collega genovese Paolo Pissarello rappresenta 800 vittime. «Eravamo riuniti col liquidatore della Bacon, la società che controllava gli stabilimenti italiani della Eternit. Per tre ore abbiamo discusso, incontrando ampia disponibilità dei rappresentanti indiretti della famiglia Schmidheiny a riconoscere i danni e a rifonderli in misura accettabile. Prima d´impegnarsi nero su bianco, il liquidatore ha chiesto di fare una telefonata ed è uscito. E´ rientrato un´ora e mezza dopo, scuro in volto: "Scusate - ci ha detto - ma mi hanno appena revocato il mandato. Dicono di avere avuto la garanzia che entro l´anno arriverà l´amnistia". Non ci è rimasto altro che alzarci e andarcene. Ora, a settembre, nella riunione periodica con i malati e i parenti delle vittime, dovremo comunicare la triste notizia: se passa l´amnistia, nessuno vedrà un soldo di danni».
E l´indulto? «Beh - osserva l´avvocato - la prospettiva di uno sconto di pena così rilevante anche per reati tanto gravi come l´omicidio colposo da amianto, che provoca il mesotelioma pleurico, l´asbestosi, il carcinoma polmonare non solo in chi lavora negli stabilimenti, ma anche in chi abita nelle vicinanze, è un´ulteriore garanzia di sostanziale impunità. Se penso alla fatica che abbiamo fatto per raccogliere le carte che inchiodano l´Eternit, le perizie, le testimonianze, sfidando il potere di quelle potentissime lobby… E se penso che, solo a Casale, si scoprono ancor oggi 35-40 nuovi casi di mesotelioma all´anno…».
L´inchiesta Eternit, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, è in dirittura d´arrivo: dovrebbe concludersi, con le consulenze tecniche e gli studi epidemiologici, entro fine anno. Ma se, in dibattimento, dovesse cadere l´ipotesi più grave e difficile da dimostrare - il disastro doloso - le eventuali condanne per gli altri reati rientrerebbero facilmente nei 3 anni dell´indulto.
Non basta. L´avvocato Bonetto è parte civile anche in un altro processo, che inizierà a Torino il 7 ottobre: quello a carico degli ex vertici di Fiat Auto (68 manager e dirigenti, da Paolo Cantarella e Roberto Testore in giù), rinviati a giudizio per lesioni colpose gravi o gravissime nei confronti di 187 operai delle carrozzerie Mirafiori. Il processo mette in discussione l´organizzazione dei ritmi di produzione, che avrebbero causato nei lavoratori varie "sindromi da sforzo ripetuto" alle mani, alle spalle e alle braccia. Accuse gravi, ma punite con pene molto basse, certamente inferiori ai 3 anni "tagliati" dall´indulto. Il procuratore Guariniello, che coordina il pool "Salute e sicurezza", prevede un colpo di spugna pressoché totale di gran parte dei suoi processi anche per i reati ambientali, per il doping e per la tutela consumatori. Come quelli a carico delle multinazionali Bayer e Glaxo, per i presunti danni alla salute provocati da farmaci come il Lipobay e il Lanoxin. Per questi reati, oggi, in carcere non c´è nessuno. Grazie all´indulto, non ci entrerà nessuno nemmeno in futuro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento