mercoledì, luglio 05, 2006

D'accordo, non c'entra


... ma questo collega era davvero ispirato e questo articoletto l'è un gran pezzo...

L´OMINO SOLO


di GABRIELE ROMAGNOLI (trascritto da Repubblica)

Il portiere portoghese Ricardo, quello che ha spedito la squadra in semifinale parando tre rigori su quattro, dopo ognuno dei suoi salvataggi ritorna a centrocampo e si volta di spalle alla porta, per non vedere il tiro del compagno. Lo fece due anni fa agli Europei e l´ha rifatto stavolta ai Mondiali, sempre nei quarti di finale e sempre contro l´Inghilterra. Da quella posizione, fissa un omino lontano e solo, sperso sugli spalti, con una bandiera portoghese in mano, annegato tra migliaia di tifosi avversari, un puntino rosso nella marea bianca. Pensa a lui e desidera intensamente che sia felice, possa agitare quella bandiera, urlando infine di gioia. Mentre l´arbitro fischia e il suo compagno prende la rincorsa il portiere Ricardo non chiude gli occhi e non prega, continua a fissare l´omino solo, finché sente un urlo alle sue spalle: hanno segnato. Il puntino rosso si accende. È chiaro che l´omino non esiste: ogni desiderio inventa anche il suo oggetto. Senza qualcuno per cui giocarla, qualunque partita è un atto d´amore con se stessi. Poi si dice: abbiamo vinto, ma è per non sentirsi soli. E pazienza se ogni incontro e ogni risultato non sono altro che un´illusione, per un omino, per undici o per tutti quanti.

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