mercoledì, marzo 04, 2009

Par condicio geografica

Non ci facciamo mancare niente. Ho parlato di centro, di sud e adesso di Bergamo nuovamente dove evidentemente autorità incapaci, o peggio ancora colluse, permettono un corteo evidentemente neofascista. In Italia i valori della Resistenza non contano più nulla e questo in un paese democraticamente immaturo si può capire. Un paese che con le ronde ha semplicemente abdicato il controllo del territorio da parte delle forze dell'Ordine e auspica adesso la giustizia fai-da-te. La cosa ancora più grave è invece che si permetta di sfilare a gentaglia con caschi e mazze. Posterò qualcosa su Roberto Fiore, ma intanto mi chiedo se una cosa del genere sarebbe potuta accadere in Germania o Spagna. Ho forti dubbi. Addirittura arrivo a pensare, ma è perché sono malevolo, che in tal caso, sarebbe stato immediatamente rimosso almeno il prefetto per manifesta incapacità. Forse mi sbaglio. Dopo appena 20 anni che frequento questi paesi, settimanalmente, come faccio ad affermare una cosa del genere?






Bergamo, il saluto fascista del prete lefebvriano
Lui è don Giulio Tam, padre lefebvriano che si definisce “gesuita itinerante”. Sabato scorso il sacerdote ha sfilato, accanto a Roberto Fiore, in testa al corteo di Forza Nuova a Bergamo: più che altro una parata militare, con i militanti forzanovisti che hanno marciato per le vie del centro muniti di caschi e bastoni. Tra saluti romani, “boia chi molla” e qualche “Sieg Heil”, la manifestazione ha accompagnato l’inaugurazione della nuova sede del movimento di estrema destra (immagini dal sito Bergamonews)

1 commento:

Pentma ha detto...

Postilla:
"Il saluto romano è vietato in Italia dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 (Legge Scelba), aggiornata con la Legge n. 205 25 giugno 1993 (Legge Mancino), ma solo se compiuto con intento di rivolgere la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o a compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista".