venerdì, dicembre 10, 2010

Un post fantastico



Fonte "piovono rane" di Francesco Gilioli

Si fa giustamente un gran parlare in questi giorni di quegli onorevoli che hanno profondi “travagli interiori” e “ripensamenti morali” a quattro giorni dal voto, travagli e ripensamenti peraltro ben connessi con mutui da pagare o con vitalizi a cui arrivare.
Ma il “movimento uno-ics-due” (copyright Civati) presentato ieri a Montecitorio ci illumina anche su un altro risvolto della situazione: gli idioti completi. Quelli cioè che stanno alla Camera pur avendo, palesemente, il quoziente intellettivo di una cozza sullo scoglio.
Il trio composto dagli onorevoli Calearo, Scilipoti e Cesario – che ieri si è esibito in una surreale conferenza stampa – offre una rappresentazione plastica di questa tragicomica realtà.
Ora, lasciamo stare che due di loro sono già al secondo salto della quaglia in due anni (Pd, Api, ora il loro nuovo movimento) e che anche il terzo prima di approdare all’Idv era socialdemocratico.
Ma come si fa a fondare un nuovo partito composto da tre persone e indire subito dopo una conferenza stampa per dire che ciascuno dei tre, martedì, voterà in maniera diversa, uno per il sì uno per il no e uno per l’astensione?
Ma possibile che questi ragazzi – pure cresciutelli – non avessero intorno nessuno che gli potesse spiegare la figura di palta a cui stavano consegnandosi? Dico, un portaborse, un amico, una moglie che sulla porta li fermasse, “ma caro, che cazzo stai facendo, ti prego torna dentro che ti faccio la camomilla calda e ti guardi tranquillo la partita”?
Niente: sprezzanti del pericolo, ieri pomeriggio i tre si sono annodati bene la cravatta e sono andati a presentare il partito uno-ics-due al pianeta.
Si sa, i parlamentari non hanno vincoli di mandato: ma qui, se non ci fosse la legge Basaglia, sarebbero urgenti vincoli di ben altro tipo.
Ah, a proposito, non dimentichiamoci di ringraziare i due indiretti responsabili della presenza alla Camera del trio uno-ics-due.
Si tratta di Walter Veltroni e Antonio Di Pietro.

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