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da Repubblica.it
IL DOCUMENTO. Il consigliere regionale coinvolto nell'inchiesta sulla sanità calabrese parla con uno dei suoi collaboratori: conversazione intercettata nell'agosto scorso. Domenico Crea vanta il suo "sistema". "Il più fesso dei miei è miliardario"
Alessandro Marcianò
REGGIO CALABRIA - Prima conversazione. "Mentre in alcune cose, il settore è circoscritto e si possono... Qua è una regione che parte da Cosenza a Reggio Calabria; chi c... sa l'intervento che ha fatto qua o l'intervento che hai fatto ad Amantea o quello che puoi fare a Reggio Calabria? Nessuno. Nessuno è all'altezza ... Te capì? O non te capì?". A parlare è il consigliere regionale calabrese Domenico Crea, arrestato nell'ambito dell'operazione "Onorata Sanità", in un colloquio con il suo collaboratore Antonio Iacopino intercettato dagli investigatori il 3 agosto 2007.
"Un faccendiere come a quello, come a Enzo - aggiunge Crea - in un mestiere come questo, lo sai che faceva? Rendeva il 100%. Senti quello che ti dice Mimmo; e non l'ha mai capito, si sentono intelligenti, ma a me mi possono tenere le p...., la gente. A me la gente, quelli che si sentono intelligenti, mi possono tenere le p..., se mi seguono... E lo sai quando ... che mi servivano lo sai come, alla perfezione... cioè alla perfezione e non... non si muovevano di una virgola... ed io sfondavo. Non mi tradivano e lavoravano, non so se sono... Ti parlo del '95, '96, quando io ero un Dio che dopo ti fanno la corte pure quelli che hai intorno. Non quando sei solo".
"All'epoca - prosegue Crea - le mie tre braccia erano Pino, Bruno e il mongolo di Sandro, di mar...(abbassa il tono della voce e tronca la parola, ndr). Mi hai capito? e sono tutti miliardari... Il più fesso di loro è miliardario... e ti ho detto tutto... Però, fino ad un certo punto si sono comportati bene... I primi due non posso dire nulla fin quando sono stati con me... non so... per i primi cinque anni... E tutti dicevano 'Crea è granitico', che ha i dirigenti suoi. Nessuno sa quello che fa lui. Non lo tradiscono ... Tutti, assessori, presidenti, tutti mi si corrompono, che mi domandarono ... A tutti quanti ... non solo con... che qua siamo a livelli alti e chi è... e chi è intelligente e chi è che sa fare il mestiere suo, ma vedi che spacca". Uno dei bracci di cui parla Crea, secondo l'accusa, è Alessandro Marcianò, con il figlio Giuseppe presunto mandante dell'omicidio Fortugno.
Seconda conversazione. "Duemila miliardi ... me li gestivo io per i c... miei ... Allora perché vi dico ragionate con le teste e non fate gli storti ... perché ce ne sono certi da noi che sono storti e certi che sono intelligenti, mi hai capito? Che non sanno neanche che vuol dire ... perché soffro quando penso ... per una cazzata". Così Crea si rivolge a Iacopino mentre si trovano in auto insieme. Un colloquio registrato dagli investigatori.
"Ma no con uno stipendio - aggiunge Crea - che c... te ne fotte dello stipendio. Cioè, ma quando hai me cretino tu che puoi fare? Ti prendi i 10 mila euro di consigliere? e che c... sono?".
"Quando io a quello storto di Battaglia - dice ancora Crea - gli ho detto viene e fammi il direttore generale .. che gli volevo dire? Quanti ne abbiamo 3.000 miliardi 4.000 miliardi .. ci sei pure tu".
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