martedì, agosto 12, 2008

La gatta sull'aereo che scotta



L'Alitalia prima la volevano davvero quelli di Air France. Furono fatti scappare da sindacati incapaci e da una specifica parte politica, la PdL, mentre il centrosinistra non fece nulla per cercare di risolvere in tempi ragionevoli il problema. Poi si parlò della fantomatica cordata di imprenditori. Qualcuno disse che si trattava di una società che faceva capo al pianeta Ork27 della galassia di Gmuèrk. Anche loro non erano seri. Adesso, nei meandri dei giornali, si scoprono i giochini del consiglio di amministrazione. Perché un CDA ha poteri e può decidere. Se non lo fa gatta ci cova. Infatti.......

Gianni Dragoni per Sole 24 Ore

I consiglieri di amministrazione dell'Alitalia saranno indenni da responsabilità legali nel caso di tracollo o commissariamento dell'aviolinea. Secondo indiscrezioni, il presidente della compagnia, l'avvocato Aristide Police, ha ottenuto garanzie dal Governo che gli amministratori non potranno essere perseguiti per le prossime scelte, dolorose, da fare in parallelo con il varo del piano di ristrutturazione preparato da Intesa Sanpaolo.

Il ministero dell'Economia ha assicurato a Police e ai tre consiglieri (Nunzio Guglielmino, Tommaso Vincenzo Milanese, Luciano Vannozzi) una manleva, lo strumento legale che viene utilizzato dagli azionisti per scaricare da responsabilità gli amministratori. Una tecnica utilizzata soprattutto quando le cose vanno male. In questo l'Alitalia è maestra.

Con questa mossa, non confermata da fonti ufficiali, il ministero dell'Economia ha spianato la strada all'approvazione dei conti semestrali di Alitalia, da cui potrebbe emergere che il patrimonio è negativo. Un passaggio delicato che il cda ha rimandato al 29 agosto, a causa delle incertezze sulla continuità aziendale. Alla semestrale in profondo rosso potrebbe fare da corollario la nomina di un commissario.

In seguito alle voci sulla presentazione del piano Intesa, che prevede la divisione del gruppo in due parti, una nuova società senza debiti aperta all'ingresso di soci privati, con l'attuale Alitalia trasformata in società spazzatura con i debiti e gli esuberi, a fine luglio Police ha chiesto al Tesoro di chiarire se c'era la continuità aziendale. Su questo presupposto in maggio il cda aveva approvato il bilancio 2007, basandosi sulla relazione governativa al decreto che consente di utilizzare come patrimonio, a copertura perdite, i 300 milioni del prestito ponte statale. Nella relazione il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, assicurava «continuità » per almeno 12 mesi.

Ma con il piano Intesa l'Alitalia verrebbe invece commissariata o posta in liquidazione. E gli imprenditori che dovrebbero investire nella nuova società, da Benetton a Ligresti a Colaninno, non vogliono essere responsabili dei debiti del passato. Perché questo possa avvenire il Parlamento dovrebbe modificare la legge Marzano.

La risposta del Governo c'è stata con le garanzie concesse a Police, il quale potrebbe anche essere confermato alla guida della bad company. Viene così eliminato un ostacolo nel percorso verso l'approvazione del piano Intesa, rinviata a settembre. Intanto il «New York Times » ha rilevato che i «banchieri che lavorano al piano di salvataggio di Alitalia sono vicini a un progetto che manterrebbe la compagnia in mani italiane ma con una rete di voli molto ridimensionata in alleanza con una grande compagnia europea».

IN CASO D'INSOLVENZA
Police, possibile candidato per la «bad company», ha chiesto al Tesoro garanzie contro il rischio di azioni di responsabilità

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