giovedì, febbraio 12, 2009

Fermiamo INTERNET

Il grande censore Gianpiero D'Alia un altro frutto della Sicilia arrivato a Roma. Ma al sud solo questa gente deve fare carriera?




Il governo contro Internet
da l'espressonline

Un emendamento approvato nel decreto sicurezza potrebbe imporre la chiusura di molti siti (da YouTube a Facebook) e di migliaia di blog. Come spiega l'autore della norma, il senatore Gianpiero D'Alia

«Facebook è un sito indegno, perché consente l'esistenza di gruppi che inneggiano a Raffaele Cutolo, a Salvatore Riina e agli stupratori. Se il gestore del sito non si fa carico di cancellare questi soggetti dal sito, è giusto che tutto Facebook venga oscurato»

E' quanto ha dichiarato al sito de "L'espresso" il senatore Gianpiero D'Alia (Udc), in merito all'emendamento 50 bis da lui introdotto nel decreto Sicurezza (e approvato al Senato) che consente al ministero degli Interni di procedere all'oscuramento di siti Internet che siano sottoposti a indagine giudiziaria per contenuti che contemplino l'istigazione a delinquere a l'apologia di reato.

«Secondo il mio emendamento», ha spiega D'Alia, «in presenza di questi contenuti il ministero diffiderà il gestore, e questi avrà due possibilità: o ottemperare e quindi cancellare questi contenuti oppure non ottemperare. Se non ottempera diventa complice di chi inneggia a Provenzano e Riina e quindi è giusto che venga oscurato».

Lo stesso discorso, secondo quanto dichiarato da D'Alia a "L'espresso" «deve valere per i video su YouTube, per eventuali scambi di insulti e minacce tra utenti nei forum e anche per i commenti ai blog».

Alla domanda se questo tipo di interventi non rischi di censurare pesantemente la Rete, a iniziare dall'oscuramento completo di YouTube e Facebook, il senatore D'Alia ha risposta: «Io non sono né per chiudere Facebook né per chiudere YouTube, io sono perché Facebook e YouTube rispettino le vittime di mafia, le vittime del terrorismo e le vittime degli stupri. Se non le rispettano non possono avere il rispetto dello Stato, quindi vanno chiusi».

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