mercoledì, gennaio 27, 2010

Sul cinema italiano

L'ho trovato in rete e lo posto


E poi - scusate se vado sul tecnico ma ho un po' studiato teatro - c'è il problema della recitazione!
Gli attori italiani non usano il metodo Strasberg (come invece tutti gli americani), né tecniche teatrali-corporee (alla Volonté).
L'ultimo borgataro ventenne di Harlem diplomatosi all'Actor Studio di New York è 100.000 volte superiore, sul piano della capacità tecnica, ai vari Silvio Muccino e Stefano Accorsi!
Questi qua usano una sorta di naturalismo spontaneo. Il paradigma dell'attore che non è attore è uno dei numerosi danni arecati da Nanni Moretti al cinema italiano.
Uno degli aspetti del metodo Strasberg è la costruzione psicologica del personaggio attraverso un lungo e faticosissimo lavoro fatto di cerchio neutro, reviviscenza e altre cose così. Quindi se vedi De Niro su "Cape Fear" o su "Jackie Brown", lo vedi alle prese con due strutture psicologiche diverse.
Ebbene, prendiamo Laura Morante: che differenza c'è tra il "personaggio" de "Il Nascondiglio" e quello de "La stanza del figlio"? Nessuna. Prendiamo Silvio Orlando: che differenza c'è tra il personaggio de "Il Portaborse" e quello de "Il Caimano"? Nessuna. Questi qua non sanno nulla di costruzione del personaggio. Sono sempre loro stessi e, con l'esperienza e l'istrionismo, recitano le battute con il naturalismo che gli viene. E ho citato due che, comunque, esprimono un certa forza espressiva. L'assoluta assenza di tecnica in Jasmine Trinca o Luigi Lo Cascio è ancor più terrificante!
Infine, siamo arrivati alla frutta, ai non-attori assoluti: come l'ultimo film della Comencini che vede come protagonisti Fabio Volo e Ambra Angiolini!
Bisognerebbe dire basta ai finanziamenti ministeriali!

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