domenica, agosto 10, 2008

Il boss sono io

Briatore non lo trovo male come tipo, ma quando si perde la testa e si crede di poter fare tutto quello che si vuole (cosa impensabile chessò, in UK dove Briatore vivrebbe), béh, ci si sottopone a rischi del genere.


E i bagnanti contestano Briatore: via dalla baia.
Gavettoni contro i gommoni diretti al nuovo «Billionaire Rubacuori». L'imprenditore infuriato: qui chiudo tutto
da Corriere.it

PORTO CERVO — Appena inaugurato il Billionaire Rubacuori, nuovo locale della catena di Flavio Briatore in Sardegna, è già bersaglio di contestazioni: un centinaio di persone sulla spiaggia di Capriccioli (una delle più belle della Costa Smeralda) ha protestato per lo sbarco di tre gommoni che portavano a terra Briatore, Elisabetta Gregoraci e alcune decine di vip.

Briatore sulla spiaggia a Porto Cervo (Emmevi)Il locale, un ristorante-bar, è vicinissimo alla spiaggia. I gommoni disturbavano i bagnanti, fra i quali molti bambini. Urla, improperi, battibecchi: «Andate via! Vergogna! Cafoni, tornate a casa!». Applausi ironici, da un gruppo è partita una salve di «gavettoni»: papà e mamme infuriati hanno riempito d'acqua i secchielli dei bambini e li hanno lanciati contro una pattuglia di vip che comprendeva alcuni americani e una vistosissima bellezza fasciata da un superaderente lamè d'argento, inzuppandoli. Sbarco e contestazioni ieri nel primissimo pomeriggio. Il Rubacuori è il gemello day del più famoso Billionaire night, che dalla collina di Pantoggia domina Porto Cervo e il golfo del Pevero. Fino alla scorsa estate a ridosso della spiaggia di Capriccioli c'era un piccolo bar, quasi un chiosco. Briatore lo ha rilevato e ne ha fatto un ritrovo per i proprietari (e i loro ospiti) dei grandi yacht all'ancora fra la spiaggia di Liscia Ruja e Cala di Volpe: ristorante circondato da tende bianche a mo' di vele, tettoie e «mura» di canne per proteggere la privacy, tappeti rossi, atmosfera esotica, ragazze col sorriso stampato e di giallo vestite. Ma la prima giornata non è andata bene.

L'universo secondo Briatore


Capriccioli è sempre stata una spiaggia per famiglie, ieri erano più di mille a fare il bagno. «Non possono venire fino a riva con i gommoni, è pericoloso», ha protestato una signora romana. Nel primo gommone c'erano Briatore e la Gregoraci, che si sono fatti largo protetti dagli uomini della scorta e le contestazioni si sono limitate a qualche mormorio. Poi è sbarcato Emilio Fede e sono partiti fischi e grida. I più decisi fra i turisti hanno cercato di impedire al terzo gommone di prendere terra. Più tardi è riapparso Briatore: «Ma come – ha obiettato – noi siamo così carini e poi veniamo ricompensati così. Qui chiudo tutto. Pago le tasse, è un mio diritto». Dal Billionaire nessun commento. Nicola Parente: «Ho altro da fare, c'è la festa di Fawaz Gruosi, abbiamo più di 300 very important».

Il ras del quartiere


Alberto Pinna

1 commento:

Pentma ha detto...

Elio Pirari per La Stampa

Notte al Billionaire
Collina di Pantoggia, Porto Cervo: happy hour con aperitivo libero e ingresso ad invito. Per chi non ha la sponsorizzazione nel sangue è la sola chance per spegnere la televisione senza rischiare crisi di astinenza, rientrarci attraverso una seconda traiettoria mentale e scoprirne un altro fondale, il Billionaire. Di qua, nei sotterranei del palazzo di Briatore, puoi fare zapping dal vivo e trascorrere la serata al fianco di un Usmanov o di un Abramovich anche di seconda o terza generazione. Puoi incontrare calciatori, ex arbitri, giornalisti televisivi, comparse da talk show, e affabulare con discrezione intorno ai massimi sistemi. Tv live, vivere in onda, telecamere posizionate sul cuore, sinergia perfetta.

Con questo spirito, alle ore 21 del nove agosto, all’ingresso del Billionaire si presenta Francesco, nato a Caserta 24 anni fa, studente di Ingegneria a Napoli. A Francesco hanno regalato un invito per l’happy hour. Lui lo mette in tasca e lo conserva come una reliquia. Con lui c’è la fidanzata Silvia, 21 anni, anche lei studentessa.

Francesco e Silvia sono qui in vacanza da una settimana. Vacanza di lusso, ma in un certo senso Francesco è un precario, gli mancano l’appeal e qualche altro dettaglio. Lui la questione la ignora, ma la non appartenenza è un deficit che trascina qualche inconveniente nella messa in onda. Se del Billionaire non sei un socio fondatore e se non hai un prestigio adeguato, un invito non basta. Non basta se sei un normotipo.

E in un certo senso Francesco non è quasi nulla, non un efebo depilato né un muscolare tagliato a spicchi. Non ha uno sguardo sufficientemente vuoto, nemmeno uno straccio di meteorina al seguito. In due parole Francesco non appartiene alla specie. E poi non ci si presenta sulla Collina, all’ingresso della discoteca più esclusiva della Costa, in stampelle e con una gamba fuori uso. Non è educato. Che vista così sembra quasi una provocazione, un atto intimidatorio.

Tre anni fa l’incidente alle porte di Caserta. Lui è in moto, quello sull’auto non lo vede, gli piomba addosso, lo disarciona, lo portano in ospedale, lo operano. Risultato, disabilità alla gamba sinistra, paralizzata dal ginocchio fino al piede. Con quel ginocchio e con quel piede Francesco la sera del 9 agosto si presenta davanti al Billionaire. Con un’auto attraversa la rampa che conduce al piano superiore.



Primo videoclip: il tipo del piano superiore ha uno sguardo impenetrabile. Però quando si tratta di farsi capire si fa capire: «Lei cosa ci fa qui? Il locale non è attrezzato per i portatori di handicap: troppe scale, troppi gradini, troppo traffico, non ci sono tavoli, né sgabelli cui appoggiarsi, guardi che non è il caso, arrivederci, arrivederci». Sintesi: il copione non prevede stampelle. A Marco allora gli piove come un temporale addosso. Però è uno tosto. Prova a insistere, del resto ha l’invito, del resto l’ingresso è gratuito, del resto voleva solo divertirsi un po’ con Silvia. Allora dice due o tre cose: «Guardi che io ce la faccio, guardi che cammino da solo, mi serve solo una sedia, ci sarà una sedia lì dentro o no?». Nisba.

Secondo videoclip: da un angolo sbuca un altro dello staff, molto più perplesso del primo. Irremovibili i buttafuori, per definizione. Allora Francesco fa un giro a U, rientra in albergo con Silvia, telefona al suo avvocato, Fulvio Pellegrino, studi legali a Milano e Napoli, anche lui in vacanza a Porto Cervo, quindi smista il racconto a Serena Lullia, cronista della Nuova Sardegna perché questi del Billionaire lui vuole proprio sputtanarli.

Ma quelli di farsi sputtanare non hanno nessuna voglia. Perché è un po’ di tempo che non gliene va bene una. Ultima gaffe i tre gommoni che saltano come grilli nel bagnasciuga di Capriccioli in un inferno di bimbi frignanti, mamme piangenti e babbi bestemmianti. Gli uomini della direzione, sdegnati, smentiscono l’episodio. A muso duro. Categoricamente. «Francesco? Quale Francesco?». Secondo la loro versione Francesco non esiste, non è nato a Caserta, non ha 24 anni, non sta per laurearsi in Ingegneria. E se esiste il 9 agosto davanti al Billionaire non c’era: «Mai vista quella persona, per il resto il Billionaire è perfettamente attrezzato per ricevere i portatori di handicap, questo episodio a noi non risulta. Da noi tutte le sere entrano persone afflitte da handicap fisici. Se qualcuno ha problemi a raggiungere la discoteca, il personale si mette a disposizione e dà una mano, per noi questa è una regola».

La precisazione non convince l’avvocato di Francesco. Soprattutto non lo convincono l’inesistenza del suo assistito, o la teoria secondo la quale la sera del nove agosto il suo assistito potesse trovarsi in qualsiasi borgo dell’isola ma non davanti all’ingresso del Billionaire. Da qui l’esposto ai carabinieri di Porto Cervo, corredato da una denuncia per diffamazione.