domenica, maggio 10, 2009

Ancora una sciocchezza




e l'ovvia reazione...

Fonte: Corriere.it
Berlusconi e le chiese finlandesi
I giornali finnici: «Il premier italiano non è mai stato in visita ufficiale in Finlandia»

Le frasi dette mercoledì da Silvio Berlusconi in Campidoglio, per la presentazione di Roma Capitale, sono state oggetto di numerosi articoli apparsi sulla stampa finlandese. Tutti i giornali sottolineano le parole non certo simpatiche verso l'arte e la cultura della nazione dei Mille laghi. Nessuno in Finlandia si sognerebbe mai di comparare il patrimonio artistico italiano con quello finlandese, ciò nonostante il riferimento a una chiesa in legno da eliminare ha fatto arrabbiare i media finnici.


Silvio Berlusconi nel 2005 con il presidente finlandese Tarja HalonenLA GUERRA DEL PROSCIUTTO - In Finlandia tutti si ricordano della kinkkusota (la guerra del prosciutto) che scoppiò per l'assegnazione dell'Agenzia per la sicurezza alimentare della Ue. «È Parma che deve avere la sede, perché in Italia si mangia bene e la città emiliana è famosa per il suo prosciutto. Come si potrebbe dare la sede alla Finlandia, dove si mangia malissimo e solo renna marinata?», disse nel 2005 Berlusconi. E, per ottenere la sede, il premier disse che aveva messo in pratica le sue «arti di playboy» nei confronti di Tarja Halonen, presidentessa della Finlandia. I finlandesi, allora, si arrabbiarono, e di molto. Ugo Gabriele de Mohr, allora ambasciatore d'Italia a Helsinki, fu convocato dal ministero degli Esteri finlandesi. Le autorità diplomatiche gli chiesero spiegazioni riguardo alle frasi di Berlusconi nei confronti della signora Halonen.

CHIESA DI LEGNO - «Ricordo che in occasione di una mia visita in Finlandia mi vollero portare a vedere una cosa a cui tenevano molto e impiegammo, di mattina presto, tre ore per raggiungere una chiesa di legno del Settecento. Una cosa che qui da noi sarebbe cancellata». Queste frasi, scrivono i giornali finlandesi, intendono che il premier italiano era in visita ufficiale e che le autorità locali lo portarono nella - ormai famosa - chiesetta. Berlusconi, da quando è «sceso in campo», ovvero dal 1994, non è mai stato in visita ufficiale in Finlandia. Vi sono stati, invece, tre presidenti della Repubblica: Scalfaro, Ciampi e, pochi mesi fa, Napolitano. Vi sono stati Prodi (due volte) quando era premier, Fini e Frattini, in qualità di ministri degli Esteri. Berlusconi non è mai stato in visita ufficiale in Finlandia. Nel 1999 si recò nel Paese nordico per partecipare ad una riunione del Ppe. Due sono i partiti finlandesi che ne fanno parte: il Partito Democratico Cristiano (molto piccolo) e il Kansallinen Kokoomus (che potremmo tradurre in 'Alleanza nazionale'), attualmente al governo. Il portavoce di Alexander Stubb (leader del Kokoomus e attuale ministro degli Esteri) ha rilasciato una dichiarazione in cui si dice afferma che nel 1999 il Cavaliere non fu portato a visitare alcuna chiesa. Ovviamente, i commenti dei lettori finlandesi, in coda ai pezzi messi in rete, sono salaci. E c'è anche chi, come Ilta-Sanomat, secondo quotidiano per vendite, chiede ai forumisti di dire che cosa non funziona in Italia. Non è difficile immaginare le risposte.

HELSINKI - Come tutte le campagne elettorali finlandesi, anche quella per il Parlamento europeo del prossimo 7 giugno finora era stata condotta quasi in sordina. Si preannunciava qualche comizio, qualche dibattito in tv dove i vari candidati avrebbero risposto, una alla volta senza interrompersi uno con l'altro, alle domande del moderatore. Insomma, una campagna elettorale ben diversa dai canoni italiani.

MANIFESTO - A surriscaldare la temperatura elettorale è stato un manifesto del 'Keskusta' (Partito di centro), il partito del Premier Matti Vanhanen. Il titolo non poteva essere più esplicito: «Berlusconi è contro la Finlandia». Il testo fa riferimento alla fantomatica chiesetta in legno del '700 ed alla altrettanto fantomatica visita ufficiale del Presidente del consiglio italiano durante la quale andò ad ammirarla dopo tre ore di viaggio. Come dichiarato dal portavoce del ministro degli Esteri finlandese, Alexander Stubb, Berlusconi non è mai stato in visita ufficiale nel Paese nordico. Nel 1999 fu in Finlandia in visita privata, per partecipare ad una riunione del Partito Popolare Europeo al quale Forza Italia aveva aderito l'anno prima. In quella occasione, dice sempre il ministero degli esteri finlandese, Berlusconi non fu accompagnato dai dirigenti del 'Kansallinen Kokoomus' (Alleanza nazionale, in italiano), che fa parte del PPE, in nessuna chiesetta di legno.

POLEMICA POLITICA - Il testo del manifesto del Keskusta (fino al 1988 si chiamava 'Partito agrario' ed il suo leader era Urho Kekkonen, presidente della Finlandia dal 1956 al 1982) dice che bisogna impedire l'arrivo al Parlamento europeo di tipi usi a parlare a ruota libera, a dire sciocchezze e a raccontare frottole. Il Parlamento, invece, è un luogo in cui si prendono importanti decisioni che incidono sulla vita dei cittadini europei, sia quelli che vivono in villaggi con chiese di legno sia quelli della città dove c'è il Colosseo. Il Keskusta, insomma, accusa in modo indiretto il partito del Kokoomus di fare comunella, in Europa, con tipi come Silvio Berlusconi, il quale ha un indice di gradimento -in Scandinavia- non certo del 75% come in Italia. Anzi. C'è da prevedere, nei prossimi giorni, un aumento della lotta politica in Finlandia sulla base delle dichiarazioni di Berlusconi riguardo alle ragazze finlandesi, purché maggiorenni.

PROTAGONISTA - I tre partiti maggiori, Keskusta, Kokoomus, Partito socialdemocratico, hanno circa il 25% dei voti a testa. Ogni variazione anche minima può essere decisiva per essere il partito più votato e, dunque, quello incaricato di formare, quando verrà il momento, la coalizione governativa. E' sotto questa luce che la lotta per le elezioni europee oltre ai temi classici (crisi economica, ambiente, normative comunitarie) adesso ha un nuovo e strano - almeno per i finlandesi - protagonista: Silvio Berlusconi e le sue battute.

Paolo Torretta

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