Saviano dice che Maroni è un ottimo ministro degl i Interni. Non sono d'accordo. Ha avuto la possibilità di smarcarsi da Bossi (uomo a cui effettivamente deve tutto) e non lo ha fatto. Non lo si puo' criticare visto che in questi anni tutti quelli che hanno anche solo tentato di mettere in dubbio una leadership che di demrratico non ha nulla, sono stati fatti fuori. Ultimo in ordine Lunardi che ha persino tentato di entrare in Futuro e Libertà per poi essere respinto all'ingresso come un questuante qualsiasi. Le affermazioni di un esperto di informatica come Schneier reiterano concetti che uno come Maroni non potrà mai comprendere. Che Saviano (che adesso vogliono anche fare leader politico per fargli fare la fine di de Magistris magari) la pensi diversamente un po' mi fa sorridere.
Wi-Fi, Maroni è fuori strada'
di Stefania Maurizi«Chi crede che identificare l'utente sia la chiave della sicurezza in Rete non capisce nulla né di Web né di antiterrorismo. Più tecnologie per la sorveglianza ci sono, più rendiamo vulnerabili e insicure le comunicazioni». Parla Bruce Schneier, consulente della Casa Bianca esperto di sicurezza on line
(10 novembre 2010) Per qualcuno è una battaglia di nicchia, un cruccio da tecnofan. Eppure, per chi capisce in che direzione viaggia il futuro in tutto il resto del mondo, quella per il Wi-Fiè una questione che deciderà come comunicheranno gli italiani e come si informeranno: il sale della democrazia. Dopo 5 anni di Wi-Fibloccato, il ministro degli Interni Maroni ha annunciato che, a partire da gennaio 2011, il Wi-Fi italiano sarà un po' più libero. Fino a un certo punto, però. Perché l'obbligo di identificazione degli internauti che navigano senza fili pare destinato a rimanere comunque (non più con documento cartaceo ma via cellulare) per notivi di 'antiterrorismo'.
In tema di internet security, uno dei più autorevoli esperti sulla piazza mondiale è l'americano Bruce Schneier (www.schneier.com) : grande esperto di crittografia, ex consulente della Casa Bianca e attuale capo della sicurezza tecnologica del colosso BT (proprietario di British Telecommunications), Schneier è stato ribattezzato dell'Economist come 'il guru della sicurezza informatica', al punto che la sua fama ha travalicato il circolo degli addetti ai lavori ed è stato citato perfino nel libro di Dan Brown, 'Il Codice Da Vinci'.
"L'espresso" gli ha chiesto un parere sul Wi-Filibero. Schneier, partiamo dagli Stati Uniti, un paese che ha pagato un prezzo altissimo a causa del terrorismo. Che regole prevedono gli Usa in tema di wireless?
«Non ci sono regole sulla navigazione in internet via wireless e molti caffè offrono questo servizio gratuitamente in modo da attrarre clienti».
Ci sono politici che sostengono l'idea che le comunicazioni wireless tra utenti anonimi del Web siano una minaccia alla sicurezza nazionale?
«Certo che ci sono. Negli Stati Uniti ci sono persone che vogliono bandire di tutto per le ragioni più ridicole. Abbiamo appena messo al bando dagli aerei le cartucce delle stampanti di peso superiore alle 16 once, per esempio [dopo l'ultima minaccia di attentato terroristico dei giorni scorsi, ndr]. Ovviamente la cosa non ha alcun senso, ma abbiamo sempre queste trovate brillanti in nome della lotta al terrorismo. E così ci sono anche quelli che vogliono bandire il wireless libero, perché i terroristi potrebbero usarlo per comunicare. Penso che, se ragioniamo così, dobbiamo eliminare anche i telefoni pubblici e la carta da lettere».
In tema di internet security, uno dei più autorevoli esperti sulla piazza mondiale è l'americano Bruce Schneier (www.schneier.com) : grande esperto di crittografia, ex consulente della Casa Bianca e attuale capo della sicurezza tecnologica del colosso BT (proprietario di British Telecommunications), Schneier è stato ribattezzato dell'Economist come 'il guru della sicurezza informatica', al punto che la sua fama ha travalicato il circolo degli addetti ai lavori ed è stato citato perfino nel libro di Dan Brown, 'Il Codice Da Vinci'.
"L'espresso" gli ha chiesto un parere sul Wi-Filibero. Schneier, partiamo dagli Stati Uniti, un paese che ha pagato un prezzo altissimo a causa del terrorismo. Che regole prevedono gli Usa in tema di wireless?
«Non ci sono regole sulla navigazione in internet via wireless e molti caffè offrono questo servizio gratuitamente in modo da attrarre clienti».
Ci sono politici che sostengono l'idea che le comunicazioni wireless tra utenti anonimi del Web siano una minaccia alla sicurezza nazionale?
«Certo che ci sono. Negli Stati Uniti ci sono persone che vogliono bandire di tutto per le ragioni più ridicole. Abbiamo appena messo al bando dagli aerei le cartucce delle stampanti di peso superiore alle 16 once, per esempio [dopo l'ultima minaccia di attentato terroristico dei giorni scorsi, ndr]. Ovviamente la cosa non ha alcun senso, ma abbiamo sempre queste trovate brillanti in nome della lotta al terrorismo. E così ci sono anche quelli che vogliono bandire il wireless libero, perché i terroristi potrebbero usarlo per comunicare. Penso che, se ragioniamo così, dobbiamo eliminare anche i telefoni pubblici e la carta da lettere».
Ci sono esempi di abusi di questo tipo?
«Basta vedere quello che è successo in Grecia tra giugno 2004 e marzo 2005. Qualcuno ha intercettato abusivamente 100 cellulari appartenenti a membri del governo greco: il primo ministro, il ministro della Difesa, degli Esteri, della Giustizia e altre persone eminenti. Quella tecnologia per le intercettazioni era stata creata dalla Ericsson per i prodotti Vodafone, ma poteva essere attivata solo dai governi che ne facevano richiesta. La Grecia non era uno dei paesi che ne avevano fatto richiesta, eppure qualcuno è riuscito a metterci le mani e a usarla contro il governo greco. Ancora oggi non si sa chi sia stato: un avversario politico? La criminalità organizzata? C'è poi un altro aspetto importante: una volta che sistemi come Skype o Gmail o il Blackberry sono stati predisposti per la sorveglianza, è facile anche per i regimi totalitari pretendere gli stessi servizi. Aziende occidentali come la Siemens, Nokia, o Secure Computing hanno messo in piedi il sistema con cui l'Iran sorveglia i cittadini. Compagnie americane come 'L-1 Identity Solutions' hanno aiutato la Cina a costruire uno stato di polizia basato sull'elettronica. Dovremmo provare disagio a esportare queste tecnologie. L'anonimato di Twitter ha salvato le vite dei dissidenti iraniani. E' lo stesso anonimato che molti governi vogliono cancellare».
«Basta vedere quello che è successo in Grecia tra giugno 2004 e marzo 2005. Qualcuno ha intercettato abusivamente 100 cellulari appartenenti a membri del governo greco: il primo ministro, il ministro della Difesa, degli Esteri, della Giustizia e altre persone eminenti. Quella tecnologia per le intercettazioni era stata creata dalla Ericsson per i prodotti Vodafone, ma poteva essere attivata solo dai governi che ne facevano richiesta. La Grecia non era uno dei paesi che ne avevano fatto richiesta, eppure qualcuno è riuscito a metterci le mani e a usarla contro il governo greco. Ancora oggi non si sa chi sia stato: un avversario politico? La criminalità organizzata? C'è poi un altro aspetto importante: una volta che sistemi come Skype o Gmail o il Blackberry sono stati predisposti per la sorveglianza, è facile anche per i regimi totalitari pretendere gli stessi servizi. Aziende occidentali come la Siemens, Nokia, o Secure Computing hanno messo in piedi il sistema con cui l'Iran sorveglia i cittadini. Compagnie americane come 'L-1 Identity Solutions' hanno aiutato la Cina a costruire uno stato di polizia basato sull'elettronica. Dovremmo provare disagio a esportare queste tecnologie. L'anonimato di Twitter ha salvato le vite dei dissidenti iraniani. E' lo stesso anonimato che molti governi vogliono cancellare».
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