giovedì, novembre 11, 2010

Povero Feltri, tutti contro di lui...

Fonte Corriere

 

Chissà perché io resto convinto che in un altro paese la sanzione sarebbe stata più dura. 

 

Feltri, dimezzata la sospensione
«Non mi aspettavo niente di meglio»

Il Consiglio dell'Ordine nazionale dei giornalisti riduce
da sei a tre mesi la condanna. Votanti divisi a metà

caso boffo
Feltri, dimezzata la sospensione
«Non mi aspettavo niente di meglio»
Il Consiglio dell'Ordine nazionale dei giornalisti riduce
da sei a tre mesi la condanna. Votanti divisi a metà
Vittorio Feltri
Vittorio Feltri
MILANO - Il Consiglio dell'Ordine nazionale dei giornalisti ha ridotto da sei a tre mesi la sospensione inflitta dall'Ordine della Lombardia a Vittorio Feltri per il caso Boffo. A quanto si apprende, nell'ultima votazione (la terza) il Consiglio si è diviso a metà: 66 i voti favorevoli a confermare la sospensione di sei mesi, 66 quelli per la riduzione della sanzione a tre mesi. Come da regolamento, ha prevalso la soluzione più favorevole all' imputato.

ERRORI - «Gli errori li fanno tutti in questo mestiere - aveva commentato Feltri durante una pausa della riunione del Consiglio - ma se succede a noi è una tragedia». La richiesta della sospensione era stata proposta nel marzo 2010 con una sentenza dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia. Per Feltri, che in mattinata aveva spiegato la sua posizione ai vertici nazionale dell'Ordine, rispondendo alle domande dei consiglieri assistito dal suo avvocato, «qualunque giornalista dovrebbe capire queste cose. Io ho pubblicato la rettifica». Conosciuta la decisione del Consiglio, Feltri ha aggiunto: «Non mi aspettavo niente di meglio. D'altronde si era visto subito che la maggioranza era ostile, così come peraltro accaduto a Milano».

IL CASO BOFFO - Il caso scoppiò nell'agosto 2009 quando il Giornale dedicò l'intera prima pagina a «un incidente sessuale» dell'allora direttore di Avvenire, protagonista nelle settimane precedenti di alcuni interventi critici sulla «condotta morale» del Presidente del Consiglio Berlusconi. Attacco che provocò un terremoto nel mondo politico-istituzionale e all'interno delle stesse gerarchie ecclesiastiche e che portò alle dimissioni di Boffo. A dicembre poi, sempre sulla prima pagine del quotidiano milanese, arrivarono le scuse di Feltri.

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