martedì, novembre 02, 2010

Più realisti del re

Fra i giornalisti di provata fede berlusconiana ci sono da annoverare molti che scrivono sul Giornale ovviamente. Costoro debbono per partito preso difendere il Cavaliere qualsiasi cosa egli faccia, ma a volte, nell'impeto, sbagliano. E' il caso di tale Salvatore Tramontano che cercando di essere "simpatico" non si rende conto di far fare al Silvio una figuraccia. Perché proprio a causa del suo stile di vita il premier, ed è lo stesso Tramontano a farlo leggere fra le righe, è ricattabile. Il problema è tutto li'. Purtroppo per il Giornale il problema non è la gnocca. Tramontano, ma cosa combini?

Fonte: il Giornale

Un'altra escort, che barba


Il lodo Berlusconi esiste già, ma non vale per lui, per il premier. Sembra quasi una beffa. Questa legge non scritta, che le procure adottano ormai con consuetudine, funziona così: basta far balena re l’idea che si è pronti a rivelare qualche peccato del Cav e i pm ti ascoltano con grande riguardo. La parola Berlusconi diventa uno scudo, un salva condotto per rendere meno gravi i propri reati, uno scambio, un’assoluzione. Io ti incastro il Cav e tu mi offri una via d’uscita per i miei guai giudizia ri. È un trucchetto che mafiosi, trafficanti di droga, faccendieri, ragazzine impaurite usano come car ta di salvezza, come una via di fuga dalla dispera zione. Quello che raccontano non è mai preciso e schiacciante. È sempre un discorso vago, carico di contraddizioni, un sentito dire da questa o da quell’amica,da questo o quel compagno di mala vita. Accuse sfumate, improvvisate, di chi recita a soggetto e segue un canovaccio che persegue un solo obiettivo: dare alle procure quello che voglio no sentire.
L’ultimo atto del lodo Berlusconi va in scena a Palermo, con Milano teatro classico di questi spet tacoli. Arrestano a luglio Perla Genovesi, una gio vane e insospettabile trafficante di droga. La foto segnaletica la mostra disfatta, con il volto dispera to. La sua vita è piombata in un buco nero. Può solo sperare di cavarsela alla meno peggio, di mi nimizzare il danno. Si pente. Sceglie di collabora re. Ma cosa offre in cambio alla procura? Parlerà dei segreti di Paolo Messina, il capo dei trafficanti, sorpreso in passato ad avere rapporti con i favoreg giatori del superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro? Troppo scontato, troppo bana le. La ciccia è altrove. Il lasciapassare non funzio na tirando in ballo la mafia. Serve altro. Ecco che dalla memoria Perla Genovesi pesca la carta giu sta: le escort del Cavaliere.
Non è una cosa che ha vissuto in prima persona. È più testimone, relatrice, che pentita. Quello che la trafficante di droga offre ai pm sono le confiden ze di un’amica. Una che un giorno le disse: «Sono entrata nel giro di escort del presidente. Sono sta ta anche a Villa Certosa in Sardegna». Perla Geno vesi, dicono i pm, ha raccontato con dovizia di par ticolari questo mondo di coca e sesso a pagamen to. Tutto di seconda mano, ma chi se ne frega. Sve la ai magistrati della Procura di Palermo un giro di escort e cocaina, con serate organizzate da espo nenti politici del Pdl fra la Sicilia, Roma, l’Emilia Romagna e la Lombardia. Un nuovo colpo al pre mier. Perfetto.
Le notizie non fanno in tempo a entrare in Pro cura che subito fuggono dai media. Certe garan zie di privacy valgono solo per le case di Fini. Quando c’è in ballo il Cav le parole del primo delin­quente diventano immediatamente sacrosanta verità. E giù titoloni. Se poi era soltanto fumo non importa:l’effetto sputtanamento è stato ottenuto. È questa la forza del lodo Berlusconi. Tutti quelli che hanno guai con la giustizia se lo giocano come carta della disperazione. C’è sempre qualcuno pronto ad ascoltarli e a mettere fango nel ventilato re. Avanti il prossimo. All’ultimo degli spacciatori verrà chiesto: e su Berlusconi? Nulla da dire...? 

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