mercoledì, settembre 16, 2009

El caudillo italiano




Il pezzo è di Repubblica, ma il premier non sta bene sul serio. Ma agli italiani non sembra importare.

Fonte Repuiubblica

Berlusconi: "Farabutti in tv, stampa e politica. Repubblica superpartito che mi attacca". Sulla trasmissione in prima serata, il Cavaliere confessa: "Avrei preferito il Milan"

ROMA - Mentre su Rai2 va in onda un poliziesco all'italiana, su Rai3 un film sugli ultimi giorni di Hitler (Ballarò è stato cancellato), e su Canale 5 Matrix è sostituito da un serial sulla mafia, Berlusconi è "costretto" a monopolizzare Rai1 per più di tre ore. "Costretto" perché se fosse stato per lui, avrebbe preferito guardare il Milan: "Ero nettamente contrario allo spostamento in prima serata della trasmissione. Come proprietario del Milan, avrei grandemente voluto assistere alla partita di stasera di Champions league. Ma ho accettato l'invito".

Trascorsi i primi 45 miniuti sul terremoto all'Aquila e i progetti di ricostruzione ("Entro dicembre tutti gli sfollati avranno un tetto sulla testa e senza alcuna tassa aggiuntiva perché stanzieremo 30 miliardi di euro"), Silvio Berlusconi ha aperto il fuoco sulla libertà di stampa: "Siamo circondati da farabutti in tivù, stampa e politica. La Rai è l'unica rete pubblica che parla male del governo con i soldi dei contribuenti".

E poi una bordata a Repubblica: "E' un giornale retto da un editore svizzero, con un direttore dichiaratamente evasore fiscale". Vespa prova ad interromperlo: "Mauro dice che non è vero", ma Berlusconi insiste: "Lei ha un gran senso dell'umorismo, ma è delinquenziale parlare di attentato alla libertà di stampa. Denunciare quella testata era il minimo che potessi fare".

Non poteva mancare un accenno ai dissapori in casa Pdl: "Con Fini non ci sono problemi da parte mia", ha detto Berlusconi. "Ci sono due concezioni diverse in campo. Io vedo i partiti come movimenti che devono organizzarsi nei momenti elettorali. Per Fini e i professionisti della politica - e io non lo sono - il partito deve discutere le decisioni che devono essere prese dal governo. Due concezioni diverse, ma nessun problema con Fini".

Spara invece sull'Udc: "Fa parte del PPE e mi parrebbe logico e conseguente che si alleasse con noi, mentre fa calcoli di convenienza con la sinistra nelle regioni rosse solo per avere assessori e fette di potere". Pier Ferdinando Casini interviene in diretta per spiegare che è l'unica forza politica all'opposizione con il vecchio governo e con l'attuale: "Perché a noi - dice il presidente dell'Udc - piace stare con chi governa bene. E comunque, se Berlusconi dice che puntiamo alle clientele, vuol dire che non faremo alleanze con il Pdl alle regionali". Ma il Berlusconi gela il dialogo prima ancora che nasca, e laconico replica: "Auguri".

Poi il Cavaliere torna ad incensarsi. "Il mio esecutivo è meglio quello di De Gasperi", dice convinto: "Lui fu il padre della patria, ma il mio esecutivo è il migliore". E quando parla dell'opposizione, Berlusconi non perde l'abitudine di definarla "comunista". Anche Vespa tenta timidamente di contraddirlo ("Non esistono più i comunisti. Si chiamano Pd"), ma il premier ha insistito: "Sono e saranno sempre dei vecchi comunisti. D'Alema è un vetero comunista che sta lì a fare il comunista da 40 anni. Le accuse che rivolge al governo sono espressioni da puro stalinista. Serve un cambiamento generazionale".

E a Vespa che gli fa osservare come sia paradossale che a invocare il cambiamento generazionale sia proprio lui, Berlusconi, che di anni ne ha 73, il premier replica piccato: "Io sono il più giovane: non è l'età che fa l'innovazione. E' il cervello, caro dottore".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie