domenica, aprile 12, 2009

E chi paga?




Fonte: Corsera
Parlamentare e sindaco: ecco il popolo del doppio incarico
Hanno altre mansioni 68 tra deputati e senatori

ROMA - Era la sera dell’11 no vembre 2008. Il Senato era alle pre se con il decreto che avrebbe potu to salvare il dissestato Comune di Catania: per il sindaco Raffaele Stan canelli era questione di vita o di morte. Poteva allora il senatore Raf faele Stancanelli far mancare il pro prio voto favorevole a un finanzia mento di 140 milioni per la città et nea? Non poteva. Votò a favore e si congratulò con se stesso esprimen do «soddisfazione» per com’era an data a finire. Perché il sindaco di Ca tania e il senatore del Popolo della libertà sono la medesima persona. Domanda legittima: come fa Stanca nelli a conciliare l’incarico parla mentare con quello, ancora più gra voso, di amministrare quella città di 313.110 abitanti nello stato in cui si trova? Non è semplice, come dice chiaramente il suo curriculum par lamentare di un anno. Un solo inter vento in assemblea, il compito di re latore a un disegno di legge sulle pensioni dei militari, e nove dise gni di legge: ma li ha soltanto firma ti.

Eppure i due incarichi sarebbero incompatibili. Le norme attualmen te in vigore stabiliscono che chi oc cupa un seggio in Parlamento non possa fare il sindaco di una città con più di 20 mila abitanti, né il pre sidente di una giunta provinciale, né l’assessore, né il consigliere re gionale. Ma si tratta di norme che si prestano a varie interpretazioni, co sì è facilmente possibile aggirarle. Di fatto, l’unica incompatibilità ri spettata più o meno alla lettera è quella con gli incarichi nei consigli e nelle giunte regionali, grazie an che, al Senato, al limite tassativo di tre giorni per optare fra Parlamento e Regione che venne fissato dal pre sidente di palazzo Madama Renato Schifani e dal presidente della giun ta delle elezioni Marco Follini. Per il resto, tutti o quasi hanno fatto spal lucce. Anche di fronte al semplice buonsenso. Con il risultato che ora si contano 68 parlamentari che han no altri incarichi istituzionali. Una quarantina fra sindaci e vicesinda ci, e poi assessori, consiglieri comu­nali, consiglieri provinciali e perfi no due presidenti di giunte provin ciali: i deputati del Pdl Maria Teresa Armosino e Antonio Pepe, presiden ti delle Province di Asti e Foggia.

Di fronte a questa situazione sur reale, perché mai Stancanelli avreb be dovuto dimettersi? Tanto più se non l’hanno fatto nemmeno i suoi colleghi di Senato e di partito, Vin cenzo Nespoli a Antonio Azzollini, rispettivamente sindaci di Afragola e Molfetta, entrambe città con oltre 62 mila abitanti. Considerando pu re che Azzollini non è un senatore qualsiasi, ma addirittura il presiden te di una commissione permanente di palazzo Madama, la commissio ne Bilancio. In quella veste, a febbra io, ha sollecitato per iscritto il mini stro dell’Agricoltura, Luca Zaia, a mettere mano al portafoglio per da re sostegni al settore ittico. Per la gioia dei pescatori molfettesi.

Non che alla Camera non ci siano casi simili. Eletto contemporanea mente sindaco di Brescia (187.567 abitanti) e deputato, il 18 aprile del 2008 Adriano Paroli ha dichiarato: «Se sarà utile alla città, resterò sin daco e parlamentare». Così è stato. C’è da dire che anche come deputa­to del Pdl s’è dato piuttosto da fare. Ha presentato otto sue proposte di legge, fra cui una per istituire un ca sinò stagionale nei comuni di San Pellegrino Terme (Bergamo) e Gar done Riviera (Brescia). Il suo colle ga deputato Giulio Marini, invece, si è concentrato (legislativamente parlando) sul personale delle Came re di commercio dopo aver conqui stato insieme un seggio a Monteci torio e la poltrona di sindaco di Vi terbo (59.308 abitanti), sconfiggen do un altro parlamentare: il tesorie re diessino Ugo Sposetti.

I parlamentari che sono contem poraneamente sindaci di Comuni con oltre 20 mila abitanti sono cin que. Ma guidano un plotone di pri mi cittadini ben più numeroso, con siderando i centri più piccoli. Fra Camera e Senato se ne contano 36. Di ogni schieramento, ma moltissi mi della Lega Nord. Come per esem pio il sindaco di Pontida, il deputa to Pierguido Vanalli, e il primo citta­dino di Varallo, Gianluca Buonan no, che si è reso protagonista nel l’estate del 2007 di una stravagante iniziativa: l’istituzione dell’assesso rato alla dieta, con premi in denaro pubblico fino a 500 euro per i citta dini che avessero perso cinque (le donne) o sei chili (gli uomini). Sen za trascurare il centrosinistra. Il se natore Claudio Molinari, eletto nel 2005 sindaco di Riva del Garda (15.693 abitanti), è approdato nel 2006 e nel 2008 in Senato, conser vando sempre lo scranno da primo cittadino con l’affermazione, risolu ta, che non lascerà in anticipo ri spetto alla scadenza naturale del 2010. C’è addirittura un senatore che somma all’incarico di parlamen tare e primo cittadino anche quello di governo: il ministro delle Infra strutture Altero Matteoli, sindaco di Orbetello, città di 14.607 abitan ti. Ci sono poi quattro vicesindaci: quelli di Roma (il senatore del Pdl Mauro Cutrufo), Milano (il deputa to dello stesso partito Riccardo De Corato), Lecce (la senatrice Adriana Poli Bortone) e Caravaggio (il leghi sta Ettore Pirovano). A questi si sa rebbe dovuta aggiungere, fino a qualche settimana fa, la senatrice Angela Maraventano, vicesindaco di Lampedusa alla quale a gennaio 2009 il sindaco Bernardino De Ru beis ha revocato le deleghe.

Non mancano gli assessori comu nali. Ce ne sono tre. Uno di loro è Vittoria D’Incecco, deputata del Par tito democratico, che amministra la sanità nella città di Pescara (116.286 abitanti). Restando nei Co muni, si contano altri 17 consiglieri comunali, alcuni dei quali in grandi città. Gian Luca Galletti (Udc) a Bo logna, Alessandro Naccarato (Pd) a Padova, Gaetano Porcino (Idv) a To rino, Gabriele Toccafondi (Pdl) a Fi renze) e Matteo Salvini, capogrup po leghista a palazzo Marino, Mila no. Caso singolare, quello del consi glio comunale di Borgomanero, in Provincia di Novara, che ospita ben due parlamentari donne: la deputa ta leghista Maria Piera Pastore, pre sidente del consiglio, e la senatrice democratica Franca Biondelli. Non meno singolare la situazione in cui si trova il deputato Armando Valli, detto Mandell, senatore della Lega Nord e componente di ben quattro commissioni parlamentari, consi gliere comunale del suo paese d’ori gine, Lezzeno, e anche consigliere della Provincia di Como.

Si dirà che sono cariche non in compatibili e che comunque la pre senza degli amministratori locali in Parlamento assicura il necessario le game con il territorio. Ma la questio ne è sempre la stessa: anche ammet tendo che amministrare un comu ne di 19.999 abitanti e uno di 20.001 siano due mestieri diversi, dove trovano il tempo?

Sergio Rizzo

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