giovedì, aprile 30, 2009

Cifre da un matrimonio



Fonte: Corriere
LA FIRST LADY «SONO UNA DONNA ORAMAI ABITUATA ALLA SOLITUDINE»
Veronica, tormento e affondo
«Prima o poi penserò a me». Lo sfogo: lotto per i ragazzi. La «sorpresa» di Marina e Piersilvio

MILANO - È l’ora, in parti colare, ad aver stupito tutti: le 22 e 38. Chi la conosce bene, sa che i colpi di testa non appartengo no a Veronica Lario. E invece, quel comunicato inviato all’An sa a tarda sera, dimostrerebbe l’esatto contrario. Ecco perché molti si sono chiesti che cosa possa aver scate nato l’irritazione improvvisa del la moglie del presidente del Con siglio. Arrivati a questa fase del la vicenda, sono rimasti in pochi a credere al movente della gelo sia. Al di là delle foto ufficiali e dei servizi posati e concordati— come quello a Portofino con tut ta la famiglia allargata — per i Berlusconi il Mulino Bianco sem bra essere un’idea oramai sbiadi ta. D’altronde, da anni Veronica Lario coltiva con passione la sua immagine di donna forte, anti conformista e intellettualmente indipendente, anche rispetto al marito. Basta ricordare le sue di chiarazioni su alcune vicende pubbliche, come la fecondazio ne assistita o il caso Englaro. E per questo appare difficile imma ginare che possa ancora ingelo sirsi per le boutade o le iniziati ve folcloristiche di Silvio Berlu sconi. Lei stessa nella sua lettera pubblica del 31 gennaio 2007 scriveva: «Nel corso del rappor to con mio marito ho scelto di non lasciare spazio al conflitto coniugale, anche quando i suoi comportamenti ne hanno creato i presupposti».

Allora la lite fu composta con le pubbliche scu se del consorte, che misero a ta cere anche le insistenti voci di di vorzio. Poi arrivò la «trasforma zione » di Veronica: capelli mossi e non più lisci, abiti colorati neo-folk, l’adorato nipotino Ales sandro, il figlio di Barbara, esibi to con orgoglio. E spesso accan to, per un improvviso restyling familiare, Silvio Berlusconi. Tutto inutile. La tregua appa rente è stata rotta l’altro ieri da quel comunicato carico d’ira e d’indignazione. E nulla esclude che Veronica possa rendere an cora più esplicito il conflitto e abbandonare le convenienze. Sa rebbe nel suo stile. A infastidir la, stavolta, l’improvvisata di Berlusconi a Napoli, alla festa di 18 anni di Noemi Letizia. In un momento delicato in cui forse lei avrebbe preferito che il mari to rimanesse a casa, magari ac canto alla figlia Barbara, al setti mo mese di gravidanza, in atte sa del secondo bambino. Ma in tanto chi conosce bene i Berlu sconi sa che vivono da anni in case diverse: Veronica a Mache rio, Silvio ad Arcore. Difficili da credere, dunque, le frequenti battute del premier su episodi di quotidianità familiare.

Alle amiche più care, poche e selezionate, la riservatissima Ve ronica avrebbe più volte confida to la sua solitudine: «Abbiamo esistenze separate. Io sono una donna oramai abituata alla soli tudine. Ma per fortuna mi onora e mi rafforza il mio ruolo di mamma e di nonna. È per i miei figli che vivo. E combatto. A me? Ci penserò solo quando tutto sa rà a posto». Una frase sibillina. Che però, chi la conosce bene, interpreta nell’ottica della grande questio ne, tuttora irrisolta, della sparti­zione ereditaria. Aspetto che sa rebbe pesantemente dietro la sua esternazione di martedì se ra. Il futuro manageriale e patri moniale dei suoi tre figli — Bar bara, Eleonora e Luigi — sta par­ticolarmente a cuore a Veronica Lario. Che spesso avrebbe mani festato i suoi timori di vederli pe­nalizzati rispetto a Marina e Pier silvio, nati dal primo matrimo nio del Cavaliere con Carla Elvi ra Dall’Oglio. È la Fininvest, la «cassaforte» di famiglia, ad esse re al centro della contesa. C’è poi da definire l’eredità patrimonia le di Berlusconi. Nel 2006 è stato assegnato a ognuno dei tre figli avuti da Veronica Lario il 7,6 per cento di Fininvest. Ma c’è anco ra da fare. Sia per quanto riguar da il 63 per cento del gruppo an cora in mano al Cavaliere, sia per stabilire chi comanderà dav vero domani. Ciò nonostante, se condo indiscrezioni, Marina e Piersilvio ieri avrebbero accolto con sorpresa la dichiarazione al l’Ansa di Veronica.

Infine, un’altra questione di fondo riguarderebbe l’esito di un’eventuale separazione. Di qui quel «poi penserò a me», spesso ripetuto alle amiche. Si dice in fatti che la sua lettera pubblica del gennaio 2007 avrebbe dato il via a una sorta di «lodo» (smenti to dall’avvocato del premier, Nic colò Ghedini) che prevedereb be, in caso di separazione, una diversa e più cospicua sistema zione patrimoniale per Veronica Lario. Fin qui le ipotesi. Resta il ge sto di grande rottura scelto dalla signora Berlusconi. Rispetto al quale sono arrivati, naturalmen te, apprezzamenti da sinistra. Ad esempio quello di Giovanna Me landri. Ma il «popolo» azzurro ha gradito davvero poco. Ieri, in fatti, il sito del Pdl è stato bom bardato con email d’ira e di pro testa. Il bersaglio, si capisce, era lei, Veronica. Il capo d’imputazio ne: ha danneggiato l’immagine del premier. E così c’è chi, come Andrea, scrive: «Caro Presiden te, dica a sua moglie di compor tarsi da vera first lady e di accom­pagnarLa nei suoi viaggi istitu zionali come fanno le altre. Altro che comunicati indignati».

Angela Frenda

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