lunedì, aprile 20, 2009

Popolo bue




Se i sondaggi sono veri, e non vedo motivo perché non lo siano, è la dimostrazione che il bombardamento mediatico paga. Ma Berlusconi funziona perché piace. È inutile scandalizzarsi anche se i suoi atteggiamenti sono tipici del leader di un paese non particolarmente maturo democraticamente, lui piace. Evidentemente ormai la maggior parte degli elettori è convinta della sciocchezza dei "comunisti che remano contro". È desolante, almeno per chi lo guarda da fuori, ma è così. Berlusconi piace agli italiani perché ormai gli italiani in lui s'identificano. E allora, dopo ponderata analisi, la risposta può essere solo una: tenetevelo. Maroni: come spesso ricordo, l'ex secessionista Maroni (anche se certe cose su Roma ladrona continua a dirle) non mi sembra abbia fatto abbassare la criminalità. L'emergenza rifiuti è sparita dai notiziari, non dalla realtà (basta andarci in Campania), ma sembra che tutto vada bene. Questo comportamento lo pagheranno e carissimo le generazioni future. La prima in ordine di tempo sarà la gioventù abruzzese. Poi via via verranno le altre. Ho già vissuto questo "voler ciecamente credere a un sogno gratis", senza rimboccarsi le maniche, negli anni '80 con i socialisti al potere. Poi si è scoperto che non c'erano soldi in cassa e che si erano fatti buffi a spese di chi sarebbe venuto dopo, ma non è importato. Con l'aggravante che all'epoca un opposizione c'era, che i sindacati non erano così screditati come oggi. Stavolta temo che sarà peggio, ma posso sempre sbagliarmi.

Berlusconi nell'emergenza Abruzzo ritrova il rapporto con il Paese
di ANGELO MELONE
fonte Repubblica

Il terremoto, l'emergenza umanitaria in Abruzzo e la strategia con cui il presidente del Consiglio ha risposto sembrano aver giovato al rapporto tra il governo e il Paese. In particolare a Silvio Berlusconi che recupera ben il 4% di consensi rispetto al mese di marzo, arriva a un gradimento del 56% e inverte una tendenza negativa che aveva eroso il suo "bagaglio" di fiducia mese dopo mese a partire dallo scorso ottobre con le prime dure avvisaglie della crisi economica.

Riguadagna consensi, dunque, anche il governo nel suo complesso (+2%) anche se all'interno della coalizione viene penalizzata la Lega (-4%) mentre gli elettori sembrano premiare il neonato Pdl con un +2%. Cambia, e di molto rispetto ai mesi precedenti, il quadro dell'opposizione. Fiducia nell'azione di Franceschini (+2% per il Pd), fatica per l'Italia dei Valori malgrado il costante impegno mediatico di Antonio Di Pietro: per il suo partito in un mese un -4% di consensi.

Il premier e il governo. Recupero per Silvio Berlusconi, dicevamo, rispetto ai mesi precendenti. In un mese la sua fiducia aumenta del 4%, e a "quota 56" torna ai livelli del gennaio scorso. Con il premier, recuopera anche il governo: un +2% che inverte, anche in questo caso, un calo che durava da ben cinque mesi e si attesta al 46% della fiducia.

I ministri. Appare ormai inossidabile, tra i ministri, la "leadership" di Roberto Maroni. Il titolare degli Interni è in continua crescita nella fiducia dei cittadini ormai da un anno senza quasi interruzioni. Anche ad aprile guadagna un altro 3% sul mese precedente, restando in testa con il 63% dei consensi. Ad una incollatura - 62% - i responsabili della Giustizia Angelino Alfano (+3) e del Welfare Maurizio Sacconi, al centro di molte polemiche ma che guadagna ben 5 punti in un mese. Sostanzialmente stabili gli altri ministri, tranne Umberto Bossi che cala del 2%.

I partiti. E il calo di Bossi corrisponde a quello della Lega, decisamente in controtendenza rispetto sia al governo che al Pdl. Il partito lumbard perde ben il 4% dei consensi in un mese e arriva al 29% (il minimo da un anno), mentre il Pdl guadagna due punti, probabilemnte sull'onda del congresso di unificazione, attestandosi esattamente al 50%.
Sorprese nel campo dell'opposizione. Gli elettori sembrano confermare la loro fiducia in Franceschini: il Pd, già cresciuto il mese scorso, guadagna un altro 2% e arriva a quota 31. Diverso il discorso per l'Italia dei Valori che perde ben il 4% dei consensi e accentua una erosione che dura ormai da 4 mesi. Crescono, e consistentemente, i consensi dell'Udc: con il 3% prosegue una scalata che dura da un anno e porta al partito di Casini un 33% di fiducia.

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