martedì, dicembre 15, 2009

da Nazione Indiana


Prigioni

di Christian Delorenzo
Posso pure sorridere e scherzare
con gli amici, ascoltare le persone
(quasi sempre per finta), dispensare
consigli e comportarmi da coglione.
Posso pure convincermi di stare
bene e vivere, amare con passione
(e con passione odiare), essere un mare
in tempesta e attirare l’attenzione.
Posso persino fare capriole
e strani versi, e fingere di essere
felice tra i miei stracci di parole.
Ma provo sempre quel sordo malessere
che non so definire: sembra un sole
di cenere nel fondo del mio essere,
un girasole immobile
che brucia al vento delle mie preghiere
nel fondo più profondo del mio essere.

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