fonte: www.lavitaistruzioniperluso
Treni tedeschi in Italia. FS zitte e mute.
Ieri sera ho ospitato due amici trentini che partivano per un bel viaggio in India, beati loro. Nel raccontarmi le loro peripezie per raggiungere Milano in una serata di neve e disastri ferroviari, accennano al fantomatico treno tedesco che fa concorrenza alle ferrovie dello stato e che non risulta da nessuna parte. I biglietti non si possono comprare alle macchinette, nelle guide ufficiali delle FS non compare alcun accenno a questi treni, e se chiedi allo sportello informazioni, l’addetta, così dicono loro, strilla: “Non posso dire niente, non posso dire niente!”
La storia mi sembra così inverosimile che ho pensato di indagare. E in effetti ecco qui un articolo che racconta sostanzialmente la stessa storia. La linea è stata inaugurata il 13 dicembre (ma gli altri giornali ne hanno parlato?) e va da Monaco di Baviera a Milano (porta Garibaldi: si vede che non gli han dato il permesso per la Centrale), passando ovviamente per Verona e Bologna, i vagoni sono tedeschi (DB) e il locomotore è ÖBB, austriaco. Qui si dice che i treni sono puliti, in orario, personale gentile… (Beh, è un po’ la storia dell’erba dei vicini.)
Quello che a me sembra incredibile è l’atteggiamento delle Ferrovie dello Stato: è inammissibile che in un regime di libero trasferimento di merci, persone e capitali, l’azienda di stato metta così i bastoni fra le ruote a un concorrente. Non esiste.
A Bolzano nemmeno il cartello. O si sa tutto prima di arrivare o non si capisce nulla. Allo sportello ti rispondono boccheggiando. Un solo bigliettaio, stimolato a dovere, ammette: «Ci hanno ordinato di non dire niente, nemmeno qual è l’agenzia che vende biglietti. È la concorrenza». Insomma, la privatizzazione all’italiana. Formalmente esiste, perché la vuole l’Ue, ma funziona così: se posso ti metto i bastoni fra le ruote. Ecco degli esempi. Chi entra in stazione legge sul tabellone che alla tal ora c’è un Ec per Monaco o Bologna. Ma nessuno spiega dove si acquisti il biglietto. Le emettitrici automatiche, fra le opzioni di acquisto, non contemplano Ec. Nemmeno uno, nonostante ne viaggino cinque al giorno verso nord e altrettanti verso sud. Alla biglietteria non emettono i biglietti. Allo sportello informazioni non forniscono informazioni. Addirittura, nell’atrio compare un annuncio beffardo: “I nuovi orari non sono disponibili”. Solo in Italia funziona così, spiegano i controllori a bordo dell’Ec “tedesco”. «In Austria e Germania – dicono – i “nostri” biglietti e le “nostre” informazioni si ottengono senza problemi. Ovunque. Solo qui non è ancora stato possibile accordarsi con Trenitalia».
Scandaloso. Allora, visti i disservizi di questi giorni, vediamo di far circolare il più possibile queste informazioni. I biglietti si possono comprare sul treno, anche con carte di credito (e già questo sembra un lusso incredibile.) Sul treno costano un po’ di più che a comprarli online e sono comunque mediamente più cari di Trenitalia.
Tutte le info sono sul sito della Deutsche Bahn o su quello delle ferrovie austriache. Ed ecco l’orario.
Ditelo a tutti, please.
Tutte le info sono sul sito della Deutsche Bahn o su quello delle ferrovie austriache. Ed ecco l’orario.
Ditelo a tutti, please.
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