sabato, luglio 05, 2008

L'impareggiabile Feltri



Sagace, intelligente, arguto, ma quante cose è questo Vittorio Feltri. Personalmente non credo che altrove, in paesi seri, lo farebbero tanto parlare. In Italia ci spiega cosa dobbiamo pensare e discetta a nome degli italiani. Io gli farei una pernacchia. Mi chiedo se sono in minoranza. Godetevi l'intervista di uno che trova normale paragonare Silvio Berlusconi a Mussolini. Sicuramente un personaggio che sa reinventarsi dopo aver campato per anni sventolando il pericolo comunista. Adelante direttore. Uno come Lei cascherà sempre in piedi.

Fabrizio d'Esposito per “Il Riformista”

Giovedì, gnocca. A detta dei soliti bene informati, ieri doveva essere il grande giorno delle intercettazioni hard del Cavaliere con due ministre e una sottosegretaria del suo governo. E invece niente. Perdipiù il premier ha anche annullato all'ultimo momento la sua intervista a Matrix , una sorta di appello alla nazione. Allarme rientrato? In ogni caso, i termini del problema non cambiano: «Il vero guaio di Silvio è la gnocca». Come ha scritto la settimana scorsa Vittorio Feltri sul quotidiano di cui è fondatore e direttore, Libero .

Direttore, esistono queste intercettazioni?
«Sì».

Ma voi di Libero ce l'avete?
«No, se le avessi le pubblicherei immediatamente. Non ci penserei su un minuto. Anche perché, in casi come questi, col trascorrere dei giorni la fantasia passa dal trotto al galoppo».

E allora perché ha scritto che il guaio di Berlusconi è la «gnocca»?
«Perché sono a conoscenza del contenuto di alcune telefonate».

La sua è una fonte sicura?
«Crede forse che sia un avventore del bar Diana sotto la mia redazione qui a Milano? Il contenuto mi è stato riferito da un personaggio importante. E mi stupisce che le tenga ancora nascoste nel cassetto».

Ma usciranno?
«Se penso alla storia recente del nostro paese credo proprio di sì, che usciranno. Ma c'è sempre la prima volta... (e qui a Feltri scappa una risata, ndr ). Comunque fossi in Berlusconi non mi preoccuperei».


Perché?
«Gli italiani comprenderebbero. Anche Mussolini era uno che ci dava con le signore. Io non credo che le intercettazioni a luci rosse lo danneggerebbero più di tanto. Semmai il problema sarebbe solo politico».

Si riferisce all'eventuale coinvolgimento di due ministre?
«Sì. Io sul giornale non ho fatto nomi, il pettegolezzo spicciolo non mi interessa anche se rispetto le riviste specializzate nel gossip. Ma facciamo un caso di scuola (altra risata, ndr)...»

Quale?
«Ammettiamo che in teoria venga fuori il nome di una ministra. Gli italiani sono tipi da bar sport e penserebbero che quelli sono affari privati del Cavaliere e basta. Molti, poi, si riconosceranno anche in qualche brano delle telefonate. A quel punto la polemica ginecologica riguarderebbe i soliti moralisti della politica».

Per questo lei ha scritto che il Cavaliere farebbe bene a rivolgersi direttamente agli italiani?
«Esatto. Ieri (mercoledì per chi legge, ndr ) sono stato molto contento quando ho letto che il premier sarebbe andato a Matrix . Nel mio piccolo ho fatto parecchie pressioni in merito».

Invece poi ha rinunciato. Che cosa è successo?
«Al momento mi dicono che non sarebbe andato su consiglio di Letta per non peggiorare i rapporti con Napolitano, ma francamente non lo so. Io penso comunque che farebbe bene a parlare al paese».

Per dire cosa?
«Che ogni volta che lui va a Palazzo Chigi c'è qualche procura che tenta di bloccare il suo lavoro. Ed è per questo motivo che adesso i magistrati fanno circolare queste storie di letto. Ecco, fossi in lui spiegherei chiaramente tutto questo. Per poi rimettermi a lavorare, accada quel che accada».

Lei pare ottimista.
«Abbiamo bisogno di un premier, non di un frate trappista. Un premier che però ha un problema che rischia di diventare politico: la gnocca».

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