domenica, luglio 20, 2008

L'Umberto fradicio

Quando una persona che non ha mai lavorato in vita sua come il senatore Umberto Bossi che evidentemente non ci sta più con la testa si lancia in queste filippiche e provoca imbarazzo a chiunque, italiano di nascita, si trovi all'estero, béh mi chiedo quali strumenti siano necessari per interdire una persona del genere dai pubblici uffici. Dopo aver detto quello che ha detto sulla bandiera ("col tricolore mi ci pulisco il culo"), disprezzando il Paese di cui il coraggiosissimo Maroni è ministro dell'Interno, l'Umberto ha appena fatto il gestaccio (dito medio in alto) all'inno nazionale (che sarà brutto, ma è il nostro). Ma quando lo cacceranno questo?

Ma senza i prof meridionali, la "scuola del Nord" si inceppa
di SALVO INTRAVAIA

per Repubblica.it

Bossi attacca gli insegnanti del Sud ma senza di loro la scuola "del Nord" non potrebbe neppure funzionare. Basta guardare gli ultimi numeri pubblicati dal ministero dell'Istruzione proprio pochissimi giorni fa sui precari per rendersene conto.
Questa mattina, al congresso della Liga Veneta-Lega Nord, la provocazione di Bossi. Prima chiede la riforma del federalismo e successivamente invoca quella della scuola prendendo a pesci in faccia gli insegnanti meridionali. E' ora di dire basta "al far martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord", dice il leader lumbard che spiega: "Un nostro ragazzo è stato 'bastonato' agli esami perché aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo". Poi chiama al suo fianco la parlamentare leghista, Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che rincara la dose: "Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima".

Quanti siano i docenti meridionali di ruolo che attualmente insegnano al Nord non si sa ed è difficile calcolarlo. Ma dall'ultima pubblicazione sulle graduatorie dei precari (Graduatorie ad esaurimento) si sa che 29 mila docenti "residenti in province meridionali" hanno optato per graduatorie provinciali di città "del Centro-Nord", che in tutto contano 70 mila precari. Al Sud i numeri sono completamente diversi: 160 mila iscritti nelle graduatorie dei precari su un totale di 230 mila disposti a lavorare come supplenti. Di contro, gli iscritti in graduatorie del Sud residenti in province settentrionali sono appena 412.

Senza i 29 mila "terroni" alla ricerca di un posto di lavoro, anche precario, al Centro-Nord rimarrebbero appena 41 mila docenti con le carte in regola (forniti cioè di abilitazione all'insegnamento tramite concorso o appena usciti da una Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario) per andare in cattedra e coprire i posti vacanti o momentaneamente liberi per assenza del titolare. Delle 25 mila assunzioni varate dal governo Berlusconi, 17 mila andranno alle regioni del Nord. Secondo fonti ministeriali, il prossimo settembre rimarranno vacanti al Nord più di 30 mila cattedre libere che i 41mila prof "del Nord" farebbero fatica a coprire. Perché occorre trovare docenti per le 78 mila supplenze conferite solo al Centro-Nord nel 2007/2008. Come farebbe la scuola nelle regioni settentrionali senza i vilipesi docenti meridionali?

Bambini e, ragazzini e studenti delle scuole settentrionali si dovrebbero "accontentare" di seguire le lezioni impartite da neolaureati o studenti universitari, senza nessuna esperienza ma di "nascita garantita", che con la scuola e l'insegnamento non hanno mai avuto a che fare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

è soltanto un buffone....